Michele Dallapiccola
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Zootecnia, ancora nubi all’orizzonte?

Da Michele Dallapiccola 9 Aprile 2019

Niente di nuovo sotto il sole nemmeno dopo un mio question time di stamattina dove ho chiesto se prosegue l’intenzione di attivare un servizio di consulenza economico-finanziaria da parte della FEM su istanza della giunta.

L’assenza dell’Assessora ha lasciato la risposta a Fugatti che distrattamente ha letto poche righe dalle quali si è con fatica compreso che in questo come in molti altri campi in zootecnia si procede a tentoni, specialmente per nuove iniziative.

Esattamente come ho percepito da parte degli allevatori durante la mia partecipazione alla loro Festa di primavera durante lo scorso fine settimana.

Aggirandomi per i padiglioni per recepire qualche consiglio dagli amici, incassare qualche critica al mio nuovo ruolo di consigliere ho potuto ascoltare che sensazioni susciti la gestione della zootecnia di ambito Provinciale da parte di questa nuova Giunta.

A onor del vero direi che il sentimento che più ho percepito è la rassegnazione di fronte ad un inizio di legislatura presentato come tutto da ricostruire, quasi come se si stia ripartendo da zero ed ho persino trovato chi mi ha manifestato la voglia di non commentare perché timoroso di non so quali ritorsioni (ndr. ma in effetti…).

Vi sono una serie di incertezze che adombrano il futuro degli allevatori.

  • Non è stato ancora superato il disagio determinato dai ritardi nei pagamenti. Girano voci su un possibile quanto inutile ricorso a Cooperfidi. Procedure macchinose e poco utilizzate dagli allevatori, in effetti anche qui confermo per esperienza provata.
  • Il problema grandi carnivori non riceve la dovuta attenzione particolarmente sul fronte degli aiuti pratici in termini di stanziamenti per opere di prevenzione. Sì continua a promettere soluzioni radicali e interessamenti di alto livello senza di fatto che di questi si possa sperare in un riscontro pratico: leggasi provvedimenti sugli abbattimenti che pena una decimazione dei soggetti predatori – ovviamente e legalmente impraticabile – non sortirebbe effetto alcuno.
  • Sul fronte della promozione del latte sul mercato nessun piano straordinario di sostegno al settore. Di questo passo Latte in Festa, manifestazioni varie ed attività straordinarie in genere risultano completamente non confermate.
  • Il Marchio Qualità Trentino langue specialmente nei disegni della programmazione di nuove attività di promozione ed espansione del suo paniere senza contare che non si capisce a quale dei due assessori, che ne rivendicano la competenza, si debba rivolgersi.
  • Il premio insediamento giovani e la misura investimenti in agricoltura, finanziati a metà, hanno lasciato molti scontenti sul campo e non si hanno notizie di ulteriori stanziamenti straordinari nel breve periodo.
  • La nuova PAC ancora in discussione non fa presagire nulla di buono e dalla rimodulazione dei pagamenti diretti e dei Psr, potrebbero non risultare immuni le zone di montagna.

Questo solo per citare alcune delle preoccupazioni che più hanno colpito la mia sensibilità.

Per cognizione di causa aggiungo che i tagli effettuati al settore a seguito dell’intervento della giunta per reperire i fondi per compensare i danni da maltempo non hanno ancora ricevuto compensazione né (per ora) impegno a rifondere i capitoli decurtati. Il più significativo è il capitolo del premio compensativa sul PSR.

Me ne sono andato portando con me rammarico, consigliando pazienza, perché so che di quella gli allevatori ne hanno molta.

Fortuna loro.

