Strano governo, questo provinciale. Scappa dalle responsabilità e si rifugia sotto ai gazebo. Per protestare contro se stesso.

Da Michele Dallapiccola

Un tempo la lega era il vero partito dei gazebo. Stavano là sotto, nelle fiere e nei mercati. Raccoglievano firme, inveivano contro chi c’era al governo in quel momento. “Basta fare”, dicevano, “basta agire. Non siete buoni a nulla!” 

Proprio per questo incuriosisce il veder tornare sotto a quei gazebo quella stessa lega che oggi guida la Provincia e in parte anche lo Stato. Pare raccolgano nuovamente anche le firme. Insomma sembra proprio che il popolo di Pontida, di attribuire le responsabilità a qualcun altro, ne senta un bisogno folle. 

La colpa è di chi c’era prima. 

Che è anche l’unica verità. Col senno di poi, credo tuttavia che se Carlo Andreotti tornasse al governo, ben difficilmente ripartirebbe per la Slovenia “a comprare” nove orsi. Il fatto è che ora questo peloso, ingombrante ospite è qui con noi e non ce ne possiamo liberare. Come il lupo, sono protetti entrambi da severissime leggi internazionali.

Allora la colpa è di Roma! 

Dal 2018 per lunghi periodi a Roma, e ininterrottamente qui a Trento, la lega è stata in realtà a capo di esecutivo e importanti dicasteri nazionali. 

Ok, trovato! I veri responsabili della nostra inefficienza sono il Tar, i giudici e la Giustizia in generale. 

Che colpa può avere chi per mestiere fa rispettare la legge? 

Allora sono gli “scellerati” animalisti e in generale gli amanti della natura e dell’orso. 

Tra questi in effetti ci sono degli estremisti che vanno oltre ogni etica da me concepibile. E in quel caso, li condanno anche io. Ma poi, dentro a questa categoria di “cattivoni” si trovano praticamente tutti i 5 milioni di turisti che vengono a trovarci in Trentino ogni anno. Con il relativo assessore che gongola perché le prenotazioni vanno a gonfie vele lo stesso. Peccato che il Trentino aveva una reputazione scientifica nazionale ed internazionale di tutto rispetto. Aveva! E perché si possa dire che per la Provincia va tutto bene, non c’è da tener conto soltanto del registratore di cassa del proprio hotel. 

Adesso la condanna è per gli scienziati. 

La lega li condanna perché non avevano avvertito che l’aggressione di un orso avrebbe avuto esiti letali. Ci voleva l’esperto per diventarne consapevoli? 

Non sarà sfuggito ai più, quanto poco il Carroccio locale abbia cercato di parlare del problema orso e lupo in questi anni. Minimizzare, nascondere, evitare di esporre il problema è stato probabilmente un ordine di scuderia, un indirizzo politico. 

Riunioni col comitato di pubblica sicurezza, ma non si può usare lo spray al peperoncino.

Ecco, di riunioni così invece, se ne son tenute tante. Forse per condividere delle responsabilità? Fatto sta che nel frattempo di investimenti supplementari e impegno normativo per utilizzare la legge 9/2018, s’è visto gran poco. 

Siamo daccapo

Ora il sacrificio di una giovane vita ha fatto esplodere interesse e palco. Show televisivi, nazionali e  locali, vittimismo a profusione e accuse incrociate. Qui sopra la collezione delle principali. Siamo al mantra “via 70 orsi non importa come”.  La frase, letta da un punto di vista della pubblica opinione è giustissima. Non a caso, tutte le forze politiche sono praticamente d’accordo. Il problema che nessuno finora ha posto è che trasferiti i 70 plantigradi, tra cinque anni saremo da capo. Senza contare tutti i problemi che accadranno nel frattempo. 

Ciò dal quale abbiamo bisogno di partire velocemente è l’eliminazione dei soggetti pericolosi mano a mano che si presentano attuando la legge 9/2018. Altro che baggianate come quella di rendere la specie cacciabile. Boutade elettorale seconda soltanto alla discesa in piazza sotto ai gazebo. Perché chi governa ha la responsabilità di dire verità e cercare di portare avanti idee pratiche concrete e realizzabili. 

Troppo comodo far passare la legislatura a dare la colpa agli altri.