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Sp 84: una strada provinciale o tappa della Parigi-Dakar?

Da Michele Dallapiccola 31 Maggio 2023

C’è voluto un infortunio, pare connesso ad una caduta accidentale di un motoveicolo, per accendere l’attenzione su un tratto stradale provinciale afflitto da disconnessioni multiple del piano di transito. Parliamo della parte di SP 48 compresa tra l’abitato di Calavino e il bivio di Castel Madruzzo, oggetto di ripetuti recenti lavori che richiedono ormai urgente ripristino.

Per rimediare non siamo ancora arrivati alla riasfaltatura, sarebbe troppo chiederlo. Sono invece stati predisposti dei segnali stradali provvisori che indicano la necessità di attenzione e impongono la riduzione della velocità. 

In effetti funzionano! Ora andando pianissimo, i solchi e le buche si avvertono meno (!). 

Non è la prima volta che come movimento Casa Autonomia segnaliamo le cattive condizioni della rete viaria provinciale. E l’importanza dell’attività di manutenzione del manto stradale è uno stato di fatto percepito dalla politica in maniera bipartisan. Non sono state infrequenti mozioni, interrogazioni che denunciassero questo tipo di problemi un po’ in tutto il territorio provinciale. La maggioranza non si è fatta mancare nemmeno le uscite pubbliche di congratulazioni via social pur a fronte dell’ordinarietà che dovrebbero avere questi interventi. 

Eppure il governo provinciale si ostina a promuovere le sue promesse di un suo piano provinciale straordinario di nuove opere stradali. Sarebbe molto più urgente spingere e proseguire invece per un piano urgente di investimenti che riguardano la manutenzione e la gestione. Non solo asfalto, ma piuttosto piccoli allargamenti, nuovi parapetti, guard rail, reti paramassi, cordoli, cordonate, passaggi pedonali e marciapiedi. Tutte attività portate avanti in questi anni, poco e male. 

Interrogheremo la giunta provinciale per sapere entro quando è prevista la riasfaltatura del tratto di strada qui sopra menzionato. Qui a seguire cliccando sul tasto Download potete scaricare il testo dell’atto politico.

Riasfaltatura-sp84Download
31 Maggio 2023 0 Commenti
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L’ustione da fiamma tricolore: una lesione letale per una certa trentinità.

Da Michele Dallapiccola 29 Maggio 2023

Come in un film dai toni epici assistiamo in questi mesi al crescente dissesto degli equilibri dentro alla destra trentina. Adesso la vicenda comincia a farsi davvero intricata oltre che curiosa. Vincerà Gerosa, Fugatti, o nessuno dei due? 

A questo duello è costretto ad assistere il gruppo dei vecchi autonomisti identitari, inermi, fermi alla finestra a guardare. O meglio a garantire ai pochi tesserati ancora rimasti, scenari poco realistici che prevedono di evitare l’inevitabile: il tossico abbraccio degli eredi di Almirante. 

Nel frattempo, dalla sala di controllo romano continuano ad arrivare segnali piuttosto interessanti. Valgono molto soprattutto per chi per anni è stato bollato dalla stampa locale come compagine litigiosa (il vecchio caro centrosinistra autonomista).

Oggi ad incarnare quel ruolo è invece la destra trentina. Tra continue schermaglie e sintomi di disaccordo, non sarà ai più sfuggito, ad esempio lo spinto presenzialismo della Gerosa al festival di politici dentro al festival dell’economia. 

Nel frattempo, le sensazioni di un brutto epilogo (per la lega) ci sono tutte. I segnali fanno ampiamente pensare ciò che tutti stanno attendendo. Soltanto un’onorevole via d’uscita per il primariato trentino della lega sui fratelli nazionali. 

Intanto, dentro alla nuova Alleanza Democratica Autonomista è invece scoppiata la pace. In queste ore, ad esempio, stiamo completando programmi e assetto organizzativo. 

I prossimi due scenari. 

Un modello “Verona” consegnando a Valduga la vittoria a tavolino e con cinque mesi di anticipo. 

