UN INVERNO TRAGICO E LE SUE CONTRADDIZIONI.

Da Michele Dallapiccola

Approntamento impianti da sci: quale spesa hanno provocato i continui annunci e le ripetute promesse di apertura? In molti, con dubbi di tal guisa, o peggio con la rabbia per quello che è successo, si sono rivolti in queste ore anche al sottoscritto. Mi chiedo, a questo punto, quanto possa essere arrivato anche alla giunta?

Il tenore è più o meno lo stesso. Non si poteva pensarci prima? E fa sorridere che la destra, la stessa destra inca**ata che governa a Trento, interroghi il Governo a livello centrale proprio sulle stesse problematiche che invece ha gestito qui. 

Che questo esecutivo fosse “full-oriented” al comparto sciistico-impiantistico, lo avevamo capito. Che si potesse avere un occhio di riguardo per il settore neve – invece – nella sua interezza, probabilmente era altrettanto possibile.

Senza concentrare tutti i propri sforzi solo ed esclusivamente su un unico risultato: l’apertura delle piste! Che alla fine è pure abortito!

L’economia invernale è ancora completamente dipendente dallo sci alpino. E’ scolpito nella pietra? Da qualche parte bisognerà pur cominciare. A QUESTO LINK UN NOSTRO PROVVEDIMENTO PASSATO IN QUESTA DIREZIONE.

Che cosa si potrebbe fare (se solo si volesse)

Mentre la caparbietà del diabolico perseverare continua, non si è ancora  usciti, veloci e severi con un piano che completi l’offerta turistica dello sci alpino. Sembra quasi che la politica trentina si crogioli nella tranquillità che al prossimo novembre tutto riprenderà come nulla fosse. Anche alle nostre proposte rispondono con un sorriso sardonico. “C’è già tutto”, è la più educata delle risposte. Nel frattempo il nostro compito di stimolo non demorde.

Abbiamo esortato la giunta ad approntare un quadro economico preciso riguardo al mancato fatturato del settore. A QUESTO LINK IL TESTO. Servirà a capire quanto e come è necessario ristorare in Autonomia, al netto degli interventi statali.

Ora infatti la cantilena del governo nemico non vale più. Con i ministri leghisti a Roma, anche a Trento il re è nudo. E coi “soldi in cassa”, pure. Tra avanzo di amministrazione e fondo di riserva del presidente, i trentini hanno a disposizione quasi mezzo miliardo di €. A chi andranno? Quanto sarà messo a disposizione dei ristori e quanto per lo sviluppo?

In un clima così preoccupante, c’è il rischio che la giunta finisca preda delle sensazioni isteriche del momento. Abbiamo già potuto sperimentare l’altissimo il rischio dell’assenza di sistema di pianificazione che persegua piuttosto il metodo del prova-effetto. Per la grande preoccupazione di tutti. 

Post scriptum

Dimenticavo una cosa importante. Anche se gli impiantisti in Trentino, sono una categoria spesso al centro di forti discussioni, in questo periodo di disgrazia una piccola soddisfazione l’hanno potuta provare. Tutti, hanno potuto toccare con mano quanto sia importante il loro lavoro. Per tutta la società trentina. anche quella che non scia.