CHE GLI ARTIGIANI NON SIANO GLI ULTIMI (A PAGAR IL CONTO PER TUTTI)

Da Michele Dallapiccola
Chi si aspettava un Conte che “TANA LIBERA TUTTI”, è rimasto deluso. E c’è da capirlo, specie se ad ascoltarlo siano stati artigiani, commercianti o un imprenditori che abbiano realizzato che nella migliore delle ipotesi, prima di 3 settimane , non si potrà rincominciare.

DI CHI E’ LA COLPA?

Ce lo meritiamo tutto questo? Si poteva fare diversamente? Difficile dirlo ma lo scenario di che cosa può succedere, lo disegnano i dati. La tabella sopra, evidenzia un quadro chiarissimo, quello viziato dall’Italia dei furbetti, delle deroghe, del “però io no”. E anche a livello locale c’è chi: non ha fatto chiudere le case di riposo, le piste da sci per far lavorare le proprie strutture alberghiere o ha concesso un sacco di eccezioni. E’ per questo che la curva dei decessi/giorno dell’Italia è ancora così lontana da quella della Cina che pure, ancora, al sicuro non si trova. Ebbene, aprire indistintamente il 4 maggio a questo popolo di incontrollabili sarebbe stato davvero troppo pericoloso perché il virus è ancora tra noi. Mi si permetta anche un’affermazione controcorrente che giustifica e  comprende chi ha la responsabilità di gestione di danni da una eventuale e non remota ripresa dell’epidemia e dei decessi. I dati scientifici ci consolano e ci dicono che il caldo ci aiuterà, ne sono fiducioso anch’io ma nel frattempo, noi abbiamo il compito di  tenere alto il pressing su chi governa, affinché non si verifichi uno scarica barile tra Stato e Provincia rispetto al quale, a pagare, finirebbero sempre i soliti.

UNA MOZIONE PER CHI E’ IN GRAVE DIFFICOLTÀ: GLI ARTIGIANI

La collega Paola Demagri, assistita una convinta sottoscrizione mia e del collega Ugo Rossi, ha predisposto una mozione per stimolare un’attenzione che dal competente assessore manca. Parliamo degli artigiani, una categoria poco assistita, se non per voce della propria Associazione, da questo dibattito politico. Mentre doverosamente aspettiamo che l’epidemia scemi, le loro aziende non  possono essere lasciate sole e del resto con tutti i tavoli convocati in questi giorni, perchè negare proprio questo? Con l’auspico che non si trasformi in chiacchiere, passerelle assessorili e burocrazia abbiamo predisposto la mozione, ecco il testo: 

LA GIUNTA SI IMPEGNI A COSTITUIRE UN TAVOLO (anche) PER L’ARTIGIANATO.  

Sulla base di quanto stabilisce il nuovo DPCM del 26 aprile 2020, non è prevista nel corso del mese di maggio l’apertura delle attività di estetisti ed acconciatori. In via generale per il settore dell’artigianato, ma in particolare proprio per gli artigiani che operano nel settore dei servizi alla persona, sarebbe necessario organizzare un tavolo di lavoro che veda la presenza oltre che dei competenti uffici provinciali, di esperti del settore sanitario e dei rappresentanti delle categorie per trovare una soluzione a livello provinciale che, sulla base di un comune accordo tra le parti, possa derogare all’obbligo di chiusura per tutto il mese di maggio. 

Il protrarsi di questa situazione coinvolge moltissime piccole imprese artigianali, che già si trovano in gravissima difficoltà, e si paventa il pericolo di un collasso del settore. La situazione di stallo rischia di favorire il lavoro a domicilio, che non essendo legalmente previsto non da nessuna sicurezza dal punto di vista sanitario. Si ritiene quindi opportuno aprire un tavolo di lavoro al fine di verificare le eventuali condizioni per far si che le attività degli acconciatori e degli estetisti possano essere messe in condizione di ripartire quanto prima. Si può già tranquillamente affermare che l’eventuale apertura anticipata, anche limitata al comune di residenza, sarà garantita dalla professionalità degli attori coinvolti che applicheranno in maniera rigorosa la normativa e i protocolli sanitari richiesti. Tutto ciò premesso, 

IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO IMPEGNA LA GIUNTA PROVINCIALE:

  • ad istituire un Tavolo di lavoro per l’artigianato coinvolgendo alla presenza oltre che dei competenti uffici provinciali, di esperti del settore sanitario e dei rappresentanti delle categorie. 

Trento, 24 aprile 2020. Firmato: Paola Demagri  con Ugo Rossi e Michele Dallapiccola