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Casa Autonomia.eu: nel riposizionamento degli autonomisti, le ragioni della nostra esistenza.

Da Michele Dallapiccola 14 Marzo 2023

Un sondaggio Winpoll, delle deduzioni personali e alcune ipotesi dettate dall’interpretazione del non detto dentro al PATT. Questi elementi possono sembrare aleatori, ma a noi che abbiamo fondato Casa Autonomia.eu, sono invece bastati per percepire – con largo anticipo – il drammatico spostamento a destra degli autonomisti storico identitari. E così adesso che tutto si sta avverando anche molti di loro sono in preda ad una profonda crisi. 

Manca un ulteriore passo. L’alleanza con Fratelli d’Italia che non è ancora formalizzata, nonostante le elezioni provinciali siano ormai alle porte. È vero che a parole, la dirigenza di partito si ostina a definire reversibili le scelte fin qui effettuate. Ma sono rimasti in pochi a crederlo. 

Gli altri, quelli che la pensano come noi, sono invece convinti che il prossimo passo, il suggello con i seguaci della Meloni, sarà solo questione di tempo. E non sarà nemmeno l’ultimo passaggio. Perchè a dirla tutta, pare sia imminente anche un ulteriore colpo basso, dritto allo stomaco dei puristi del fiore alpino: la fusione di PATT, Progetto trentino e Autonomisti popolari. Un patto a triciclo che una volta definitivamente consacrato, farà scendere l’appeal del partito anche per i più affezionati, a minimi mai visti prima. E gli autonomisti storici potrebbero ridursi davvero al lumicino.

Proprio come certifica un recente sondaggio WINPOLL che ipotizza un PATT al 7%, con un dato del tutto verosimile. Si tratta infatti della trasposizione in sondaggio del recente risultato elettorale nazionale alla Camera dove il PATT si è presentato già fuso con Progetto Trentino. 

Se questo assetto sarà mantenuto anche per le prossime elezioni provinciali, la candidatura di Tonina nelle stelle alpine sarà un fatto certo. E si tratterà del suo terzo cambio di casacca in pochi anni. 

Non è difficile ipotizzare che la regia “poera” gli affiancherà anche qualche altra figura esponente di Progetto Trentino, ovviamente di genere femminile. Alla squadra sembra ormai certa anche l’adesione di Kaswalder, sempre che le vicende giudiziarie per la questione Pruner non facciano prendere alla sua candidatura una brutta piega. Nomi forti insomma, in pole position sugli esiti delle urne. E se le previsioni Winpoll si avvereranno per questo “nuovo” PATT, sarà difficile pensare di andare oltre i due o tre seggi. 

Insomma, il rischio che gli autonomisti lavorino per far eleggere persone estranee alla fedeltà al partito c’è tutto.

Anzi, si crucciavano tanto se ammettere deroga ai mandati di esponenti storici ma finiranno invece per eleggere almeno un paio di ultrasessantenni, e forse solo quelli. Alla faccia degli scalpitanti Movimenti autonomisti Giovanile e Femminile.

Intanto nella “base” elettorale, nel cd zoccolo duro una certezza c’è. Per ora Panizza ha trasformato il “suo” partito in una delle tante liste civiche felici alleate di Fugatti. Ma quando la coalizione sarà al completo, sarà ancora più evidente a tutti che questa strategia, altro non sarà stata che il più efficace tentativo di portare i simboli di Salvini e della Meloni nel parlamento trentino. Un fatto che per molti trentini, ma soprattutto per gli autonomisti storici, suona come stridore acuto al confronto di una sinfonia. 

Ecco perché il PATT potrà contare soltanto sugli affezionati al simbolo e tra loro su quei pochi che non considerano la destra come un male assoluto per l’Autonomia. 

Noi no. 

Noi di Casa Autonomia.eu, abbiamo rifiutato con convinzione questo format preconfezionato. La creazione di un contenitore civico autonomista è il più puro atto di dignità e di orgoglio trentino che noi si possa offrire alla nostra Provincia Autonoma. 