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UNA RIFORMA RAGIONATA

Da Michele Dallapiccola 28 Marzo 2019

 
📍 Un bagaglio di esperienza lungo cinque anni ci ha permesso di raccogliere le esigenze dei singoli territori e del Trentino nel suo insieme.
⚠️ Attenzione a:
– cambiamenti climatici


– nuove tendenze e nuovi prodotti
– cultura ed agroalimentare
– maggiore interazione con le PMI.
Una bella sintesi qui⤵️
https://www.ildolomiti.it/politica/2019/puntare-sui-prodotti-e-ragionare-anche-sul-cambiamento-climatico-mentre-failoni-pensa-alla-riforma-dallapiccola-lo-anticipa

28 Marzo 2019 0 Commenti
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Fugatti se ci sei batti un colpo. (una volta tanto anche per i contadini)

Da Michele Dallapiccola 20 Marzo 2019

Nessun attacco rivolto a nessuno, solo osservo la cronaca degli annunci da parte della Giunta in questi giorni:

  • finalmente – ne sono felicissimo – si sono reperiti 40 milioni € per la Valsugana, giusti e ben spesi,
  • da cifre che ricordo come necessarie, è stata individuata la possibilità di reperire meravigliosi 30 milioni di € per la ciclabile del Garda, fondamentali e tutti rientranti con il futuro indotto turistico che l’opera genererà.
  • alcune decine di ulteriori milioni € (imprecisate ma parecchie) per impianti sportivi in funzione delle prossime, ancora teoriche olimpiadi invernali, in questi giorni vengono prospettate ad alcuni amministratori locali. A mio avviso è una bellissima opportunità della quale mi complimento poiché è sicuramente ponderata anche in funzione dei costi di mantenimento che i suddetti impianti avranno post ammodernamento e specie nel loro futuro anteriore.
  • Fugatti, annunciando prossimi 220 milioni € per contrastare danni da maltempo in arrivo dal Governo, mi permette di non aver nulla da dire.

Ora salto a due considerazioni relative al mondo agricolo.
La delibera 257 del 22 febbraio rimodula risorse finanziarie parcheggiando 5 mio € sul bando finanziamenti in agricoltura 411/2019 da aprire verso la fine 2019 ed approvabile inizio 2020, non solo, lascia invariata la cifra di 4,5 mio€ sul bando medesimo del 2018 appena chiuso con una richiesta di oltre 10 mio€ di domande.

Decine di aziende dunque aspettano speranzose una risposta, comprese quelle gestite da giovani imprenditori che sono rimasti senza punteggio aggiuntivo del premio insediamento. Questa qualifica, risulta loro mancante poiché non sono stati stanziati nemmeno i fondi per completare la graduatoria di questo premio e così, insieme ai soldi, per loro sono venuti a mancare anche i relativi punteggi aggiuntivi da usarsi come bonus per finire in testa alla predetta misura 411.

Altro elemento di criticità che mi sento di denunciare è che nell’ultima variazione di bilancio,  non aggiuntiva ma addirittura di rimodulazione ai premi, (praticamente ti do oggi quello che dovrei darti il prossimo anno) si sono spostati meno di 500mila€ intervenendo solo sulla misura 10, tralasciando sulla stessa la copertura del 100% ed ignorando infine la possibilità di estenderla anche alla misura 13 “compensativa”

Premesso tutto, comprendendo la forte connotazione tecnica del mio appello, riassumo l’indirizzo di proposta considerando urgente la rimodulazione delle risorse a bilancio spostando 5 mio € dal capitolo riservato al bando 19 alla graduatoria bando 18, al fine di implementare su questa, il numero domande ammesse a finanziamento.

Va da sé che con l’abbondanza di disponibilità di fondi elencati in premessa non sarà un problema attivare il successivo bando ‘19 con un volume finanziario probabilmente mai visto prima, con buona grazia dei contadini e del sottoscritto.

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Aspettando risposte dalla politica agricola.

Da Michele Dallapiccola 18 Marzo 2019

FINANZIATE TUTTE LE DOMANDE DI INVESTIMENTO IN AGRICOLTURA Buona notizia? No, solo una frase declinata all’imperativo, rivolta a Fugatti, come ho scritto in questo atto consiliare di “denuncia” cliccano qui: https://goo.gl/rCbP8h

Molto presente sul territorio questa giunta è scarsissima nel portafoglio per i nostri contadini.  Oggi anche il quotidiano Il Dolomiti come si può leggere cliccando qui: https://goo.gl/HrMCML raccoglie la preoccupazione di chi sta aspettando risposte. Chiediamo che esattamente come è stato fatto per i premi, anche per la 4.1.1 si rimodulino le risorse anticipando sulla graduatoria in fase di approvazione, quelle stanziate nel bando da aprirsi per il prossimo anno.

