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AMMINISTRARE? SIGNIFICA ASSUMERSI RESPONSABILITÀ.

Da Michele Dallapiccola 3 Luglio 2023

Condivido questo pensiero. Sia dal punto di vista digitale che concettuale.

Qui il commento de IL DOLOMITI alle considerazioni della Giunta provinciale in occasione del primo anniversario della tragedia della Marmolada.

Vorrei capire come si fa a pretendere l’accesso alla montagna libero da limitazioni spacciandosi per Istituzione che contestualmente vigila sul cambiamento climatico. Senza mettere limiti e divieti per garantire la sicurezza delle persone.

La tragedia della Marmolada è stata immane ma deve pur insegnarci qualcosa. Suggerire ai ghiacciai di non sciogliersi è un inutile sarcasmo. Farlo alla politica di prendersi le sue responsabilità, una vera e propria necessità.

Ma si sa, per accaparrare voti è molto meglio dire a tutti che sono liberi e facciano quello che vogliono.

3 Luglio 2023 0 Commenti
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Che brutta fine!

Da Michele Dallapiccola 29 Giugno 2023

Del mio ex partito mi ero ripromesso di non parlare più. Lo abbiamo lasciato andare tra le spire degli statalisti e non c’è più niente da fare.

Il nostro sostegno è stata l’etica politica e la coerenza delle tante persone che sono rimaste con noi. Insieme a loro, ci siamo rifiutati di seguire scelte comprensibili soltanto se lette come soddisfazione personale dei pochi rimasti nelle Stelle Alpine. Che hanno pure avuto il coraggio di dichiararlo. “Per contare bisogna governare”. E a dire il vero, per dare il buon esempio, il presidente del partito in persona ha cercato di dimostrarlo a tutti i tesserati facendosi ricavare un posto al sole, costruito ad hoc in Regione. Forse in odore del fatto che quello al Mart, (“taylor made” pure quello) si sta un po’ ombreggiando. Così, intanto e fintanto che Fugatti è ancora al governo, (ottobre è ancora lontano ed incerto) lui è a posto. Per il resto della squadra si vedrà.

Non sono state meno sorprendenti le dichiarazioni del segretario, apparse in questi giorni su un quotidiano locale. Lo accosto nella foto di copertina ad una celebre frase. La scrisse uno sconosciuto writer, forse appassionato di politica, qualche anno fa sotto alla trave di un ponte. La riprendo oggi perché era uno slogan che era solito ripetere il vicepresidente nel partito facendola seguire da una scrosciante quanto sguaiata risata. Neanche tanto tempo fa. Ed è quello che abbiamo sempre rinfacciato al nostro ex partito: il cambio di sponda politica. 

Se mai fosse servita una conferma l’abbiamo trovata in questo titoli. Nel rapporto con gli statalisti, i nuovi autonomisti son passati dal “gnanca parenti” al far da mediatori per chiamarseli in coalizione. 

29 Giugno 2023 0 Commenti
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Panarotta: stazione di prossimità!

Da Michele Dallapiccola 28 Giugno 2023

Ciò che vogliamo è una palestra di avviamento allo sci e modello di approccio ad uno sviluppo diverso della montagna. 

Per questo a nostro modestissimo avviso, l’uscita in Consiglio provinciale da parte del rappresentante dell’esecutivo che definiva la Panarotta località a “fallimento” è stata davvero infelice. Il termine è tecnico, per carità ma in Consiglio provinciale si fa politica e le parole hanno peso diverso. Ma forse, o piuttosto con ogni probabilità, questo atteggiamento dialettico sottende a delle considerazioni del tutto personali che in un lapsus freudiano sono uscite anche attraverso un dichiarato d’aula.

Quale sviluppo per l’Alpe di Pergine

Apriamo qui un inciso relativo al nostro pensiero sullo sviluppo della località della Panarotta. Fa parte di un gruppo di stazioni sciistiche definite di prossimità che secondo la normativa europea sugli aiuti di Stato all’economia, possono ottenere degli sostegni speciali. Perché in effetti, più che a scopo turistico si tratta di imprese utili e valide a scopo ludico ricreativo e di avviamento allo sci.

Nelle attività di indirizzo e di incentivo però, è sotto gli occhi di tutti che su questa stazione rispetto ad altre la giunta provinciale si è comportata utilizzando due pesi e due misure. 

Ora in fase di fine legislatura, e dopo che gli impianti sono rimasti chiusi per l’intera stagione, in fase di apertura della campagna elettorale si risvegliano gli animi e si riaccende l’attenzione. Della giunta provinciale, appunto. 

Specifichiamo che il dicastero al turismo può e deve dare degli indirizzi di sviluppo futuro, ma quello agli enti locali potrebbe garantire ulteriori risorse necessarie ai Comuni. Servirebbero per tenere aperta una palestra per lo sci, sulla porta di casa e un luogo di approccio e di divertimento diverso dalla montagna. Trattare questa località insomma come un Ecomuseo, dotato di qualche leggera infrastruttura a scopo sportivo. 

Ma si sa, bacino elettorale ed orientamento politico delle località approcciate hanno spesso influenzato le scelte politiche di questa giunta. E’ fatto notorio e dimostrato. 

Per questo, pur non vivendo la sindrome da mosca cocchiera, siamo comunque convinti che il nostro ruolo di minoranza esercitando l’obbligo di critica e denuncia pubblica abbia stimolato l’esecutivo ad una qualche reazione. Peccato che arriva ora come già detto confusa e tardiva. Meglio di niente. 

28 Giugno 2023 0 Commenti
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Orsi? Ora la lega ne promuove la convivenza. Leggere per credere.