Seguire Salvini e la Meloni è un atto più che legittimo e per certi versi a livello nazionale anche comprensibile. Non certo da quel Trentino che ha ancora a cuore le prerogative di autogoverno della nostra terra.

Paola Demagri 

Michele Dallapiccola

14 Marzo 2023 0 Commento
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Problemi con gli insetti? Basta non mangiarli

Da Michele Dallapiccola 8 Febbraio 2023

Ed eccoci qui a parlare della farina di insetti: un argomento che desta tanto scalpore mediatico. 

Attingendo alle mie pur lontane nozioni nel campo dell’ispezione degli alimenti di origine animale, da veterinario vi devo confessare che la cosa mi ha sempre turbato assai poco. Inoltre, i cibi particolarmente sofisticati non mi preoccupano affatto. E in fondo, a questo tipo di cibi abituati siamo in tanti ad essere abituati. Perché tanti artifizi, tanta tecnologia alimentare pur spaventando quando evidenziata, nella maggior parte dei casi passano inosservati e col tempo la pubblica opinione dimentica, tace e consuma. 

Di che cibi stiamo parlando?

Moltissimi preparati abitualmente consumati nei fast food, e poi wurstel, pasticci di carne, mortadelle, surimi, salse, creme, dolci, pani, paste e in senso generale tutto il preconfezionato conservato destinato a durare un lungo periodo specialmente a temperatura ambiente. 

E chi non consuma anche abitualmente qualcuno di questi alimenti scagli la prima pietra. 

Dunque, se oggi arriva la farina di grillo, anche se inifilata dentro a qualche pietanza che problema c’è? Nella nostra società delle istituzioni, della sanità pubblica, dei controlli, delle norme e delle analisi non c’è di che preoccuparsi. Nutre, in quanto controllata è sicuramente salutare e magari è pure divertente assaggiare.

E invece come al solito, pronta ad ogni argomento di valenza socio culturale sotteso tra progresso e conservazione, la politica accondiscende le proprie inclinazioni si è subito schierata tra favorevoli e contrari. E la destra politica italiana si è ritrovata a colpi di post sui social, a far la guerra ai grilli. 

Anche il nostro presidente della Provincia, da piccolo emulo del titolare nazionale del suo partito non ha potuto mancare di unirsi al coro. Commentando una foto super condivisa si è schierato dalla parte dei naturisti a tavola.

Fedele alla tradizione conservatrice della destra. Chissà come farà a gestire il suo rapporto con tutto l’elenco di cibi raccontati qui sopra. Ormai fanno parte della nostra quotidianità e sono praticamente inevitabili. Pena regimi dietetici piuttosto rigorosi.

Per quanto mi riguarda, non c’è cosa che mi dia più soddisfazione della luganega e del formaggio di malga ma se c’è da assaggiare o non c’è altro da mangiare, mi chiedo che problema c’è. E a chi danno fastidio questi cibi, consiglio due cose: evitare di mangiarle innanzitutto. E poi leggere cosa c’è scritto sull’etichetta. Gli ingredienti di un qualsiasi cibo a lunga conservazione abitualmente acquistato e consumato nelle nostre case, spesso hanno dei nomi alquanto inquietanti. Anche se lo stabilimento che li produce si trova, metti caso, in “Padania”. Eppure siamo in tanti a mangiarle, praticamente da sempre.

8 Febbraio 2023 0 Commento
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Un cortocircuito nel centrodestra? Sembra proprio in arrivo.

Da Michele Dallapiccola 6 Febbraio 2023

Casa Autonomia.eu, le idee, le ha chiare da mesi. Per questo, da subito, è rimasta schierata nell’alveo politico che gli autonomisti hanno calcato dal lontano 1998: il centrosinistra autonomista, oggi rinnovato nell’Alleanza Democratica per l’Autonomia. 

Dall’altra parte, a disposizione delle scelte politiche dei trentini c’è la Destra. Più o meno moderata ma sempre Destra rimane. 