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18 Marzo 2019 0 Commenti
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Una mano tesa alla Giunta Provinciale.

Da Michele Dallapiccola 15 Marzo 2019

Ricordo con nitidezza il colloquio con questa nuova assessora nella prima seduta di Consiglio Provinciale. Volevo incontrarla e con gentilezza mi ero davvero rallegrato nel tenderle la mano per poterle raccontare – per esperienza – di alcuni problemi che si sarebbero delineati di lì a poche settimane e che si sarebbero potuti risolvere qualora affrontati da subito. Sollecitai anche successivamente un appuntamento che, alla fine, non è mai arrivato.
Ora è palese: nessuna volontà di collaborazione, questa giunta ha deciso di sbagliare da sola! La buona notizia è che – a ben vedere – si tratta di errori legati prevalentemente all’inesperienza e in quanto tali destinati dunque alla risoluzione.
Col tempo.

Ricordo che anch’io incappai in ritardi in fase di pagamento di premi PAC, specie nel secondo anno di mandato, ma i motivi erano completamente diversi. Ai tempi ricordo infatti che si era esaurita sia la precedente PAC, che i fondi provinciali e si doveva ripartire i nuovi finanziamenti facendo uso di sistemi informativi vecchi e che non funzionavano con le nuove regole. E’ per questo motivo che con fatica fu ricostruito un Sistema Informativo Nuovo ed oggi posso certificare che abbiamo un’agenzia dei pagamenti APPAG che, grazie alla collaborazione con Informatica Trentina, ha un controllo completamente locale che ci permette di reagire e di rispondere in maniera molto, molto più veloce.

Per i problemi dei pagamenti descritti dal Trentino di oggi, sono necessarie strategie ulteriori poiché siamo vittime del pasticcio della richiesta dei certificati antimafia mai risolto nemmeno dall’attuale GIALLOVERDE Governo nazionale.

Nell’attesa di una soluzione che da Roma a mio avviso non arriverà mai,  sarebbe importante ampliare qui la rete delle disponibilità alla soluzione dei problemi finanziari dei nostri zootecnici collaborando col sistema Bancario Locale e con l’eventuale coinvolgimento di Cooperfidi. Potrebbero essere un ottimo ammortizzatore al quale in passato siamo ricorsi molte volte anche noi per risolvere empasse analoghi. Avremmo anche altri suggerimenti da offrire ma l’assenza di volontà di collaborazione e la caparbietà di mantenere compartimenti stagni, anche di fronte a proposte operative concrete, fa si che i suggerimenti alla Nuova Giunta si debbano far arrivare a mezzo stampa.

Ci spiace per l’attesa alla quale sono sottoposti inutilmente i nostri contadini, anche se sappiamo benissimo che più che di solidarietà, loro in questo momento hanno bisogno di risposte esattamente come quelle che stiamo aspettando sul Premio Insediamento Giovani e la Misura di Finanziamento degli investimenti in agricoltura 4.1.1.

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15 Marzo 2019 0 Commenti
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Capolavori di diplomazia.

Da Michele Dallapiccola 14 Marzo 2019

Complimenti alla nuova Giunta! Avevano promesso che con la gestione della Fauna selvatica avrebbero percorso strade diverse dal passato. CI SONO RIUSCITI IN POCHE SETTIMANE DI GOVERNO.

1 – Hanno litigato con gli ambientalisti e così…
2 – …hanno messo repentaglio la caccia (in Trentino il referendum CONTRO è seriamente alle porte)
3 – Stanno canzonando la comunità Trentina tutta con la promessa di una soluzione facile al problema LUPO (ma proprio perché non esiste questa semplicità avete mai sentito parlare Salvini di lupo o di orso?)
4 – E’ cancellato il sistema della comunicazione col pubblico (ieri sera al MUSE ho seguito un incontro dove chi ne sentiva il bisogno si è autogestito, direi tra l’altro molto bene tenendo lontana ogni forma di esagerazione)

Alla gente va detta la verità, va messa la faccia col pubblico, non solo quello facile di casa e ci si devono assumere le giuste responsabilità.
Sono davvero molto molto preoccupato, sia per gli allevatori sia per i cacciatori e temo il peggio oltre a percepire  questo profondo senso di disorientamento trasmesso da chi prova a buttare in cacciara politica un problema che andrebbe affrontato solo con approccio scientifico.
Approfondimenti su IL DOLOMITI di ciò che è successo qui⤵️
https://goo.gl/zAUULy

14 Marzo 2019 0 Commenti
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Il compito di un Sindaco non termina al confine del proprio comune.

