Correva l’anno 2019, e nel Patt eravamo in tanti ad avvertire fiducia in un promettente segretario. L’accordo con uno sconfittissimo Panizza, (nè senatore nè sindaco al suo paese) per il Congresso di Pergine del 2019, riguardava la sua disponibilità a gestire la Presidenza del PATT, in maniera super partes.
Così non è stato e i buoni pensieri iniziali del neo segretario sono ben presto diventati parole al vento. Eccole!
Eppure non era solo. La maggior parte delle sezioni, alle elezioni comunali del 2020 erano in sintonia tra loro e con noi, lontane anni luce dalla lega.
Poi arriva il Congresso del 2022 e un patto di reciproco sostegno insieme a noi consiglieri, oggi fuoriusciti. “Sosterremo la tua candidatura, perchè il tuo credo politico è nello stesso alveo del nostro”. Mai con gli statalisti, mai con i nazionalisti, andava ripetendo il segretario. Il via dalla lega insomma e il mai con fratelli d’Italia sembrava una cosa alla quale credevano in molti. Inquietava soltanto il sornione silenzio del presidente di partito. Andava chiedendo una semplice riconferma.
Qualche sospetto però, arriva già nelle prime fasi post congressuali. Lo desta una presenza sempre più assidua del rinnovato presidente del partito. Tutt’altro che neutrale, tutt’altro che indifferente alle seducenti attenzioni della destra più oscura. Tanto scura da offuscare anche gli iniziali buoni propositi del segretario.
Eppure i richiami alla ragionevolezza non mancano. Ormai c’è poco da fare. Accordi maldestramente tenuti segreti anche dall’ufficio politico, emergono in breve tempo alla luce del sole.
Il resto è cronaca di questi giorni. Noi di Casa Autonomia.eu ce ne siamo andati. Lasciamo il presidente di ciò che resta del patt, alla sua corsa in solitaria in bocca alla Meloni e a Salvini. Pare accoglierà anche chi lo considerava il sottoscala della Giunta o dichiarava apertamente di odiarlo al punto da essersi fatto cacciare.
Ciò che consideriamo un vero e proprio tradimento di valori, lo lasciamo ai commenti sui social. Anche la dirigenza di partito si vergogna al punto da cancellarli, parlano da soli, per ora.