Ora, noi sappiamo bene che dovremmo evitare di guardare la paglia nell’occhio altrui quando nel nostro c’è una trave. Quella noi, ce la toglieremo a breve. Ma quella finita nell’occhio di Fugatti in queste ore, più che una paglia sembra essere un intero pagliaio. 

Come farà a tenere insieme, due forze politiche che sono come il diavolo e l’acqua santa? 

Uno delle tante schermaglie dei due pretendenti della lega.

Da un lato gli autonomisti storico identitari gli stanno per giurare eterna fedeltà elettorale dall’altra i Fratelli d’Italia attendono tronfi i risultati delle elezioni regionali del prossimo 12-13 febbraio. Pronti, a quanto pare, a far pesare il loro nuovo ulteriore successo. 

Una lega corteggiata, insomma, da due pretendenti che non si possono vedere!

Se rimarranno separati la lega perderà le elezioni, se invece staranno insieme gli autonomisti perderanno tanti voti da toccare un fondo mai visto prima in settant’anni di storia. Azzerando lo sperato effetto booster della loro annessione al Carroccio.

C’è davvero di che esser curiosi aspettando di vedere come andrà a finire. 

6 Febbraio 2023 0 Commento
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Il Giallo in Tour. Oltre 800, le presenze registrate agli incontri pubblici del Movimento più giallo che ci sia. 

Da Michele Dallapiccola 4 Febbraio 2023

Casa Autonomia.eu è partita l’8 novembre U.S. con la sua serata fondativa. Da lì, attivando numerosi incontri abbiamo sviluppato una serie di serate informative. I contenuti presentati più che di natura politica sono prevalentemente di tipo tecnico amministrativo. Come fin dal 2012, che forse alcuni ricorderanno, dove avviammo questo tipo di presentazioni insieme all’allora Assessore Rossi. Si trattava di una serie di serate dedicate all’Autonomia letta dal punto di vista pragmatico del bilancio provinciale. 

Proseguii gli incontri pubblici anche in veste di Assessore provinciale dove però presentavo dati relativi ai sistemi provinciali agricolo e turistico. 

Nei primi anni di questa legislatura infine, si era un po’ persa questa abitudine, frenata ad onor del vero dell’indisponibilità del nostro ex partito a promuovere questo tipo di attività. Del resto con la collega Paola Demagri, abbiamo sempre lavorato come consiglieri di opposizione contrastando le attività delle lega al governo del Trentino. E questo fatto alla dirigenza delle stelle alpine non è mai andato a genio. Oggi se ne comprendono finalmente le (tristi) ragioni benché ormai questa sia diventata una condizione che non ci riguarda più. 

Ci riguarda invece il fatto che alle nostre serate si fa sempre il pienone. Fino ad ora abbiamo praticamente sempre infilato il tutto esaurito. Serate a tema, come quelle sulla sanità, la gestione dei grandi carnivori, le mutazioni della nostra società. Oppure semplicemente quelle che trattano, di nuovo ed ancora una volta, della situazione demografica, sociale ed economica del Trentino. Certo, ne parliamo a grandissime linee, tuttavia con dati numerici e relative fonti. Contestualizziamo tutto con le macro cifre del bilancio provinciale di previsione 2023, per ragionare insieme sul senso di alcuni stanziamenti rispetto ad altri. 

Sono più di 800 le persone che abbiamo contattato fino ad oggi. Le prossime tappe? Sanzeno, (in collaborazione coi nostri amici di Campobase), Mori e Tione. Presto sarà la volta di Pergine e Castel Tesino.

E non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Portò bene nel 2013 dove, anche allora, il contatto con le tante persone incontrate ci accreditò sui trentini. Ci permise di dimostrare quello spessore amministrativo necessario per potersi proporre al governo della nostra Provincia. 

Con tutta l’umiltà del caso ci proveremo ancora. Uniti con l’Alleanza per l’Autonomia, forti dell’aiuto di tutti, ma soprattutto di chi si rifiuta di pensare di mettere il Trentino nelle mani di Fratelli d’Italia o ritiene possibile lasciar governare ancora il Trentino alla squadra di Salvini.

