Sondaggio elettorale per le PROVINCIALI? CasaAutonomia.eu lo fa casa per casa.

Da Michele Dallapiccola

È stata una settimana importante questa per noi di Casa autonomia.eu. Trasformare il Movimento in una lista che abbia tutte le carte in regola per presentarsi alle elezioni provinciali, richiede una burocrazia molto pesante. Anch’io lo trovo necessario, perché così chi decide di partecipare alla tornata elettorale delle “provinciali” deve essere strutturato e dotato di una squadra seria.

Uno degli elementi fondamentali che la legge richiede è quello di corredare il documento di deposito del simbolo di un elenco di firme comprese tra le 500 e le 700. Queste, devono essere raccolte davanti a un autenticatore. Qualifica che in pratica può essere assunta soltanto da poche persone. Si tratta dei consiglieri comunali, che possono operare sul proprio territorio e di consiglieri provinciali che possono convalidare sull’intera Provincia.

Una curiosa esperienza personale.

Devo confessarvi che all’inizio l’operazione mi spaventava un po’. Lo percepivo come un lavoro impegnativo. Sia perché le firme da raccogliere sono tante, sia perché volevamo evitare di farlo attraverso l’utilizzo di gazebo o la convocazione in un luogo convenuto.

Alla fine, pur faticosa, l’operazione è risultata di veloce esecuzione. Nel giro di una settimana siamo riusciti a raccogliere oltre 600 firme. Più che sufficienti a poter depositare la Lista di MCA.

A livello personale mi sono dedicato particolarmente al mio paese natale di Civezzano. Lì, ne ho raccolte 200, visitando circa 150 famiglie. Casa per casa, in strada o nei luoghi di lavoro.

È stato un po’ come tornare al mio vecchio impegno di Sindaco, a particolare contatto con le persone. È stato molto utile per capire le problematiche del mio paese il suo rapporto con la sua attuale amministrazione comunale.

Mi hanno particolarmente colpito soprattutto le considerazioni relative al comportamento del mio ex-partito e del suo candidato locale.

Per quanto mi riguarda ho avuto la possibilità di chiarire la mia attuale posizione politica che vale sul piano provinciale. In particolare mi sono soffermato sul fatto che l’unica vera ragione che ci abbia costretto a fondare un Movimento.

Come noto, gli autonomisti storici hanno cambiato improvvisamente bandiera, collocandosi inspiegabilmente tra le braccia dei populisti locali e degli statalisti nazionali.

È anche il motivo a causa del quale non ho trovato necessità di chiedere deroghe a un’ulteriore mia candidatura lì dentro. Mai mi sarei sognato di sostenere un partito che finisse per allearsi con i suoi avversari storici di sempre.

Ironia della sorte, a Civezzano, sono pure minoranza comunale. Così gli Autonomisti storici sono amici per la provincia e nemici per il Comune. Magie della politica.

Al di là di queste note di colore, da evidenziare è il messaggio più forte che ho raccolto. Tra le persone contattate, Fugatti e la sua amministrazione non passano. Soprattutto per i danni alla sanità, alla scuola e al settore sociale in genere che la società trentina ha dovuto subire. Ma non solo.

Pesa il problema della gestione degli anziani, del mancato aiuto ai giovani in cerca di una propria stabilità di vita e di un agricoltura abbandonata a se stessa.

A Civezzano (come in altre parti del Trentino) è sentitissimo il problema della flavescenza nella vite e della sofferenza della zootecnia.

Il pendolarismo sottopone il nostro borgo ad uno stress di gestione di servizi piuttosto impegnativo. Le poche risorse assegnate dalla Provincia (specialmente in questi cinque ultimi anni), impegnano l’amministrazione a far salti mortali nonostante la vicinanza alla città.

Non ci sono elementi per mettere in dubbio la necessità di un cambio di passo. I fatti sono chiari, le carte sul tavolo, il 22 ottobre ormai alle porte.