La destra che si affida al nuovo che “avanza”.

Da Michele Dallapiccola

Il termine “avanza” lo potete proprio intendere come volete. Cioè sia come qualcosa che viene avanti, sia come ciò che rimane dopo esser stato consumato.

In ogni caso è ciò che rappresenta la scena politica della destra del cambiamento. In queste ore finisce per franare sempre più nelle mani di alcuni déjà vu.

Ci sono un Carlo Daldoss con Giacomo Bezzi, bramosi di ritornare sugli scranni provinciali. E ci sono un Mario Tonina e un Walter Kaswalder completamente impadroniti di quel che resta del vecchio partito autonomista.

Insomma, nel complesso non parliamo certo di facce nuove o di persone che si siano distinte per linearità di percorso politico o valoriale. Traditori di linea politica, di presunti amici, di liste, di partito e coalizione, lì dentro c’è di tutto.

Ed in effetti i quattro personaggi hanno in comune un paio di aspetti di non poco rilievo. Intanto sono tutti surfisti dell’arco costituzionale. Alleati nel tempo tanto con la destra che con sinistra a seconda delle occasioni, senza nessun ritegno.

In secondo luogo, son tutte persone in “zona cesarini” rispetto al pensionamento.

Eppure, è così che i vecchi autonomisti hanno scelto tra un paio di questi, per rinnovarsi. Dopo aver tanto promosso il rigore del partito, che passa tutto dal rispetto del limite dei mandati. Per far posto ai giovani?

Fatto sta che adesso i trentini, stanno ancora una volta assistendo al ritorno del vecchio, o meglio, che il vecchio decida in che modo organizzarsi.

Forse, è per questo che CasaAutonomia.eu ha così tanto successo. Certo li dentro ci sono figure senior come il sottoscritto, ma la parte preponderante è fatta di giovani, novità e freschezza di proposte.

I trentini sceglieranno ma per ora lo spettacolo indecente dell’indecisione lo sta offrendo la destra. Chiunque tra loro vinca sarà qualcosa di già visto con tante belle figure che scelgono la strada di ricandidarsi rispetto al pensionamento.

Viva i giovani.