Area San Vincenzo a Trento sud, perché parlarne ancora

Da Michele Dallapiccola

Dieci milioni di euro per un privato sono una montagna di soldi. Ma poco incidono rispetto ai cinque miliardi e passa sui quali pareggia il bilancio della Provincia. Tuttavia, fa comunque scalpore che la PAT abbia deciso di “fumarseli” in un concertone di una sola serata. Questo sì.

Fa ancor più impressione se pensiamo di paragonare quella stessa cifra ai contributi riservati ai giovani per la loro prima casa. Finora sono stati stanziati soltanto due miseri milioni di euro. Cinque volte meno di quanto potrebbe essere stato davvero impiegato per realizzare la Trentino Music Arena

Area San Vincenzo a Trento sud, perché parlarne ancora?

In queste ore, la Provincia sta diramando comunicati (peraltro assai confusi) che ne definirebbero un suo utilizzo in vista dell’autunno. Non un autunno qualsiasi – si badi bene – ma piuttosto uno elettorale. L’appuntamento arriva alla fine di un quinquennio dove la lega ha deciso di trasformare 30 ettari della miglior campagna della piana di Trento, in una desertica landa di ghiaia da tempo dimenticata da Dio e dagli uomini.

Ora la Provincia ha davanti a sé un teorico grosso guaio. Riuscirà a salvarsi da un potenziale giudizio contabile della corte dei Conti? L’utilizzo dedicato ad un solo evento è avvenuto a fronte di una spesa ingente.

Indagando in profondità, la cifra potrebbe forse arrivare a 10 milioni di euro, ben diversamente da quanto ufficialmente annunciato. E così, quanto sarà davvero costata quella spianata di ghiaia non lo saprà mai nessuno. È incalcolabile il numero di ore investite attraverso l’impiego diretto di maestranze della Pat, della protezione civile o delle attività commissionate in via diretta. Moltissime lavorazioni, sono state assegnate con il meccanismo della somma urgenza. Così, le spese hanno disperso i veri costi in tanti rivoli che è più facile tener riservate. In questo modo non c’è interrogazione che tenga, nessuna figura di opposizione lo saprà mai. E per ora, nonostante i vari accessi agli atti, lo stratagemma per mascherare i veri costi tiene molto bene. Almeno dal punto di vista della forma.

Nel frattempo il Governo provinciale ha ben pensato di trasformare la necessità in virtù. Attraverso alcuni non meglio annunciati concerti d’autunno, prova a ridare senso all’enorme spesa per l’area con un ulteriore momento di utilizzo. L’intento di voler dimostrare a tutti (Giustizia compresa) che “ne valeva la pena” è oltremodo chiaro.

Peccato che il tutto stia per accadere a ridosso della campagna elettorale. Con un ulteriore pizzico di malizia osserviamo che una delle iniziative sarà connotata dalla “solidarietà”! Giustissima, per carità, almeno per chi la riceve.

Un brutto epilogo per una vicenda partita male e finita peggio.

L’unica opera pubblica iniziata e finita dalla lega nell’arco della sua legislatura, rimarrà ad imperitura memoria dei trentini. La ghiaia stesa in pianura è eterna come il metodo di governare fatto di “panem e circenses” di antica romana memoria.

Ora, siamo in tanti ad esser curiosi. Quanto incideranno sulle urne di ottobre i ricordi di quella bella serata di primavera allietata, tra le altre, dalle note della celeberrima “vado al massimo, vado a gonfie vele”!

Perché in autunno, la storia politica di qualcuno potrebbe andare di maniera diversa.