Da Michele Dallapiccola 10 Marzo 2019

Confesso che da qualche tempo trattengo l’intenzione di intervenire relativamente alla crisi che si è sviluppata tra alcuni sindaci dell’alta Val di Non e l’Azienda di promozione turismo di Valle ma un nuovo episodio di questa articolata vicenda nella cronaca di oggi mi esorta ad esternare il mio rammarico.

Ho avuto modo di relazionarmi a lungo ed in maniera importante con questi sindaci, durante il mio precedente mandato di assessore in occasione di un percorso pluriennale che ci portò al salvataggio finanziario degli impianti sciistici della zona.

Sono degli impianti di vicinato, delle cd. stazioni di interesse locale che producono grande utilità sia dal punto di vista sportivo che economico poiché offrono funzione di scuola di avviamento allo sci e permettono ad ospiti e popolazione locale grandi momenti di relax e di divertimento senza effettuare importanti spostamenti durante i mesi invernali.

Si può dunque intuire da cosa derivi il mio stupore? Ciò che è accaduto assomiglia un po’ al titolo del film di Woody Allen “Prendi i soldi e scappa” e si aggiunge ad un ricordo dove questi amministratori, noncuranti della mia presenza, nel mio ufficio di assessore in una delle occasioni di trattativa politica, per addivenire all’accordo di programma sopra citato, si incoraggiavano vicendevolmente a portare pazienza poiché concluso quell’accordo sarebbe arrivato l’autunno e con esso un cambio di amministrazione provinciale con correnti politiche a loro più affini al loro sentire politico: tutto legittimo e comprensibile nei contenuti, rimane opinabile dal punto di vista del bon ton istituzionale.

Sono convinto però che il compito di un sindaco sia quello di legare una comunità ed in particolare costruirne serenità interna, buoni rapporti con la propria vallata e proficui con la provincia indipendentemente dal colore politico che si incontri. In questo modo invece si consegna specialmente il sistema imprenditoriale turistico al disagio sia diffuso che puntuale.

Se aggiungiamo poi che è in arrivo anche una riforma annunciata dell’assessore Failoni che propone accorpamenti anziché una diversa perimetrazione degli ambiti possiamo immaginare quanto difficile si prospetti il futuro delle imprese turistiche di cui sopra. Ci auguriamo che questo nuovo assessore provi di nuovo, come già il sottoscritto fece, a ricucire i pezzi di questa tela strappata forte dell’affinità politica che proprio questi Sindaci un’anno fa auspicavano.

Fortunatamente una norma ragionata, è quella relativa al finanziamento delle APT attraverso la tassa di soggiorno. Il Sistema garantisce un solido volano attraverso il quale continuare a costruire prodotti turistici ed intrattenimento territoriale del quale gli ospiti hanno bisogno e fruiscono. Eh già, chi soggiorna in Alta Val di Non uscendo dalla propria struttura ricettiva troverà comunque bellissime manifestazioni come Fiorinda o Pomaria o tutto quello che in Val di Non l’APT da sempre promuove ed organizza, funzionanti ed a loro disposizione solo al netto probabilmente del plus offerto dalla guest card.

Prendano atto questi sindaci che l’amministrazione è fatta di dare ed avere dentro e fuori ai propri stretti confini amministrativi.

accordo sci mendola.sindaci val di non fuori APT

10 Marzo 2019 0 Commenti
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Lupo e grandi carnivori, va detta la verità

