Non solo sci. Il sentiero del San Vili da Toblino attraverso Ranzo fino a Deggia.

Da Michele Dallapiccola

Insieme al benedetto sold-out sulle piste da sci, alla benvenuta folla ai mercatini, in attesa che la situazione sanitaria migliori, il Trentino turistico offre numerose alternative. 

Se anche le camminate nella neve richiedono un minimo di attrezzatura, rimanendo sotto lo zero termico, anche in inverno, ospiti e locali possono praticare attività sportivo ricreativa davvero con poco. Quanto a dove, la SAT e il volontariato in senso lato sono attenti custodi di un meraviglioso sistema a disposizione di tutti. Lo curano incrociando la passione per il viaggio inteso all’antica maniera. Si tratta del nostro patrimonio sentieristico e di percorsi pedonali. Attraversano luoghi meravigliosi resi tali anche solo perchè osservati da angoli di visione alternativi. 

Un esempio: il sentiero del San Vili

Così domenica scorsa, abbiamo voluto toglierci lo sfizio di ripercorrere un tratto del sentiero detto del San Vili. Da Toblino, fino al paese di Deggia. Si tratta di una frazione isolata, collocata su un poggio che guarda il suo Comune di riferimento San Lorenzo in Banale.

Eppure un luogo che appare così incantato, si concede il lusso di offrire sede ad un paio di attività economiche e a qualche residente. 

Anche il turismo più delicato abbisogna di un minimo di infrastrutturazione: il Rocol

La ricettività che permetta un minimo ristoro è assolutamente fondamentale. Ecco perché superata la ripida salita che in un attimo mangia gli oltre 500 metri di dislivello che separano il lago di Toblino da Ranzo, trovare un punto di ristoro come il Rocol, vale quanto un autentico miraggio. E’ situato in prossimità di un punto particolarmente significativo dell’intera via. La leggenda che narra del percorso della salma di San Vigilio racconta che i suoi necrofori avessero fatto sosta proprio in questo luogo. Il valore spirituale dell’episodio, spinse i fedeli ad erigere qui una cappella votiva. 

Molto più terreno invece, il bisogno che porta a fermarsi a salutare i simpatici gestori del servizio di ristoro offerto dal Bar Rocol a Ranzo Praticamente l’unico luogo dell’intero percorso tra Nembia e le Sarche con questo tipo di servizio dove per altro è presente anche il Bar Parisi.

 

Poi via, baciati dal sole che volge ad occidente verso il paese di Deggia. 

La politica e la legge dei numeri. E’ ancora l’unico parametro che conta nello sviluppo dei vari settori dell’ospitalità?

Questi luoghi incontaminati favoriscono sport alternativi quali l’arrampicata, l’escursionismo ciclistico e quello pedonale. Pur attraversando luoghi ancora selvaggi, raccontano tuttavia di quanto sia preziosa la presenza dell’uomo per offrire punti di sosta e basi d’appoggio.

 

Un’attenta politica turistica non può prescindere dal creare le condizioni economiche affinché queste attività possano partire ma soprattutto mantenersi in adeguata soddisfazione economica. Prima fra tutte la promozione locale dei vari esercizi d’impresa. Con la valanga di milioni di euro stanziati dalla Provincia e dalle APT, nessuno deve rimanere escluso dai circuiti di promozione. Senza contare che il compito è piuttosto facile. L’infrastrutturazione realizzata e realizzanda è più che sostenibile. Rispetta appieno i moderni trend di mercato che caratterizzano ogni attività economica attualmente pianificata dalla politica. 

Respira! Non può essere solo in spiaggia, funivia o con gli sci ai piedi, non trovate? 

Ecco perché consiglio a tutti di provare a vivere questo tipo di esperienza turistica. E’ un po’ faticosa ma straordinaria per chiunque voglia rilassarsi in un luogo lontano dalla folla.

 

La fatica e l’impegno richiesti, offrono la sensazione d’aver goduto di qualcosa di esclusivo. E subito la stanchezza si trasforma in impagabile soddisfazione.

 

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