Oppure, qualora il litigioso quadro dovesse ricomporsi, l’Alleanza Democratica Autonomista potrà contare comunque su due gravi debolezze dei suoi avversari. Il cambio di presidente in corso di riconferma certificherebbe l’incapacità della destra di essere riuscita a portare a termine il proprio compito. Inoltre, verrebbe a mancare anche quel minimo di soccorso da parte del PATT.

Fiaccato da mesi di tira e molla politico, ingannato per anni al motto di “mai con Fratelli d’Italia!”; finirebbe per rimediare una bruttissima ustione. Tra le peggiori che un vero autonomista possa sopportare: quella da fiamma tricolore. 

PS: Intanto, sembrerebbe che la figura del Presidente della Provincia sia stata bersaglio di un atroce atto intimidatorio. CasaAutonomia.eu si unisce al coro delle persone scandalizzate e solidali.

29 Maggio 2023 0 Commenti
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Lo sviluppo turistico? Da qualche parte in Alta Valsugana e Bersntol è un affare di famiglia o di bottega.

Da Michele Dallapiccola 27 Maggio 2023

Intendiamoci, nessuna illazione o peggio ancora accusa infondata. Le procedure amministrative dietro alle operazioni urbanistiche citate in questo breve pensiero sono sicuramente tutte lecite e tutte ampiamente contemplate dalle vigenti normative.

C’è tuttavia un non so chè di fastidioso dietro ad un paio di operazioni urbanistiche che hanno a che fare con lo sviluppo turistico di una zona a nord della Comunità dell’Alta Valsugana e Bersntol. Nulla di trascendentale né, purtroppo, di mai visto in altri casi o in ben peggiori contesti. Uno dei fatti in parola, tra l’altro, ha in queste ore trovato anche la ribalta della cronaca.

Nel secondo accadimento, più sottile, più sottaciuto pare sia direttamente coinvolto un amministratore comunale di alto livello.

In un caso analogo, leggiamo in queste ore di una figura di nomina politica che ha rassegnato le dimissioni, proprio per effettiva inopportunità di commistione di ruoli.

A connettere le due amministrazioni coinvolte, non sono soltanto i confini geografici dei loro Comuni. I loro primi cittadini fanno infatti dichiaratamente parte del movimento della Civica. Ironia vuole che questo gruppo politico, in Provincia sia rappresentato proprio dall’Assessore agli Enti locali. Pare inoltre che uno dei Sindaci dei territori interessati da queste vicende sia in procinto di candidare proprio nella sua lista, in vista delle prossime elezioni provinciali. Tra le persone, nei bar, nelle occasioni estemporanee di incontro, il disagio si avverte tutto. Per questo, su termini e veridicità delle questioni va fatta chiarezza.

Ho sempre detestato, l’inopportunità di mescolare interessi privati con l’attività amministrativa. Da Sindaco, (e lo dico con orgoglio), approvai due piani regolatori durante i miei mandati consiliari senza mai bisogno del commissario. Perché nessuno dei consiglieri era direttamente interessato.

Fare impresa è legittimo, prestarsi a mandato amministrativo per la propria comunità, un onore. Mescolare le due cose, inopportuno.

Attraverso un’interrogazione, chiederemo a breve alla giunta provinciale se le preoccupazioni sopra enunciate rispondono al vero. E in caso affermativo che tipo di considerazione intenda esprimere di fronte ad un così spiacevole stato di cose.

27 Maggio 2023 0 Commenti
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La diga in Vanoi? Un’opera che non vuole nessuno ma che l’asse leghista Fugatti-Zaia-Salvini rischia di far passare. In barba all’Autonomia

Da Michele Dallapiccola 24 Maggio 2023

Noi gialli di Casa Autonomia nei giorni scorsi abbiamo co-promosso e co-organizzato un incontro di coalizione a Canal San Bovo. 

Abbiamo voluto condividere con le numerose persone presenti alla serata, quali fossero le  principali preoccupazioni che la politica percepisce come gravi. Il necessario momento di confronto, si è potuto fregiare della presenza di numerosi amministratori ed ex amministratori comunali. Invecchiamento della popolazione e spopolamento sono un male diffuso in tutto il Primiero. Contrastato, tutti concordi, dalla necessità di mantenere un ottimo livello di servizi pubblici in loco. In particolare quelli di conciliazioni famiglia lavoro. E’ tanto diffusa quanto pesante anche angoscia a causa di una incontrollata diffusione del lupo. Ma a tener banco nel dibattito finale è stato sicuramente l’argomento riguardante la costruzione di un’invaso artificiale dalle dimensioni assai preoccupanti.