Noi ci siamo, la risposta del pubblico anche, tra breve arriverà anche l’ufficializzazione del nostro candidato Presidente. Manca soltanto quella, perché sulla composizione e sull’unità della squadra fortunatamente non c’è dubbio alcuno.

4 Febbraio 2023 0 Commento
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Panarotta Vs Pinè: un match impietoso dove a perdere sono soltanto i cittadini.

Da Michele Dallapiccola 30 Gennaio 2023

Conto alla rovescia per le elezioni provinciali. E il tempo dei bilanci è sempre più vicino, con le disparità di trattamento di territori sempre più evidenti. 

Quante volte dai banchi della minoranza, abbiamo accusato la giunta provinciale di non avere visione. Consapevoli che molti tra quelli che ci hanno ascoltano, hanno spesso finito col non capire. Del resto, la frase può prestarsi ad accezioni infelici. Infatti, di solito è usata da chi non sa cosa dire. Allora, per spiegare questo concetto astratto utilizzeremo il migliore dei metodi: quello degli esempi. E di questi, in Alta Valsugana ne abbiamo uno grande come una casa. 

Prendete il caso dei fondi promessi all’altopiano di Pinè per lo sviluppo della comunità in cambio della figuraccia delle mancate Olimpiadi. Penso che gli abitanti di Pinè siano tutti molto felici. Quella montagna di soldi, (quando arriverà) farà la fortuna dell’Altopiano. Mai, si era vista nella storia della Provincia (la promessa di) una tale montagna di finanziamenti in una quantità simile, ad un’unica zona. Almeno io non ricordo nulla del genere nemmeno attualizzando cifre importanti distribuite nel passato. E su questo, non possiamo che unirci alla soddisfazione dei pinetani. Le idee ci sono, la speranza pure, con la fede in un favoloso protocollo sulla carta, il quadro spirituale è praticamente perfetto. Tanto serve per arrivare ad ottobre con la vita terrena. Passate le elezioni si vedrà. 

Ma se prendiamo la strada per Pergine e cerchiamo altre iniziative dal simile tenore, passato il Riposo, non troviamo più nulla! 

La terza Città del Trentino insieme agli altri Comuni del vecchio C4 che circondano la Panarotta, per lo sviluppo della loro Alpe, hanno ricevuto un bel nulla! 

“Colpa della Società!” Si vocifera dai corridoi di palazzo Europa; “colpa dei Comuni”, gli fa eco piazza Dante! Fatto sta che con la colpa che è sempre degli altri, quest’improvvida amministrazione provinciale, tra i tanti si è conquistata anche questo primato negativo. E’ stata la prima a non impedire la chiusura di una stazioncina sciistica di così interessanti prerogative. 

Il meccanismo di gestione finanziaria pubblica/privata avrebbe permesso svariate opzioni.

Nonostante in Trentino siano stati firmati protocolli ovunque, pur di promettere qualsiasi fandonia e fantasia milionaria, qui la politica ha abdicato alle proprie responsabilità. Qui che realisticamente con poche centinaia di migliaia di euro si sarebbe potuto fare tutto. Qui che si è lasciato andare tutto a remengo. 

Cosa ci voleva a mettere insieme l’assessorato agli Enti locali, garantire le risorse ai Comuni, chiamare il dicastero al turismo a fare da “notaio” e la Comunità di valle a coordinare le operazioni. Ora la nostra cara stazioncina sarebbe aperta e funzionante. 

Invece sabato, quando ho accompagnato in Panarotta un ospite illustre che veniva a trovarci dalla Capitale, mi sono vergognato. Gli ho dovuto mostrare una situazione spettrale. Sembrava di trovarsi in quell’Italia malata di clima che cambia e amministrazioni pubbliche incapaci di sostenere adeguatamente l’impresa privata. 

Esattamente come è successo in Panarotta, in barba all’Autonomia delle scelte locali.

30 Gennaio 2023 0 Commento
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La “tangenziale-autoscontro” di Trento: cosa ha intenzione di fare la Giunta?

