Le impugnative che non si contano più

Da Michele Dallapiccola

Che questa giunta abbia voluto fare dell’ascolto dei territori un proprio vanto, non è un mistero. Ed è pure un tentativo apprezzabile.

La messa in pratica delle cose audite poi, qualche criticità la rileva tutta. Giunte tenute in giro per il Trentino, udienze a raffica col Presidente alle 7 di mattina, Stati Generali, generalizzati per tutto. Orgogliosi, non hanno mai detto no a nessuno. Per nessuna opera, per nessun motivo. Ci avete fatto caso?

 

Certo, a dire il vero, politici che non hanno ascoltato proprio nessuno, in passato, devono essercene stati proprio pochi. Allora forse la vera differenza l’hanno fatta quegli amministratori che hanno operato senza tanto clamore. E hanno saputo dire di no spiegando seriamente e con cura il perchè e le possibili soluzioni alternative.

 

Ma il vero elemento che definisce come deve essere un “buon governo” è il saper tradurre in provvedimenti amministrativi le richieste raccolte coniugandolo con una propria visione.

 

Tutto va gestito secondo un disegno generale che è il proprio programma di governo che va rispettato, attuato ed implementato, secondo ragionevoli necessità che eventualmente si presentano nel tempo. Non può essere preda, l’amministratore, ad ogni piè sospinto del sì incondizionato a tutto. Paga in un primo momento ma alla fine il conto arriva per tutti. E dentro al portafoglio ci si deve guardare. Ne abbiamo parlato già molte volte, la più significativa forse qui a questo link

 

Il cambiamento

Qui invece, si è cambiato completamente approccio rispetto al passato. In questo, sono stati di parola, il “Cambiamento” c’è stato.

Quindi la cosa più criticabile di questa maggioranza rimane l’assenza di filtro. Sembra quasi proceda in preda ad una bulimia da richiesta mescolata ad una sorta di ansia da prestazione. In parte è comprensibile, anche se non giustificabile. Il periodo difficile può spiegare solo in parte qualche svarione ma questo stile è iniziato fin da subito quando ancora il Covid non c’era.

 

Sottesi tra ciò che vorrebbero e ciò che possono fare.

Sapete che vi dico? Ho quasi l’impressione  che si mettano in piedi cose impossibili pur di farsele bocciare. Così poi: “io l’avrei fatto ma Roma, cattivona, me lo ha impedito”. Prendete i Grandi Carnivori, ad esempio, ora si sta procedendo così.

 

Così tra capo e collo arrivano provvedimenti presentati anche in maniera confusa, ricordate la norma sui segretati comunali arrivata in una notte, come emendamento di Cia? Rispedita al mittente! Le leggi sulle centrali e sulle chiusure domenicali dei supermercati, sugli anni di permanenza in Trentino per accedere alle graduatorie. Chi pagherà i danni adesso? Per non parlare della moltitudine di provvedimenti impostati sui grandi carnivori. Sembrano ispirati dalla fantasia.

 

Eh sì, tra l’annunciare e il fare c’è di mezzo il …governare. Ma con serietà.