La diga del Vanoi 

L’opera, è nella lista delle sei grandi opere che il presidente della regione Veneto ha segnalato al Governo Nazionale come prioritarie. Dell’opera sul torrente Vanoi, in val Cortella, se ne parla almeno dagli anni ’60. 

Dal punto di vista geologico la zona è nella classe più elevata della Carta di sintesi della PERICOLOSITA’ della Provincia. Intoccabile! Poche settimane fa  il Consorzio di Bonifica Brenta ha ricevuto l’incarico di preparare il progetto definitivo per la diga. Segue l’iter il commissario straordinario del Veneto Nicola Dell’Acqua.

La diga allo studio avrebbe un costo di 150 milioni di euro, cantierabili in tre anni. Verrebbe posizionata a circa 800 metri a monte della confluenza del Vanoi con il torrente Cismon. Il volume utile ipotizzato è di 33 milioni di metri cubi. La diga dello Schener a titolo di esempio ha un volume di  8,5 milioni di mcubi

Pare che il Comune di Canal San Bovo sia stato coinvolto in termini assai marginali così come Cinte Tesino e Lamon. Servirebbe uno studio sull’impatto ambientale per conoscere le conseguenze che l’opera avrebbe sul microclima e sulla già fragile sicurezza dei versanti del Vanoi. La Provincia nicchia. Promette incontri, garantisce dibattito. Per ora ancora nulla. Intanto il Veneto, ha da poco appaltato un formale incarico di progettazione.

Ad una popolazione preoccupata una politica seria non può che rispondere con un profondo impegno a tutelare sicurezza e pace ambientale ad una splendida valle. Dall’equilibrio ecologico e sociale davvero troppo fragile. Certo, l’asse politico che lega la lega trentina veneta e nazionale con Salvini a capo, preoccupa non poco. E’ forse in questo ingranaggio che in maniera più proficua potrebbe inserirsi l’azione dell’alleanza democratica autonomista scalzando un’intesa ultra regionale, tutta partitica, tutta nociva all’autonomia decisionale del nostro trentino.

24 Maggio 2023 0 Commenti
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Protesta sull’orso. Giusta e dovuta! Con alcuni però.

Da Michele Dallapiccola 21 Maggio 2023

Sappiamo che la manifestazione è partita da alcuni militanti di Fratelli d’Italia. Che ricordo a tutti, allo stato attuale, sono forza di governo a Roma e qui. Per tale profonda ipocrisia di fondo, a questo momento di folklore politico noi di CasaAutonomia.eu abbiamo preferito non partecipare.

Ci teniamo a precisare però che nel nostro ruolo amministrativo, dentro e fuori dal Consiglio Provinciale, siamo e sempre saremo solidali alla Provincia, nei suoi provvedimenti seri. Siamo e sempre saremo di supporto al Governo trentino, contro Roma, contro il centralismo, contro chi impedisce l’esercizio dell’autonomia.

E continueremo! Lo faremo sul piano della serietà delle informazioni e del confronto. Ai nostri incontri sul territorio in pochi mesi hanno partecipato oltre 2000 persone!

Un argomento molto sentito, specie nelle valli.

È il motivo che ha unito molte persone, facendole arrivare in città. Con i meriti di una questione che non si è fermata qui. La voglia di protesta, almeno per poche ore, ha fatto avvicinare Lega e Fratelli d’Italia (anche se la loro candidata presidente pare non si sia presentata). Noncurante delle beghe tra i suoi leader, il popolo dei gazebo ha fiutato la paura. Ed è partito facendo leva sulla voglia di rivolta delle persone esasperate dal più ancestrale dei tumori. Quello che proviamo in tanti quando ci avventuriamo nei boschi da soli.

Quello sul quale funziona la protesta. E infatti, alla manifestazione hanno aderito anche tante persone che non voteranno mai Fugatti. Per i danni che il suo governo ha procurato alla sanità, alla scuola, alla zootecnia. A proposito, Ottimo l’assist che procura l’ansia da orso per evitare di parlare del lupo e dei danni che provoca nella noncuranza e nel menefreghismo di tutti.

