Tra i modi di dire più affascinanti della lingua italiana rientra senza dubbio “Se Atene piange, Sparta non ride”. In mezzo ad un grande e prolungato contrasto, la situazione difficile di una delle due “contendenti” non significa necessariamente che l’altra abbia vita facile.
Ecco una metafora per descrivere la situazione politica locale in vista delle elezioni provinciali del 2023. Ovviamente i due contendenti in parola sono gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Entrambi in cerca di un regista di coalizione si osservano, si annusano, attendono.
Da un lato c’è lo scontro Lega a vs Fratelli d’Italia: ancora tutto da dipanare. I due partiti nazionali si stanno contendendo la carica di candidato presidente. E l’impressione che la cosa non si esaurirà in poche settimane c’è tutta. Così, quel paio di forze politiche ancora in attesa di sciogliere le proprie riserve saranno costretta ad attendere, attendere, attendere ancora. Tutta da vedere con quale risultato!
Poi c’è centrosinistra, ritardatario, assorto, in trepidante attesa della riorganizzazione del PD. Che, piaccia o meno, è una componente fondamentale per chi vuole cimentarsi a contrastare la destra specialmente provinciale. Fortunatamente, i tempi dei Dem, sono ormai agli sgoccioli e manca davvero poco al rush finale tutto da definire nel loro Congresso.
Intanto, in casa Alleanza per l’Autonomia dei passi avanti si son fatti. L’entrata in coalizione del determinatissimo gruppo di Casa Autonomia ha consolidato la compagine anche sul fronte politico più caro ai trentini, quello dell’autogoverno. E la rosa dei nomi di potenziali candidati alla presidenza si sta focalizzando su un paio di scelte. Francesco Valduga e Paola Demagri qualora si volesse optare per una scelta che incontri l’alternanza di genere.
E dunque, questa volta, chi tifa Meloni e Salvini anche per il Trentino può mettersi il cuore in pace. L’impressione che nessuno nel centrosinistra litigherà c’è tutta. E’ solo questione di tempo ma la voglia di rimanere uniti, alleati contro il nazionalismo e lo statalismo c’è tutta. E a breve la scelta sarà finalmente operativa.