Da Michele Dallapiccola 9 Marzo 2019

Alcuni miei colleghi veterinari, in collaborazione con allevatori del posto, hanno organizzato questa mattina ad Asiago un convegno dove si è parlato della presenza del lupo a livello locale. Qui vive un numeroso branco insieme ad alcuni esemplari in dispersione con i quali, i lupi del Trentino, condividono genetica quando non addirittura identità come si è potuto evidenziare proprio dalle predazioni che avvengono sul nostro altopiano di Vezzena. Stamane spiccava – tra l’altro senza stupirmi – l’assenza di Coldiretti e della giunta regionale che in linea con l’atteggiamento di quella nostra provinciale persegue un atteggiamento piuttosto populista nell’approccio al problema sociale determinato dalla convivenza col lupo, divergente rispetto al realismo che solo il piano scientifico può offrire. Prova ne sia che a Trento non si è voluta tenere nemmeno la tradizionale presentazione del rapporto grandi carnivori o sempre esempio sia il fatto che benché la sezione leghista della Val Rendena da anni si stracci le vesti e raccolga firme contro la presenza dell’orso in valle, abbia dovuto prendere atto che del grande carnivoro nei suoi lunghi soggiorni in Valle, lo stesso Salvini non abbia mai pubblicamente voluto nemmeno farne menzione.

La Provincia invece a mio avviso deve essere una casa di cristallo ed i dati e le attività dell’amministrazione pubblica sono patrimonio collettivo e i trentini ne devono poter disporre La stessa giunta provinciale di fronte all’evidenza dei fatti si trova ora costretta a tenere una riunione pubblica “stanata” della presenza del lupo nel luogo empaticamente più affine ad uno dei suoi membri costringendo di fatto l’amministrazione provinciale a prendere atto che l’informazione e la formazione sono il primo strumento per affrontare problema.

In un paesino dell’alta val di Non posso tranquillizzare le persone raccontando loro che arriverà la ronda notturna? Col Taser? Potrò chiedere un po di pazienza poiché a breve arriverà una legge che permetterà a chiunque di sparare? lo potrò fare dalla finestra? Che la Provincia chiederà ed otterrà su questa competenza di essere commissariata dal governo? Così poi, in paese, all’arrivo del lupo di notte tra le case sarà la polizia venuta su da Trento a sparare?

Questo, mi si perdonino i toni semplicistici, è però ciò che emerge da una lettura della cronaca locale dove invece servirebbe confronto serio e scientifico specie con chi fa bene o meglio di noi. Provare a depistare l’opinione pubblica verso un piano politico raccontando di pistolette elettriche, coinvolgimento della forza pubblica in ronde notturne ed altre amenità rappresenta qualcosa che a mio avviso ha esclusivamente sapore canzonatorio.

Il sottoscritto tra l’altro non nutre nessuna speranza che la sensibilità e l’opinione pubblica siamo in grado di influenzare il governo in senso diverso da quello maggiormente percepito e cioè il protezionismo totale della Specie. Ricordo infatti che è lo Stato l’unico responsabile della modifica del D.L. 357/’97 titolato ad applicare dentro a questo decreto quell’indirizzo della direttiva Habitat che permette l’eventuale controllo della popolazione lupo.
Quella degli allevatori è una categoria infinitamente meno rappresentata in politica rispetto alla componente Pro lupo, destinata a vivere nella frustrazione fin quando le risposte della politica continueranno a fermarsi agli annunci coi selfie e alle conferenze stampa.

Convegni come questo, invece, portano informazione e conoscenza oltre che, mi sia permesso, anche grande soddisfazione alla Provincia autonoma di Trento citata come miglior luogo riconosciuto a livello europeo dove si applichino le best practice di gestione della presenza del lupo.
Indennizzi sicuri e veloci poi, organizzazione articolata per monitoraggio, formazione ed informazione capillare, finanziamento di presidi di protezione, trasparenza nelle azioni pubbliche e libero accesso ai dati ci mettono ai primi posti in Europa per modernità ed avanguardia di gestione dei grandi carnivori.

L’incontro è proseguito con testimonianze di gestione piemontese e toscana laddove il problema si presenta in numeri 10 volte superiori ai nostri. E’ interessante evidenziare, si è anche detto, che i recinti anche se ben posti in opera non sono una panacea come non lo sono i cani da guardiania neppure se utilizzati cum grano salis vista la loro difficoltà di convivenza con passanti e turisti. Lo possono essere se abbinati alla guardiania, alla custodia o alla pastorizia purché debitamente allenate e formate alle abitudini biologico-etologiche del lupo; queste pratiche così abbinate riducono i danni nel massimo grado possibile.

