Riforma del Progettone? La giunta faccia un passo indietro e comunichi meglio le sue intenzioni.

Da Michele Dallapiccola

Eccola qui, puntuale, prevista, arriva la riforma dell’assessorato al lavoro. Del resto, grande o piccola, quale fosse, ogni dicastero di questa maggioranza ha provato a presentarne una propria. Alcune discutibili, (turismo) altre in fieri (salute) altre ancora spaventosamente in ritardo (Comunità di valle).  

Per questa del Progettone, portata avanti attraverso il disegno di legge n° 140/XVI a firma Spinelli, qualcosa è andato particolarmente storto. Per fortuna, c’è da dire, che per il percorso che sta seguendo l’iter legislativo, non c’è stata ancora nessuna decisione. E questa è la bella notizia che a più riprese ha voluto rappresentare la giunta nelle sue varie uscite stampa. Le sollecitazioni a farlo sono state bi-partisan, pressanti e numerose. 

Ed è questo stato di cose a costituire la brutta notizia. Se c’è stato bisogno di annunciare raccontare, uscire ex post, rassicurare, evidentemente è perché nella comunicazione qualcosa non va bene.

Alcune voci di corridoio lanciano illazioni che ci rifiutiamo di credere. Si vocifera che la riforma sia stata predisposta dai servizi provinciali secondo una visione prettamente amministrativa della questione. In effetti, a ben pensarci, la carenza di sale politico, l’assenza di mediazione soprattutto con le parti sociali, troverebbero una certificazione. Colpisce soprattutto la scarsità di informazioni puntuali, specie quelle rivolte al grande pubblico. Sarebbe questo stato di cose ad aver fatto scaturire la fibrillazione sociale collettiva. Anche noi del Partito Autonomista siamo stati avvertiti della preoccupante situazione. E ci dispiace apprendere dalla stampa che questo stato di cose è confermato dai comunicati dei sindacati.

Le rassicurazioni (?) della Giunta

Ora la giunta continua a rassicurare che nessuno sarà lasciato indietro. E ci mancherebbe! Stiamo trattando la vita delle persone. Per loro natura gli aderenti al Progettone vivono una fase della loro vita davvero tanto delicata. Anche dal punto di vista psicologico. Non oso pensare se si minassero quelle poche, pochissime certezze che negli anni sono riusciti a costruire queste persone. Temo che la discesa coi forconi fino qui in Provincia si trasformerebbe da qualcosa di metaforico ad un’amara realtà.

Siamo convinti che il pressing lo hanno prodotto soprattutto gli impiegati diretti interessati. Determinante anche l’azione delle parti sindacali. Porterà ad una sonora marcia indietro da parte della giunta.

Su questo improvvido documento, noi consiglieri di opposizione, eserciteremo la nostra severa azione di controllo. Siamo istituzionalmente chiamati a farlo. Saranno accettabili novità solo se organizzate come aggiuntivo a quanto già predisposto e in atto.

Chi è già inserito che ha ottenuto le tanto agognate certezze deve essere accompagnato alla pensione senza se e senza ma.

Chiaramente, fermamente, la Giunta provinciale deve assumersi questo impegno.