Da Michele Dallapiccola 25 Gennaio 2023

Ogni mattina chi scende dalla Valsugana in automobile e vuole entrare in città attraverso la tangenziale, deve affrontare una vera e propria odissea.

Collisioni ed incidenti hanno raggiunto una frequenza tale da trasmettere l’impressione che facciano parte della quotidianità. Come quello di mercoledì 25 gennaio, dove 6 malcapitati automobilisti si sono trovati coinvolti loro malgrado in un tamponamento a catena, che ha causato code e rallentamenti impressionanti. Un’ora media in più per ciascun automobilista incolonnato, è stata necessaria per raggiungere il proprio luogo di lavoro.

So per esperienza, in forza di passati incarichi di governo, che chi si addentra in queste critiche sui social finisce spesso e volentieri vittima della “shitstorm”. Nel nostro personalissimo caso si tratta essenzialmente di sconosciuti sostenitori della controparte che ci accusano di non aver fatto nulla prima. E potrebbero pure avere ragione, non fosse per una serie di condizioni di contesto che vanno attentamente tenute in considerazione.

Qui si parleremo di responsabilità passate e mancanze del presente. Innanzitutto il fattore tempo. La Lega è in carica da ormai 5 anni e la soluzione più concreta che ha scelto per questo tratto di raccordo stradale, sicuramente supportata dai dati, è stata quella di accordare la sistemazione di un autovelox all’uscita ovest del tunnel di Martignano.

Meglio di nulla, meglio anche dell’ambizioso progetto di raddoppio della tangenziale. Questo è un sogno, finito per ora chissà dove, che prevede di inserire nelle opere di contesto associate al rinnovo della concessione della A22, il raddoppio della tangenziale di Trento, utilizzando l’attuale sede della A22 per realizzare un tratto nuovo più ad est, in galleria. Opere bellissime, ma faraoniche, che arriveranno chissà quando. Proposte buone da campagna elettorale, ma del tutto inutili all’atto pratico della quotidianità.

Nella nostra modestissima esperienza di quotidiani frequentatori della “tangenziale-autoscontro” possiamo senza dubbio affermare, che uno dei suoi siti più pericolosi si trovi in corrispondenza dell’immissione dello svincolo di Centochiavi, direzione sud, uscita 7. Si tratta di uno svincolo con una corsia di accelerazione brevissima, soprattutto rispetto alla sua omologa controlaterale in direzione nord. In corrispondenza, anche le due corsie di marcia si trovano particolarmente costrette tra i guard rail di protezione perché lo svincolo, per non farsi mancare nulla, si immette in curva.

Un paio di proposte rapidamente attuabili

Le soluzioni potrebbero essere un paio: in via urgente (e i motivi ci sarebbero tutti), l’uscita potrebbe essere chiusa al mattino nelle ore di punta, almeno temporaneamente. Il tutto naturalmente in attesa dell’intervento definitivo che non può essere che una nuova sistemazione dello svincolo che lo porti almeno ad assomigliare a quello controlaterale.

Il suggerimento, che ci sentiamo di tradurre in atto politico, interrogherà la giunta provinciale al fine di sapere se essa sia in possesso di risvolti tecnici che indichino come procedibile il suggerimento enunciato sopra. Siamo consci infatti, che la nostra semplice osservazione porta ad umile corredo il buon senso delle molte persone che ce lo hanno segnalato.

Chiederemo come abbia intenzione di attivarsi, questo esecutivo, per tentare di tamponare (e mai verbo fu più ambiguo) il pericolosissimo ingorgo di traffico che affligge gli utenti della tangenziale di Trento ormai praticamente ogni mattina.

25 Gennaio 2023 0 Commento
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Ma l’autonomia è ancora nel cuore dei trentini?

Da Michele Dallapiccola 24 Gennaio 2023

La sensazione che siamo rimasti in pochi ad avere una percezione chiara di cosa significhi viverci “con” o “senza” appare piuttosto diffusa. E la colpa di questo apparente disinteresse è difficile da attribuire. Non solo perché i trentini hanno altro a cui pensare. Chi ha compito e strumenti per spiegare le cose, evidentemente, non tocca i giusti canali dell’informazione.