Questo trend va rispettato ed implementato perché se come si dice in clinica medica, si diagnostica solo ciò che si conosce, dunque con l’azione di pressing politico, le minoranze consiliari stimoleranno questa nostra politica per permettere alla popolazione trentina di conoscere la verità, e cioè cosa sta dietro alla convivenza coi grandi carnivori in Trentino, rispettando chi li ama ma anche e soprattutto chi per ragioni lavorative il deve temere.

sdr

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Caccia & Ambiente equilibrio possibile?

Da Michele Dallapiccola 7 Marzo 2019

La mia partecipazione all’incontro tra le minoranze consiliari provinciali e gli ambientalisti di stamattina è sentita e cercata. Ho voluto presenziare per provare a capire se esista un punto di mediazione tra le varie posizioni delle parti visto che giusto oggi, gli ambientalisti ci hanno raccontato di non essere ancora stati ricevuti dalla Giunta. Penso tra l’altro sia comunque importante per poter garantire la trasparenza delle nostre azioni amministrative e la giusta solidarietà politica tra minoranze.

Fatti: è della cronaca la volontà della G.P. di abolire il comitato faunistico; esiste un’ala moderata tra i cacciatori preoccupata delle ingerenze della politica poiché avverte la sensazione che si vogliano usare il Tavolo Faunistico ed alcune azioni come paraventi istituzionali dietro ai quali affiancare trattative dirette tra Assessorato e ACT by-passanti gli organi di consultazione ordinari quando peggio permettendo all’assessorato di decidere motu proprio.

Ci sono invero dei segnali amplificati da illazioni che ci fanno pensare che esista, oltre alla più che legittima collaborazione tra Giunta ed ACT, il tentativo di rassicurare questa parte preoccupata della componente venatoria con delle forme di riguardo che sembrano però più adatte ad un momento di captatio benevolentiae che non di vera innovazione. Mi domando allora ad esempio: non è che chiedere quale sia il giorno preferito di inizio caccia ai cacciatori non voglia in qualche maniera compensare il disagio provocato dalla riduzione dei finanziamenti all’ente gestore? Alla stessa stregua considero il grande rilievo mediatico dato all’aumento delle sanzioni, che mi sembra di capire  riguardi prevalentemente il bracconaggio (delinquenti ai quali poco importa se la detenzione 3 o 5 anni) ma chiedo come sono gestite le altre sanzioni ordinare che sono invece la maggioranza ???

Ed il turbinio di illazioni, di preannunci e di grosse novità amministrative in ambito venatorio da parte del Presidente del Consiglio Paccher sono finite con la soppressione del comitato o arriverà altro?

E non si ritiene che sarebbe più opportuno fare invece un po di chiarezza su cosa si vuole fare con il cinghiale? Sugli esiti dell’attività di controllo di questo animale è bene ricordare che lo stesso Paccher ha da sempre attaccato la giunta precedente. Tutte le sezioni condividono il fatto che stiamo parlando di una specie alloctona e dannosa per l’agricoltura ma sarebbe molto importante sancire una linea perentoria e condivisa da tutte le figure istituzionali che a pieno titolo, surrettiziamente quando non prevaricando competenze altrui, si stanno occupando di caccia.

La chiarezza è dovuta perché in questo periodo  l’assessore all’agricoltura sta promuovendo incontri dove si promette invece l’impegno all’eradicazione della specie cinghiale oltre ad azioni pesanti su cormorani, volpi, orsi,  lupi e tutto quello che da fastidio a qualcuno o a qualcosa. Le norme in realtà esistono già severe, complete e rispettose di sensibilità sempre diametralmente opposte.

Pur con la grande difficoltà che capisco e conosco per esperienza, dico che l’equilibrio va cercato e gestito perché accarezzare l’onda di pancia su questi argomenti rischia di accontentare solo poche persone forse, davvero pericolosamente, troppo poche.

cigh

7 Marzo 2019 0 Commenti
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Nuove forme di finanziamento per gli investimenti in agricoltura.