Ma si sa, la paura unisce, galvanizza e aiuta a superare la paura stessa.

Spero tanto che tornando a casa qualcuno si sarà chiesto a chi, stava battendo le mani. Non certo i numerosi leghisti presenti. Ma tra i tanti, chi razionalmente qualche domanda continua a porsela. Anzi, più di qualche.

Sappiamo che la nostra legge sulla gestione dei grandi carnivori è attiva dal 2019. Perché è stata usata (e male) solo recentemente? Dove è stata la lega in tutti questi cinque anni di governo?

Dov’era la lega quando alla Jj4 si sono scaricate le pile del collare? E potrei proseguire per pagine intere.

Dove è stata la lega in questi anni di mancata informazione alle persone? Si poteva fare diversamente? Si poteva fare di più? Rossi ordinò di rimuovere Kj2, pericolosa come JJ4. Sulla quale Fugatti ha combinato un continuo pasticcio di ordinanze trovandosi con un'”orsa simbolo” da custodire sul groppone della PAT. Come mai? Eppure, grazie a noi, dal 2019 possiederebbe uno strumento normativo in più. Nonostante tutto, sta combinando tutto sto pastrocchio politico. Perché? Forse vuole evitare la giustizia come ha voluto ed è stato capace di superarla Rossi?

Comodo dar la colpa a Tar, Roma e animalisti. Più brutto fare le cose seriamente. Per quelle ci vuole tempo, stare in ufficio e studiare. Sui palchi invece fai foto e a forza di slogan fai bella figura, ma “mistéri, no t’en combini” a dirla in dialetto come piace a loro.

21 Maggio 2023 0 Commenti
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Programma Agricoltura 23-28. Sette aspetti per valorizzare il settore primario secondo CasaAutonomia.eu

Da Michele Dallapiccola 19 Maggio 2023

Competitività: la capacità di stare sul mercato

  • L’agricoltura di montagna deve diventare elemento distintivo per il Trentino
  • Dobbiamo sviluppare maggiore interconnessione tra i settori 
  • Vanno aumentati gli investimenti politici ed economici sul “made in Trentino” e sul valore della produzione sostenibile.
  • Va incentivata la multifunzionalità delle aziende 

Formazione: dobbiamo – e possiamo – essere i migliori

  • Vanno integrate e implementate le attività di consulenza di settore pubbliche e private. 
  • Formazione permanente dell’imprenditore agricolo moderna e digitale
  • Marketing per stimolare l’adesione di nuovi imprenditori e il ricambio generazionale 

Innovazione e ricerca: per stare un passo avanti a tutti

  • Gestiamo l’innovazione connettendo pubblico-privato 
  • Ricerca spinta su agricoltura sostenibile, ad alta compatibilità ambientale: impossibile farne a meno 
  • Individuiamo le peculiarità dell’agricoltura di montagna 

Gestione delle politiche pubbliche: in equità e giustizia

  • La politica dovrà migliorare la sistematicità e l’equa diffusione degli interventi provinciali 
  • Puntiamo ad una politica collaborativa e trasversale. 
  • Dobbiamo velocizzare la reazione del sistema amministrativo ai cambiamenti. 

Valorizzare e promuovere il territorio: la nostra carta d’identità 

  • Promoviamo la reputazione sociale del lavoro rurale, dell’agricoltore e dell’allevatore.
  • Miglioriamo la promozione del “made in Trentino” 
  • Valorizziamo le malghe 
  • Promuovere il recupero dei boschi a colture agricole 
  • Spingiamo per un maggior recupero dei terrazzamenti 

Sostenibilità ambientale, economica e sociale: risorse per sempre e per tutti 

  • Le politiche di sostegno all’uso intelligente della risorsa idrica dovranno essere un caposaldo delle prossime programmazioni agricole 
  • Un maggiore sostegno alla zootecnia? Certo, col supporto alla commercializzazione dei suoi prodotti. 
  • Improcrastinabile sarà la gestione dei grandi predatori. E’ necessario un definitvo miglioramento della qualità della convivenza 
  • Spingiamo per la più ampia biodiversità.
  • I rapporti di convivenza tra biologico/integrato con la promozione di aree omogenee sono ormai una necessità.
  • Ricerca e sostegno all’agricoltura a “impatto zero” non si devono fermare.

