Latte di sinistra, Trentodoc di destra? Dalla Giunta provinciale un nuovo metodo di promuovere l’agricoltura trentina.

Da Michele Dallapiccola

Una parlamentare della Destra trentina ha conquistato la ribalta nazionale mica per le sue battaglie su economia, etica o diritti. Pare le sia bastato citare Giorgio Gaber che racconta cosa è di destra e cosa è di sinistra parlando di se stessa.

Ebbene, la giunta provinciale, ha probabilmente pensato di far proprio questo metodo riuscendo ad andare oltre. L’ha applicato in senso amministrativo al campo delle produzioni agricole locali.

Così ha bollato come di sinistra il latte (da dimenticare) e di destra il Tretnodoc (tutto da promuovere). Insomma col suo solito spirito divisivo, tenuto anche durante tutta la legislatura, ha pensato bene di promuovere le Bollicine trentine sempre più a scapito (tra le altre cose) del povero settore lattiero caseario.

Dopo aver annullato il Festival del latte fin da inizio mandato, nel corso di tutta la legislatura ha poi lesinato anche su tutta la promozione del settore bianco.

Pare, a detta di molti, che a questa giunta sembrasse che in passato si fosse fatto fin troppo. Così, ha pensato bene di concentrarsi invece sul Trentodoc.

Con un festival che pure è una bellissima iniziativa, presenta tuttavia un paio di pesanti difetti sostanziali.

Innanzitutto, come già detto, quello di aver cannibalizzato un altro fondamentale settore agricolo trentino, quello del latte. Un fatto, a nostro avviso sostanzialmente imperdonabile.

Ma il vero “colpo di genio”, la Giunta provinciale l’ha avuto pensando bene di utilizzarlo anche a scopo elettorale. Intendiamoci, sono cose che sono sempre accadute. In questo caso mi sento di dire però che la Lega si è dimostrata cieca a tal punto da rivelare il completo distacco dalla realtà. Pur di utilizzare la kermesse a proprio fine promozional-politico, tra tutte le date dove era davvero possibile passarla, ha deciso bene di collocarla nel pieno settembre.

Alla faccia della destagionalizzazione e del fatto che sarebbe stato un ottimo evento da collocare anche ad autunno inoltrato. Invece no! Eccolo qui fissato in un momento topico per i produttori: nel pieno della vendemmia. Un momento dove le piccole cantine che si dedicano alla produzione, alla promozione e alla commercializzazione si trovano nel pieno della raccolta.

In pratica sarebbe come organizzare un convegno per bagnini a Ferragosto. O un fine settimana dedicato al Mondo dello sci Durante le vacanze di carnevale a Madonna di Campiglio.

Ma molto probabilmente la Giunta provinciale, a queste cose, non ci fa caso e preferisce tirare dritto così. Invece proprio in questi giorni contattando i vari produttori in un periodo di apertura di campagna elettorale si avverte un fortissimo stato di disagio. Sono tutti preoccupati a causa della gravità della situazione provinciale per quanto riguarda le fitopatie. Flavescenza dorata in prima linea.

Magari non capisco, e in fondo quella del festeggiarlo sopra è invece una strategia politica per aiutare i produttori a trascorrere dei momenti lieti e lenire il loro disagio.