Casa Autonomia.eu incontra Tione 

Da Michele Dallapiccola

Lunedì sera a Tione di Trento il Movimento in giallo, ha tenuto una serata dedicata al tema dell’istruzione. Una serata nata dall’idea di Alessandro Borgonovo, giovane studente universitario che ha voluto esplorare assieme Casa Autonomia un argomento particolarmente vicino a lui e a tutti i giovani del territorio. Siamo stati felici di accogliere la sua richiesta e di lasciargli il palcoscenico in una serata che ha attirato l’attenzione di quasi 100 persone.

Michele Dallapiccola

Ho aperto dipingendo ai partecipanti un quadro della situazione demografica ed economica del Trentino. “In Italia e nella nostra Provincia abbiamo un problema. Andiamo in controtendenza rispetto alla popolazione mondiale e ogni anno il numero di nati scende sempre di più, tanto che è dal 1979 che facciamo meno figli rispetto a quanti se ne facessero durante la Grande Guerra.

Oggi siamo scesi sotto la soglia psicologica dei 400 mila nati. Di fatto, la crescita della popolazione trentina è garantita soltanto dagli immigrati, che non vengono qui a rubare risorse e lavoro come racconta qualcuno, ma al contrario ci aiutano a tenere in piedi il Trentino.

Questa crisi demografica viene sicuramente aggravata dalla situazione economica. Rispetto alle generazioni precedenti, le famiglie oggi partono con una certezza sconfortante: i propri figli non avranno una situazione economica migliore di quella dei genitori.

Dal 1990 al 2020 la retribuzione media lorda annua in Italia è scesa del 2,9%, siamo l’unico Paese Ocse a registrare una flessione negativa in questo dato.

Lo stipendio lordo degli under 35 rimane all’incirca lo stesso dal 2008 ad oggi. Come possiamo aspettarci che i giovani facciano figli in queste condizioni? La soluzione dovrebbe arrivare dagli investimenti Provinciali, ma questi non sono mirati ai giovani. Non si è pensato ad esempio a rendere gratuiti gli asili nido, oppure ad investire in ricerca e sviluppo, dove molti neolaureati potrebbero trovare lavoro. Si è preferito guardare a grandi opere stradali, ingessando il bilancio e ignorando le necessità di giovani lavoratori e famiglie.

Alessandro Borgonovo

Il suo discorso si è concentrato principalmente sull’educazione: “Al momento in Italia la situazione è critica. Registriamo un tasso di abbandono scolastico del 13%, ovvero 2 punti percentuali in più rispetto alla media europea e uno dei peggiori nell’Unione. Peggio di noi ci sono soltanto Malta, Spagna e Romania. Un altro dato preoccupante riguarda i Neet (Not in Education, Employment or Training). Se la media UE è del 13%, il Trentino registra un 14,6% ed è un dato in crescita, soprattutto dopo la pandemia. Lo stesso discorso vale per la disoccupazione giovanile, che è in costante aumento dal 2008”.

“Perché ci troviamo in questa situazione? Quali sono le cause? Il motivo principale sono gli investimenti, spesso insufficienti o pensati in modo errato. Per esempio la spesa per l’istruzione in Italia è tra le più basse dei Paesi Ocse e soprattutto è uguale per ogni livello di istruzione. Se guardiamo i Paesi più sviluppati possiamo vedere come la spesa dovrebbe cambiare, poiché a diversi livelli di istruzione corrispondono necessità diverse e quindi dovrebbero corrispondere livelli di spesa diversi.

C’è poi la questione dei salari degli insegnanti: non solo sono bassi, ma non c’è un grande cambiamento tra il salario iniziale e quello all’apice della propria carriera. Cosa dovrebbe spingere un insegnante a migliorarsi, a fare più del minimo, se il suo sforzo non è riconosciuto in alcun modo? Lo stesso discorso vale per gli studenti, che si trovano inseriti in un sistema scolastico pensato per essere frequentato e non vissuto.

Esempi più virtuosi di educazione possono esserci in Olanda, dove la scuola è usata per valorizzare zone più povere del territorio, andando a creare dei veri e propri civic center dove gli studenti imparano ad essere cittadini attivi, curiosi e attenti attraverso un sistema focalizzato sulla creatività. In questo modo si creano cittadini capaci di innovare e di continuare a far crescere il Paese, facendo fruttare gli investimenti fatti nel sistema educativo. Ricordiamoci che studenti, professori e genitori contenti creano valore e per questo investire nell’educazione è investire in un futuro migliore per tutti”.

Paola Demagri

L’intervento della Presidente del nostro movimento, Paola Demagri, ha ricordato l’importanza di stage, volontariato e sport all’interno del percorso educativo dei giovani. “Il Pnrr riconosce lo stage come strumento fondamentale e chiede che esso ricopra un ruolo importante all’interno dei percorsi formativi. Ad oggi però pochissimi vengono retribuiti o riconosciuti in chiave previdenziale. Anche il volontariato, che tanto ci aiuta a tenere in piedi servizi fondamentali, non viene riconosciuto in alcun modo e di conseguenza attrae sempre meno giovani. Infine è necessario parlare di sport, spesso abbandonato per questioni di incompatibilità col proprio percorso formativo eppure così importante per una crescita sana e completa dell’individuo.

Dobbiamo fare meglio, dobbiamo imparare ad unire i fabbisogni personali a quelli della comunità in modo creativo, per creare progetti che guardino veramente al futuro. Per questo con Casa Autonomia stiamo girando sul territorio, cercando di coinvolgere tutti, a partire dai più giovani, nella definizione di un piano politico per migliorare la situazione del Trentino”.