Redditività: perché non si vive di solo pane, ma nemmeno a farne senza!

  • Il sostegno e la promozione delle misure e degli strumenti di stabilizzazione del reddito ci sono già. Sono sufficienti, adeguatamente moderni, sostenibili?
  • Sperimentiamo ulteriori nuove polizze 
  • Si attivino misure di semplificazione degli oneri fiscali e burocratici
19 Maggio 2023 0 Commenti
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Autonomisti alla deriva? L’alternativa c’è!

Da Michele Dallapiccola 17 Maggio 2023

Col suo salto a destra, il Patt cambia DNA. L’operazione sembra riuscita ma ora, la morte del paziente, come nel famoso detto inglese, è un rischio elevatissimo.

Il malato in metafora è il vecchio caro partito autonomista. Quello che fu indipendente, autorevole e dignitoso. Quello che nell’ultimo suo parlamentino di lunedì si presentava spoglio di queste sue caratteristiche. Perché per saltare da una parte all’altra dell’arco istituzionale bisogna – a mio modesto avviso – dimenticarsi la dignità.

Destra o sinistra non sono la stessa cosa.

E l’altra sera Panizza ha trascinato tutti i suoi seguaci da una parte all’altra del Parlamento trentino sposando la collaborazione con la lega attraverso un patto col suo premier.

Si tratta di quel Fugatti che incarna la più pura espressione statalista della lega moderna. Non quella della prima ora, quella federale del Bossi “senatur”. Piuttosto quella del Salvini nazionale il cui nome occupa sfacciatamente anche il loro simbolo trentino. Ed è la stessa forza politica che ha stretto Alleanza con gli eredi di Almirante. Con quella Meloni dall’abito candido soltanto quando si tratta di andare a trovare il Papa.

Ma intanto l’altra sera gli Autonomisti resilienti hanno deciso di accomodarsi in prima fila. Lo hanno fatto su un veicolo, il Patt “model year ‘23”, completamente rivisitato rispetto al modello 2018 e a tutte le versioni dei precedenti vent’anni.

Ironia vuole che dopo aver cacciato Kaswalder a causa dei suoi intrallazzi con la lega, il partito non è finito soltanto a dargli ragione ma lo ha pure raggiunto! Lo ha riabbracciato e gli ha pure chiesto perdono. Anzi, visto che era in clima di riappacificazione ne ha riservato una dose anche a chi lo considerava sottoscala della propria giunta. Per non farsi mancare niente insomma, l’inamovibile Presidente degli Autonomisti ha optato anche per l’ibridazione con i popolari di Grisenti. L’altra sera è stata presentata, votata e trangugiata. Cotta e mangiata insomma.

Così adesso, gli autonomisti si troveranno a tirare la volata al rappresentante di Progetto Trentino in Consiglio provinciale. Una figura che il cambio di posizione nell’arco costituzionale lo ha già affrontato nel 2018.

Kaswalder e Tonina, saranno dunque le due figure che pur a fine vita lavorativa, il partito valorizzerà per colmare il vuoto lasciato dall’abbandono del suo gruppo consiliare di 3 consiglieri su 4.

Da segnalare che due di questi, da sempre rimasti leali al centrosinistra proseguiranno il loro impegno in politica offrendo la loro esperienza e il sostegno della loro squadra all’Alleanza democratica per l’Autonomia .Ora attendiamo tutti con curiosità che il percorso di definizione delle alleanze a destra si completi.

Con o senza Fratelli d’Italia?

Gli autonomisti ne hanno il terrore e negano. I fan della vittoria a qualunque costo auspicano un ripensamento di Fugatti e la conseguente riappacificazione con un tuonante Urzì. Comunque vada quegli autonomisti che non volevano diventare la stampella di nessuno si troveranno a interpretarla almeno per la lega, anche nella migliore delle ipotesi. Oppure potrebbero finire schiacciati tra una corsa con Fratelli d’Italia o un viaggio in solitaria e quindi in minoranza certa.