Da Michele Dallapiccola 6 Marzo 2019

Ho come l’impressione che la recente partecipazione dell’assessora trentina alla Commissione Politiche Agricole le abbia finalmente permesso di capire quanto ampia e consistente sia stata, e sia, la professionalità dell’amministrazione Trentina negli investimenti anche in campo agricolo. Questo sistema secondo me si può’ paragonare ad un edificio di pietre costruito negli anni grazie alle regole dell’Autonomia e agli uomini che l’hanno animata dove anch’io ho avuto l’onore di collocare alcune di queste pietre, consegnando alla nuova amministrazione l’onere e l’onore di posizionarne altre.

Fa piacere tra l’altro evidenziare la simpatica contraddizione tra le due affermazioni che ci sono state sulla stampa (immagini sotto) e a distanza di pochi giorni,  da parte della nuova assessora relative al fatto che si sarebbe speso tutto il disponibile per l’agricoltura (ovviamente non è così) ma al tempo stesso che questa capacità di spesa sia invece il valore che ci viene riconosciuto dall’Europa e base dunque per l’assegnazione di nuove future risorse che a questo punto sono sicuro saprà cogliere lei.

Lo ripeto ancora: in amministrazione spendere significa investire significa permettere alla propria comunità di crescere ma aggiungo che questo non può che avvenire dentro a un quadro di equilibrio finanziario di prospettiva pluriennale.

Se da un lato il comparto agricolo a livello Provinciale dimostra una certa vivacità, le prospettive ed i venti che soffiano in ambiente Comunitario, nostro principale finanziatore, non ci fanno ben sperare. Il sistema dei pagamenti diretti è molto pesante da gestire nei volumi finanziari che richiede e sul fronte degli investimenti a fondo perduto ed il nostro Europarlamentare Dorfmann ci racconta di forme di ripensamento e trend di decisioni diverse dal passato. Proprio per questo sarà molto importante da parte del Trentino riuscire a prender parte se non addirittura guidare una lobby delle Regioni di montagna. Si raccolga questa mia come una testimonianza da parte di chi ha potuto constatare di persona quanto difficile sia approcciare questi mondi. dopo aver trascorso i miei primi 24 anni nell’impresa familiare di allevamento/commercio ovini ed aver vissuto in quasi in parallelo due esperienze ventennali di medico veterinario ed amministratore locale su tutti i livelli (da sindaco ad assessore), garantisco che per muoversi dentro a certi ambienti è necessario prestare molta moltissima attenzione.

Quanto più autorevole, esperta, preparata e consistente nelle sue esternazioni sarà la nostra giovane rappresentante, tanto più potrà essere leader dentro a questa pattuglia formata sì anche da alcuni principianti ma gestita per lo più da persone esperte nel settore preparate tecnicamente, forbite nel linguaggio e consistenti nei contenuti. Costruire quel minimo di massa critica che salvaguardi un volume finanziario necessario e sufficiente a permettere alle attuali giovani generazioni di pensare a un futuro dentro il quale il sostegno pubblico è effettivamente imprescindibile, considerata ripeto, la notevolmente ridotta marginalità dell’Agricoltura di montagna rispetto a quella generale Europea.

 

A questo punto la proposta politica:

  • sarà opportuno e ritengo inevitabile che il sistema (delle regioni?) preveda un duplice livello di finanziamento mantenendo il livello di “fondo perduto” solo per gli investimenti di portata limitata pensando invece a sviluppare dei fondi mutualistici o un sistema finanziario che anziché intervenire sul conto capitale permetta alle aziende di rivolgersi al mercato del credito ed ottenere consistenti aiuti sull’abbattimento degli interessi e su una partecipazione da parte dell’ente pubblico anche in termini di garanzia. Il sistema in Trentino è già stato rodato nella valorizzazione delle risorse dal nostro sistema assicurativo e degli IST gestiti magistralmente dal binomio CODIPRA/Credito Bancario. Questa abbinata grazie a raffinati strumenti finanziari e importante know how tecnico ha permesso al Trentino di primeggiare in Italia ed in Europa – e lo dico senza timore di autoreferenzialità – anche in questo campo

Ancora una volta la Provincia autonoma di Trento si è dimostrata autorevole e credibile anche a livello Europeo e dunque quanto più professionali e preparati saranno i suoi rappresentanti politici tanto più nelle trattative future saranno importanti le assegnazioni finanziarie in campo agricolo.IMG_20190306_114157speso tutto-01

6 Marzo 2019 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
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