Cerchiamo di capire insieme il perché.

Partiamo dall’individualismo, che è senz’altro la condizione umana socialmente più diffusa di questa nostra epoca. Tutta del “qui ed ora”. E in fondo la politica corrisponde a questo tipo di società poiché ne rappresenta la più diretta espressione. E’ facile pensare a se stessi, anche nel voto, no? Basta scegliere chi promette di più. Siamo bombardati dalle promesse, ci arrivano addosso senza nessun bisogno di sforzarsi più di tanto. Arrivano soprattutto da due canali: i media (on e offline) e il contatto diretto. I grandi messaggi ideologici nazionali lavorano sul primo strumento, quelli autonomistici locali soprattutto attraverso il contatto personale. E lo slogan: “ti prometto più autonomia nel governo del Trentino” detto a voce, a nulla vale davanti ad un concretissimo “taglieremo il prezzo della benzina”, sui social. Anche se poi sappiamo come vanno a finire queste cose.

E’ dunque in questo approccio che ci pare di individuare il più evidente successo dei partiti a riferimento nazionale rispetto alle liste autonomiste locali. Anche in Trentino. E così la salvaguardia delle nostre prerogative di governo, rimane nelle mani di una porzione minoritaria del nostro sistema partitico locale. Troppo forte l’influenza del pensiero nazionale, troppo facili i messaggi populisti rispetto alla divulgazione del valore dell’autonomia.

Poi, certo, anche gli statalisti provano a dissimulare. Cercano di adattare i loro riferimenti ideologici al contesto locale. Prendete Fratelli d’Italia ad esempio. Persino il movimento dal passato più nero che ci sia, ha fatto una campagna elettorale per le nazionali proclandosi paladino delle nostre prerogative di governo.

Noi di Casa Autonomia.eu, a questo cambio di pelle della destra, crediamo davvero poco. Di fronte a simili contraddizioni abbiamo deciso senza indugi di scegliere da che parte stare fin da dopo le elezioni nazionali. Non ci siamo accontentati di accordicchi o di poltrone, perché per noi ad essere in gioco è il destino dell’Autonomia del Trentino. E tentare di tenercela stretta vale più di un mandato consiliare. Per questo abbiamo deciso di raccogliere chi la pensa come noi (e siamo in tanti) e organizzarci in un movimento civico, indipendente.

Vogliamo offrire la stessa chiarezza di posizionamento e coerenza di pensiero politico che gli autonomisti vollero esprimere dal 1998 in poi. E questo è possibile soltanto in un raggruppamento qual è l’Alleanza democratica per L’autonomia. La riprova è la rosa di nomi attualmente sul tavolo come candidati alla carica di Presidente. Sono tutti di espressione civica locale.

Dall’altra parte, le civiche a destra sono costrette ad accordarsi con i referenti locali delle sagrestie romane. Stipule di accordi su specifici elementi programmatici, dirette col candidato presidente, sono metodi di facciata vecchi come il mondo. Sono fatti per coprire accordi sottobanco che garantiscano un paio di posti di governo indipendentemente dal risultato elettorale. Così anziché un metodo, un’impostazione di amministrare si opta per le briciole. Ma non solo.

Peggio ancora si finisce per sostenere chi sul fronte delle azioni amministrative ha segnato il passo. Ha scelto il reddito di cittadinanza nazionale rispetto ad un più efficace sostegno di garanzia provinciale. Ha distrutto una rete dell’accoglienza senza rendersi conto che anche il Trentino invecchia. Peggio ancora, è sempre più povero di forza lavoro senza poterne fare a meno.

Chi si accorda con questi amministratori finisce per accontentarsi sia della scarsa competenza che del metodo. Scarsa la prima, tutto social e annunci stampa il secondo. Caratteristiche buone per galleggiare un mandato, non certo per garantire un sano futuro alla nostra terra. Quella ha bisogno di Autonomia e persone preparate e coraggiose

Per MCA: Paola Demagri e Michele Dallapiccola.

24 Gennaio 2023 0 Commento
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E voi, con quale spirito affronterete il 2023? 

