Inceneritore dopo le elezioni? La Giunta provinciale gioca a nascondino con l’ambiente e le persone.

Da Michele Dallapiccola

La gestione provinciale dei rifiuti è senza ombra di dubbio una materia tecnica e amministrativa piuttosto complessa. 

Qui in Trentino negli aspetti negativi, fortunatamente siamo agli esatti antipodi dei casi estremi che si verificano a livello nazionale ed in particolare in alcune grandi città del centro-sud. 

Qui Enti gestori, Enti locali, educazione e civiltà diffusa hanno portato il Trentino ad essere una delle Province a maggiore capacità di raccolta secondo il metodo differenziato. 

E dunque, questa amministrazione aveva iniziato il suo mandato di governo ormai quasi cinque anni ora sono con tutte le carte scoperte sul tavolo. 

Prima della trattativa per la riassegnazione della concessione di gestione dell’Autostrada A22, il Trentino poteva vantare un ottimo rapporto con Bolzano. Si basava su accordi di natura commerciale per quanto riguarda  la valorizzazione di una piccola parte del nostro rifiuto accompagnato da un serio programma di attività migliorative della gestione sul territorio trentino. Un approccio disertato da questa Giunta provinciale fin dal suo esordio, ripreso in mano soltanto quando il problema è diventato grave. 

Per lungo tempo i nostri amministratori se ne sono ben guardati dal raccogliere la responsabilità della chiusura del ciclo dei rifiuti direttamente in provincia di Trento. Alias: la costruzione di un termovalorizzatore, un gassificatore o comunque uno strumento che fosse in grado di massimizzare gli aspetti positivi riducendo quelli relativi all’inquinamento.

Ora è arrivata la fine della legislatura con un bel nulla di fatto e con essa una promessa da mettere in campo dopo le elezioni. Almeno questo è ciò che promette il Vicepresidente PAT competente in materia (tra un salto di partito e una nuova campagna elettorale). 

Se si volevano fare le cose per bene, partendo dall’inizio della legislatura, i tempi c’erano tutti. A Trento abbiamo autorevolissimi Istituti di ricerca che sono in grado di indicare le migliori pratiche di campo per ridurre l’impatto ambientale ai minimi termini. Abbiamo capacità di esercizio finanziario piuttosto consistenti. Vengono “sfruttate” per promettere varianti stradali, tunnel e viadotti di ogni sorta e genere che impegneranno i prossimi governi provinciali per almeno altri quattro mandati.

Come titolava un quotidiano ieri, la Provincia stessa dà modo di dedurre quanto costerà questo tergiversare secondo il suo ultimo Aggiornamento del Piano di Gestione dei Rifiuti. Lo “scherzo” dei ritardi impegnerà risorse distratte ai contribuenti provinciali una cifra che supererà di lunghezza i 300 milioni €!

Se leggete del disagio nelle mie parole, state leggendo bene. E’ davvero incomprensibile come si possano impegnare le risorse dei bilanci provinciali che si renderanno disponibili per i prossimi 20 anni. Con l’urgenza sopra evidenziata, è davvero difficile da giustificare. 

Da consiglieri di minoranza non possiamo tacere né evitare di esprimere il nostro dissenso. Più che per la prossima giunta provinciale Il problema sarà grave per il nostro domani.