Da tutta questa confusione il nostro movimento, Casa autonomia.eu, è fuori da un pezzo. Il nostro gruppo civico autonomista, popolare, progressista è aperto. Con un certo orgoglio, possiamo dire che la maggior parte dei quasi ormai nostri 300 iscritti non è formata soltanto da ex-Patt ma anche da persone nuove che credono nell’impegno civico. Insieme a molti ex autonomisti ormai militanti con noi.

La squadra è accogliente e di buon grado offrirà casa e sicuro rifugio a tutti coloro che stanno scappando da questo sconquasso politico.

17 Maggio 2023 0 Commenti
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Agritur: finalmente un pò di coraggio!

Da Michele Dallapiccola 16 Maggio 2023

Premetto che la Presidente dell’associazione degli agriturismi, che pure conosco e stimo, non è né un attivista politica del centro-sinistra né neppure un’iscritta al movimento Casa Autonomia.eu. E’ una persona libera ed indipendente che non ha chiesto, né ha bisogno di parole di conforto. Avverto tuttavia il bisogno di raccontare qui un ragionamento, per questi motivi, tutto mio. Vorrei offrire un commento a una sua posizione assai singolare. Un suo pensiero espresso in questo Trentino solo apparentemente appiattito sulla giunta provinciale. 

Dico all’apparenza perché in realtà girando nelle valli e a stretto contatto con le persone si possono ascoltare le opinioni più disparate. E oltre agli elogi, specialmente in alcuni settori, la giunta sconta un evidente e manifesto il dissenso. Anzi da qualcuno questo esecutivo arriva a venir percepito come scellerato. Sui media, specialmente off line questo appare poco. Pare possa in qualche maniera essere legato ad una diffusa e serpeggiante preoccupazione. Caratterialmente parlando, la maggior parte dei membri di questo esecutivo sono persone molto permalose. Inoltre hanno spesso lasciato trasparire anche una certa vendicatività, nemmeno tanto celata. Probabilmente questo è legato a bassa autostima, insicurezza o eccesso di preoccupazione. Difficile da dire. 

Fatto sta, e veniamo al casus belli che non appena un’educatissima Presidente degli Agritur si è azzardata ad esternare un suo umile accenno di non totale condivisione o pieno apprezzamento dell’operato dell’esecutivo, questo tirato in causa non ha certo risparmiato dichiarazioni, spiegazioni e relative reazioni. Immediate prima, sui social, poi. 

A questo punto mi chiedo: cosa dovrebbe fare un Presidente di categoria se non tutelare gli interessi della categoria che rappresenta? Mica deve allinearsi con la politica per far bene il suo lavoro, anzi! Un presidente di categoria che voglia definirsi tale, dovrebbe risultare costruttivamente critico, dunque propositivo, sicuramente collaborativo ma mai asservente. Ricordo con nostalgia e tanta stima quando in capo ad Asat c’era un Presidente degli albergatori che faceva davvero il Presidente degli albergatori. Il compianto Luca Libardi, con intelligenza, costanti proposte e riflessioni, costruiva, anche sui media, un pungolo alla giunta del suo tempo. Il suo pensiero di allora era collaborativo certo ma sempre indipendente, mai legato da nessun tipo di interesse o ambizione personale. 

Oggi sono davvero poche le categorie che sono state capaci o hanno avuto il coraggio di diventare pungolo per la politica. Cito ancora tra tutte una parte dei produttori di latte. Solo una. Credo però che le uscite di alcuni operatori in questi giorni, testimoniano che parlare, esprimere le proprie opinioni, raccontare, pur con educazione il proprio dissenso si può e si deve. 

E chi si comporta in maniera diversa, contraria, scommessa, otterrà forse la benevolenza di questa particolare giunta provinciale, ma non farà certo gli interessi della sua categoria. 

16 Maggio 2023 0 Commenti
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Festival dell’Euregio. Un Ente in perenne slalom tra cartelli e “segregazione” linguistica

Da Michele Dallapiccola 13 Maggio 2023

Comunque è stata una bella festa, ben organizzata in una graziosa località di quelle che furono le compagini più a sud dell’austro ungarico Impero.

Dopodiché vorrei raccontare l’impressione che noi di CasaAutonomia.eu abbiamo riscontrato trovando condivisione in molte persone incontrate.