Da Michele Dallapiccola 19 Gennaio 2023

BA Doxa avvalendosi di Gallup International, un prestigioso istituto statistico ha diffuso i risultati di un curioso sondaggio.

2022 vs 2023: felice o infelice?

Da un lato c’è l’ambizione forse un po’ forte di sondare questi sentimenti su base planetaria. Tuttavia mi sembra molto attendibile oltre che interessante il report dai dati raccolti su base nazionale. Dove, non mi sorprende leggere che gli italiani che si aspettano un 2023 migliore del 22 sono solo il 13%. 

Ben il 48% invece prevede che le cose andranno peggio.  E il bello è che non siamo un popolo di pessimisti .

19 Gennaio 2023 0 Commento
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Riforma del Progettone? La giunta faccia un passo indietro e comunichi meglio le sue intenzioni.

Da Michele Dallapiccola 11 Maggio 2022

Eccola qui, puntuale, prevista, arriva la riforma dell’assessorato al lavoro. Del resto, grande o piccola, quale fosse, ogni dicastero di questa maggioranza ha provato a presentarne una propria. Alcune discutibili, (turismo) altre in fieri (salute) altre ancora spaventosamente in ritardo (Comunità di valle).  

Per questa del Progettone, portata avanti attraverso il disegno di legge n° 140/XVI a firma Spinelli, qualcosa è andato particolarmente storto. Per fortuna, c’è da dire, che per il percorso che sta seguendo l’iter legislativo, non c’è stata ancora nessuna decisione. E questa è la bella notizia che a più riprese ha voluto rappresentare la giunta nelle sue varie uscite stampa. Le sollecitazioni a farlo sono state bi-partisan, pressanti e numerose. 

Ed è questo stato di cose a costituire la brutta notizia. Se c’è stato bisogno di annunciare raccontare, uscire ex post, rassicurare, evidentemente è perché nella comunicazione qualcosa non va bene.

Alcune voci di corridoio lanciano illazioni che ci rifiutiamo di credere. Si vocifera che la riforma sia stata predisposta dai servizi provinciali secondo una visione prettamente amministrativa della questione. In effetti, a ben pensarci, la carenza di sale politico, l’assenza di mediazione soprattutto con le parti sociali, troverebbero una certificazione. Colpisce soprattutto la scarsità di informazioni puntuali, specie quelle rivolte al grande pubblico. Sarebbe questo stato di cose ad aver fatto scaturire la fibrillazione sociale collettiva. Anche noi del Partito Autonomista siamo stati avvertiti della preoccupante situazione. E ci dispiace apprendere dalla stampa che questo stato di cose è confermato dai comunicati dei sindacati.

Le rassicurazioni (?) della Giunta

Ora la giunta continua a rassicurare che nessuno sarà lasciato indietro. E ci mancherebbe! Stiamo trattando la vita delle persone. Per loro natura gli aderenti al Progettone vivono una fase della loro vita davvero tanto delicata. Anche dal punto di vista psicologico. Non oso pensare se si minassero quelle poche, pochissime certezze che negli anni sono riusciti a costruire queste persone. Temo che la discesa coi forconi fino qui in Provincia si trasformerebbe da qualcosa di metaforico ad un’amara realtà.

Siamo convinti che il pressing lo hanno prodotto soprattutto gli impiegati diretti interessati. Determinante anche l’azione delle parti sindacali. Porterà ad una sonora marcia indietro da parte della giunta.

Su questo improvvido documento, noi consiglieri di opposizione, eserciteremo la nostra severa azione di controllo. Siamo istituzionalmente chiamati a farlo. Saranno accettabili novità solo se organizzate come aggiuntivo a quanto già predisposto e in atto.

Chi è già inserito che ha ottenuto le tanto agognate certezze deve essere accompagnato alla pensione senza se e senza ma.

Chiaramente, fermamente, la Giunta provinciale deve assumersi questo impegno.

11 Maggio 2022 0 Commento
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
il mondo cambia e allora ti vien voglia di dire la tua!

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