GRANDI CARNIVORI: SETTE RISOLUZIONI PER OFFRIRE AL GOVERNO PROVINCIALE UN CONTRIBUTO FATTIVO PER UNA LORO GESTIONE SOSTENIBILE 

Da Michele Dallapiccola

1 – Ri-attivazione di un piano di comunicazione diretta e istituzionale

Pare che uno dei fattori che in questi anni ha favorito l’accadimento di incidenti anche dalle conseguenze tragiche, sia stata la non completa consapevolezza della popolazione relativa ai pericoli connessi alla presenza degli orsi nei nostri boschi ed ai relativi comportamenti da osservare. 

Oltre alla comunicazione formale della PAT on e off line, siamo convinti che la presenza fisica delle istituzioni conferirebbe alla comunicazione quel giusto grado di enfasi che merita. Nella popolazione che si trova a dover convivere con l’orso, potrebbe attivare un maggior grado di interesse e presa di coscienza. Riducendo probabilmente il clima di paura che in questo momento alberga nelle zone interessate.

Tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta

Ad attivare un piano di comunicazione articolato che preveda la presenza della Provincia su due livelli istituzionali. Quello aperto al grande pubblico, dove sia prevista la presenza della giunta provinciale e quello didattico, dove la presenza delle istituzioni, attraverso il corpo forestale si esplichi sia a livello di comunità che a livello scolastico a partire dagli istituti comprensivi che hanno sede dove le femmine risultano maggiormente stanziali.

Si chiede inoltre che la giunta riattivi in forma stabile e permanente l’attività del tavolo “comunicazione grandi carnivori” 

2 – La Giunta presenti il Rapporto annuale Grandi Carnivori

Accanto alla tragica fatalità, uno dei fattori concausa di drammatici incontri orso-uomo potrebbe risultare la non completa consapevolezza della popolazione riguardo ai pericoli connessi alla presenza degli orsi nei nostri boschi ed ai comportamenti da osservare in caso di frequentazione dei boschi 

Oltre alla comunicazione formale della PAT on e off line, abbiamo motivo di ritenere che la presenza fisica delle istituzioni conferirebbe alla comunicazione quel giusto grado di enfasi che merita e che le è proprio. Attiverebbe da parte della popolazione un maggior grado di interesse e presa di coscienza. 

Tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta

Riattivare la veste istituzionale della presentazione del rapporto grandi carnivori in almeno tre appuntamenti annuali distribuiti sulla parte di territorio trentino abitati dall’orso. 

3 – attivazione servizio di custodia ed informazione nelle valli 

L’espatrio di 70 orsi è una delle misure cardine della proposta di questa GP per implementare la sicurezza della popolazione. Misura di certo suggestiva ma a nostro avviso inutile e difficilmente realizzabile poiché rischierebbe di riportare la specie a rischio estinzione. Riporterebbe la popolazione ursina ad un numero di 50 esemplari circa. Numero dal quale sono iniziati i problemi del Trentino con questi animali. Erano infatti 50 circa gli esemplari presenti già nel 2014, ai tempi di Daniza cioè quando cominciarono i primi problemi. Anche altre misure più concrete e realistiche richiederanno comunque molto tempo prima di poter manifestare i loro effetti. Condizione che ci porta a pensare che il periodo emergenziale durerà a lungo. Fatto che richiede l’adozione di misure di risposta tanto transitorie quanto efficaci e necessarie, in attesa di adottare una gestione più efficace possibile, capace di ridurre al minimo i rischi per la popolazione.

Tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta

a che fino a conclusione del periodo emergenziale di crisi, rimanga attivo un servizio di custodia ed informazione nelle valli maggiormente abitate dall’orso gestito da personale dedicato con particolare funzione di protezione e mantenimento della consapevolezza della popolazione riguardo a presenza del plantigrado e dei potenziali pericoli collegati e delle conseguenti misure e attenzioni da adottare. 

4 – attivazione di un piano locale per la gestione della specie lupo

La grande attenzione mediatica sollevata dall’orso ha momentaneamente distolto l’attenzione dall’altro grande carnivoro, il lupo. Oltre a tutte le misure di prevenzione e dissuasione, vista la numerosità della specie anche a livello locale (non più in estinzione) sembrerebbe giunto il momento di attuare un momento di controllo di alcuni soggetti specialmente dove le predazioni siano particolarmente accanite. Lo strumento normativo c’è e si è rivelato applicabile. 

Tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta

in ottemperanza a quanto previsto dalla legge 9/2018 a prevedere  nel più breve tempo possibile l’attivazione di un piano locale per la gestione della specie lupo, in particolare adottando prima possibile strumenti di prevenzione/protezione particolarmente efficaci su questa specie. 

5 – ricerca per la realizzazione di radiocollari tecnologici innovativi 

La consistenza delle abitudini, specialmente degli orsi confidenti, rappresenta il primo strumento per poter intervenire sui suddetti soggetti con attività di controllo e dissuasione.

Non di meno lo stesso collare potrebbe diventare strumento automatico attivo per infastidire gli animali eccessivamente umanizzati. Contribuendo a diseducare l’animale alla confidenza prima che questa diventi molesta.

Tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta

Ad riprendere il percorso di ricerca per la realizzazione di radiocollari tecnologici innovativi interrotto nel 2018 che permetta di mitigare in maniera puntuale e precisa la presenza e l’avvicinamento dei grandi carnivori agli insediamenti e alle produzioni umane

6 – Riattivare il monitoraggio intensivo degli orsi a cadenza annuale 

E pur vero che la letteratura internazionale considera il monitoraggio della specie orso come sufficiente anche se mantenuto su base quadriennale. Questo accade nei luoghi dove esistono nuclei molto più consistenti di quello locale. Il Trentino, tuttavia, con le sue risorse e con le sue disponibilità ne avrebbe sicuramente a giovare se la raccolta di campioni in modalità intensiva avvenisse in modo continuativo. 

Tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta

A riattivare il monitoraggio intensivo degli orsi con cadenza annuale in luogo di quella biennale come da questa giunta provinciale attualmente stabilito

7 – attivare una misura di finanziamento permanente per le Bienenhäuser

L’apicoltura hobbistica, per numerosità di interpreti, rappresenta un momento sostanziale della nostra biodiversità, specialmente in campo agricolo. 

Oltre alle patologie connesse alla pratica apistica zootecnica, rappresentano un problema le sempre più numerose predazioni da parte dei plantigradi locali. Le casette anti orso rappresentano un buon compromesso. Le risorse messe a disposizione dalla PAT sono però dedicate soltanto alle aziende più strutturate. 

La platea degli aventi diritto andrebbe dunque ampliata. I fondi a disposizione, aumentati.

Tutto ciò premesso il consiglio impegna la giunta

ad attivare una misura di finanziamento permanente per le Bienenhäuser anche per gli apicoltori hobbisti, concordando con le rispettive associazioni di categoria un adeguato limite per l’accesso al contributo.

Hanno firmato: 

Dallapiccola Michele

Demagri Paola

Coppola Lucia

Maestri Lucia

Manica Alessio

Olivi Alessandro

Rossi Ugo

Tonini Giorgio

Zanella Paolo

Zeni Luca