Tovel a pedaggio? Abbiamo pagato volentieri ma è un giusto obbligo oppure no?

Da Michele Dallapiccola

Il dibattito sull’over tourism non può finire in un biglietto d’ingresso

Domenica scorsa abbiamo voluto approfittare della giornata uggiosa per osservare una luce diversa sul prezioso specchio d’acqua. Abbigliamento adatto, partenza senza fretta e via. Sapevamo delle limitazioni all’accesso ma l’onnisciente Google non ci era d’aiuto. Le informazioni che forniva erano nebbiose come la giornata. Guadagnato l’abitato di Tuenno però ci siamo imbattuti in un solerte servizio di vigilanza stradale che ci invitava a ritornare sui nostri passi per recuperare il ticket d’ingresso in un gazebo all’uopo attrezzato. Dei sorridenti ragazzi, davvero premurosi ci hanno fornito di pass per i parcheggi del lago, non prima di aver corrisposto il saldo della tariffa richiesta. 13 euro.

Percorsa la strada, in parola di un’importante miglioria (si parla di un investimento di 12 milioni di€) abbiamo raggiunto dei parcheggi ben segnalati benché mal pavimentati. Ma si sa, la sostenibilità va di cattivo accordo con l’asfalto. Dopodiché ci sarebbe tutto da discutere se rispetto a questo sono meglio le svariate tonnellate di legante che ogni anno vengono riportate in quota nei nostri boschi per sistemare le strade forestali. Tornando a noi, per il lago e la recettività nei dintorni si possono spendere solo parole belle. Ospitalità locale è cordiale, elegante e discreta. Anche l’ambiente lacustre andava oltre le aspettative. L’atmosfera “britannica” aveva tutto il suo perché. Il grigio del cielo ha forse ancor più enfatizzato l’azzurro del lago. Da vedere. Ce ne siamo andati in pace, soddisfatti per quello che avevamo visto (e fotografato).

Tuttavia con qualche dubbio su un paio di questioni.

Una l’hanno sollevata delle persone incontrate in loco. Hanno riferito che gli amministratori locali e provinciali narrano di lavori di realizzazione del tunnel verso Tovel come in dirittura di arrivo.

Entro pochi mesi partiranno frese, ruspe e cementi vari. L’accesso alla valle verrebbe precluso? Una soluzione ponte sarà elaborata di sicuro ma nel frattempo tra le persone incontrate, l’incertezza regna sovrana. Insomma oltre agli annunci dell’opera, bene farebbero le amministrazioni interessate a spiegare come hanno intenzioni di gestire gli accessi durante i lavori. Sempre che questi si realizzino davvero.

Vorrei però mantenere attenzione sul secondo punto di questo breve scritto.

Dell’assenza delle informazioni digitali per accedere alla zona, non c’è da far drammi. Dimenticanza, distrazione? Ritardo? Sono sicuro che gli aggiornamenti del sito sono già in corso. C’è però una questione di ben altro rilievo. Il lago di Tovel è una perla ambientale preziosa non solo per il Trentino ma per le Alpi tutte. Un luogo iconico che si presta benissimo a testimonial di un fenomeno che da poco tempo sta cominciando farsi sentire anche in altri luoghi della Regione.

Sono sempre più numerosi i momenti di discussione intorno all’over tourism e alle soluzioni che possono risultare utili a limitarlo. In questi giorni ad esempio, abbiamo assistito al dibattito piuttosto ricco di contrapposizioni intorno all’opportunità di emettere un ticket di accesso alla Strada della Ponale. E un Presidente di Apt (tra l’altro vicina a questi luoghi) non si è risparmiato uno slancio tutto suo (piuttosto dozzinale a dire il vero). Per migliorare l’offerta turistica del suo territorio vanno alzati i prezzi. Nel caso di Tuenno la tariffa è del tutto comprensibile. Ma se fosse applicata in maniera metodica a tutti i bei luoghi del Trentino? Finirebbe per diventare un problema, almeno per parecchie famiglie.

Per questo pensare di assoggettare a biglietto d’ingresso anche molti altri luoghi iconici locali, finirebbe per provocare una serie di implicazioni, e di pro e contro ancora tutte da sviscerare, ancora tutte da discutere. Soprattutto in sede politica.

Sono questioni spinose piuttosto difficili da affrontare che questa giunta in fase di fine legislatura non da proprio l’idea di voler toccare. Si pensi a tutte le opere pubbliche che rimarranno irrisolte sul tappeto: dall’ospedale di Cavalese, all’inceneritore, alla questione grandi carnivori solo per citare le più eclatanti dal punto di vista mediatico.

Era partito come governo del cambiamento finirà come governo dello status quo.