Sembra quasi che questo Ente sia ancora troppo poco sentito, almeno dai trentini. 

Certo, c’erano le istituzioni (non molte, non tutte), rappresentate da alcuni sindaci e alcuni politici locali e nazionali e c’erano tanti appassionati di storia e cultura trentino-tirolese. Rappresentatissime e molto apprezzate le significative associazioni degli Schützen. Tra gli spettatori, persone prevalentemente del posto.

Dopo le sfilate di rito, tutti in piazza sotto il palco ad ascoltare i tre premier. I cui discorsi, piuttosto stringati non hanno certo scaldato gli animi. Per riassumere tutto (?) quello che è stato fatto nel biennio di sua reggenza il presidente trentino ha parlato di promozione dell’identità. E mica attraverso percorsi culturali, convegni, didattica, promozione di nuove strategie o di tavoli congiunti? Macché! “Abbiamo piazzato i cartelli sui confini!” Ha tuonato orgoglioso.

Ai più è bastato così.

La verità è che i tre popoli che vivono nel Tirolo storico sono profondamente diversi, a partire dalla lingua. Che è forse il primo carattere per definire l’unità di un popolo. Ora, se il tedesco è quello maggiormente parlato, appare chiaro quanto bene farebbe lo studio interprovinciale di quella lingua. A nord, poi si potrebbe proporre quella italiana. Ovunque l’inglese.

In Trentino sarebbe stato lo scopo del progetto trilinguismo, fortemente voluto nella scorsa legislatura. Indebolito dai suoi acciacchi di prima applicazione, ha fatto subito una brutta fine. La lega, fin dall’inizio del suo mandato, ha pensato bene di metterci sopra la pietra tombale della soppressione. Così insieme ai difetti sono stati rimossi tutti i valori. 

Ad Ala questa stortura si vedeva tutta. Quei (pochissimi) tedeschi presenti stavano per conto proprio. Gli italiani distrattamente li osservavano.

13 Maggio 2023 0 Commenti
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Siccità, cambiamento climatico e opere pubbliche prioritarie.

Da Michele Dallapiccola 13 Maggio 2023

Non so a voi ma a me questa pioggia sembra quasi miracolosa. Eppure gli esperti ci confermano che non siamo assolutamente fuori dall’emergenza siccità. E l’inquietudine provocata dalla visione dei camion cisterna con l’acqua potabile “a spasso” dei giorni scorsi, non è affatto abbandonata. Purtroppo i dati sono impietosi. Basta consultare Meteo Trentino o i tanti siti dedicati per capire quanto la situazione sia complessa. E il Trentino ha sete. Tanta. Ne ha la sua comunità civile ma soprattutto ne ha la sua economia con l’agricoltura e le presenze turistiche a far da padrone.

Al meteo non si comanda e gli effetti della riduzione di emissioni di anidride carbonica in atmosfera penso che non li vedremo presto.

Di fronte all’enormità di tali questioni la Provincia dovrebbe intervenire con opere strutturali davveron molto pesanti e dunque costose. Bacini di accumulo, piani di miglioramento della captazione e distribuzione delle acque in campo civile e industriale, un’agricoltura hi-tech e un turismo ripensato e diverso. Tutte attività che richiedono investimenti ingenti straordinari, miliardari direi.

È da qui che nasce la nostra critica all’unico piano provinciale di cui si abbia notizia. Un miliardo e passa di nuove strade. Un libro dei sogni che impegna le risorse dei prossimi vent’anni coi suoi quattro Presidenti della provincia.

Le priorità in campo viabilistico sarebbero invece la gestione, il miglioramento e la messa in sicurezza di tutto il patrimonio che già abbiamo. Basti guardare le numerose frane cadute in queste ore che hanno provocato anche altrettante chiusure della viabilità.

Chi ha fatto il sindaco lo sa. Opere costose che per essere realizzate vanno messe sotto terra in uno scavo, danno poca visibilità e portano pochi voti. Però sono frutto della coscienza e del giusto spirito di un amministratore serio che antepone i bisogni alla visibilità.

E sognare varianti, ponti e bretelline e patire la sete son due cose che una politica che si rispetti non può imporre al Trentino.

13 Maggio 2023 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
il mondo cambia e allora ti vien voglia di dire la tua!

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