Da Michele Dallapiccola 23 Giugno 2023

Un amico mi gira la notizia curiosa dalla Turchia della foto di copertina. Con un commento lapidario. “Eccoli qui i leghisti al governo del Trentino. Capaci di faccia tosta tanta da essersi uniti alle manifestazioni di protesta.”

Eppure, la Provincia avrebbe tante e tali competenze e responsabilità che tutte le invettive rivolte agli amministratori del passato andrebbero ora girate a loro.

Il bello è che a crederci ce ne sono ancora tanti. Troppi!

Fortunatamente la macchina provinciale continua a funzionare comunque nonostante politicamente di orso, si cerchi di nuovo di non parlarne più

E altrettanto fortunatamente in questo concitato periodo qualcosa di buono è accaduto. La macchina pubblica ha ricominciato a fare informazione. Mentre di formazione e prevenzione ancora non ne sappiamo un gran che. Almeno un principio c’è.  

Qui il LINK di un commento stampa

Da notare che i consigli sono gli stessi di sempre. Del resto sono quelli che dà la letteratura scientifica internazionale ampiamente validata da storia ed esperienza di territori dove gli orsi purtroppo sono molti di più di quelli presenti in Trentino. Quindi Slovenia e Nord America tanto per citarne due.

In fondo si racconta che se un orso attacca bisogna sdraiarsi a terra con le mani sulla nuca.  Il bello è che quando eravamo noi a dare queste indicazioni, i leghisti ridevano e sbraitavano. Era il tempo in cui da oppositori partecipavano alle nostre riunioni dove noi diffondevamo questi consigli.

Alla fine dei cinque anni si sono dovuti rassegnare a cominciare a dire cose sensate anche loro. Ad esempio, che mentre si cerca una soluzione, intanto con gli orsi bisogna imparare a convivere. Dunque a starci particolarmente attenti. 

Non saranno contenti i loro sostenitori storici ai quali avevano promesso lo sterminio e la deportazione ursina di massa. Ma chi si vuole comunque ostinare a credere ipotesi farlocche e nella lega non ha più fede, può sempre votare Fratelli d’Italia. Rappresentano un ciclo nuovo della destra politica dove le promesse non sono ancora state bruciate perché al governo in Trentino non ci sono ancora stati. Così chi ci tiene può fidarsi di tutto con votare lì, con estrema speranza. Auguri.

23 Giugno 2023 0 Commenti
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Over tourism? Eppure in Trentino c’è ancora (tanto) territorio da valorizzare. 

Da Michele Dallapiccola 19 Giugno 2023

La salita al Rifugio Vallaccia in Val Monzoni merita una riflessione di natura politica. Ebbene, sì: un pensiero di natura politica turistica. In una gremitissima Val di Fassa, c’è ancora spazio (e tanto) di provare le emozioni di un’escursione poco affollata. Quasi selvaggia, oserei dire. 

Fuori dai circuiti dello sci, lontano dall’ antropizzazione dei pur utilissimi impianti a fune, questo luogo incantato ha ricevuto i meriti che vanta, solo in tempi recenti. 

Un sostenibile servizio di mobilità alternativa avvicina la partenza dell’escursione da Malga Monzoni rendendo le prime tappe (i rifugi della zona) alla portata anche dei più piccoli. Raggiunta la quota, si apre un mondo meraviglioso. Selvaggio, fatto di fiori, rocce e cielo.

La grande questione dell’over turism, si affronta anche così. 

Novità, luoghi poco frequentati e servizi. Avvicinare le persone alla montagna è possibile effettuarlo, anche in maniera sostenibile. Poi, è necessaria un’attenta promozione. La facilitazione della reperibilità delle informazioni utili per conoscere la zona è fondamentale. 

Sostenibilità, natura, rispetto del territorio e tanta educazione ambientale. Tutto in una contenutissima spesa con un formidabile “pasto premio” in quota. 

Perchè dobbiamo inventarci cose nuove?

19 Giugno 2023 0 Commenti
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Quando il sol tramonta… la giunta ci si impunta!

Da Michele Dallapiccola 18 Giugno 2023

Potrebbe venir tradotto così questo vecchio detto popolare trentino per descrivere la Provincia alle prese coi suoi rifiuti nel 2023.

Perché dell’emergenza discariche in fase di esaurimento la PAT, possiede da sempre strumenti per sapere ogni singolo dettaglio, passato, attuale e di previsione.

Per questo in maniera molto severa oggi imputiamo quest’incresciosa situazione a chi ha fatto orecchie da mercante: la politica di governo provinciale. Che pure oggi, con l’acqua a collo, prova a dire cose piene di buon senso. Si badi bene, senza mai entrare in questioni spinose, prima tra tutte la localizzazione.

Eh già, perché dire dove si andrà a collocare l’inceneritore prima di una tornata elettorale richiede onestà, sincerità e coraggio. Tutte doti che alla nostra giunta appartengono poco.

Allora meglio concentrarsi su concetti astratti, poco interessanti dal punto di vista popolare. Sanno però di dibattito, e creano nel sentiment collettivo quel giusto appeal per permettere di riportare la discussione a livelli dozzinali. Quelli che piacciono tanto alla lega di Salvini e Fugatti per intenderci. Inceneritore sì, oppure no?

Ecco allora che in questi giorni, visto che non si vuole dire dove o come si costruirà l’impianto, si passa già a raccontare la fase due. La gestione. Tra l’altro in maniera dozzinale pure qui. Costruzione e gestione, pubbliche o private? Sostenibilità economica, necessaria o ininfluente? È notorio infatti che gestire in house un inceneritore in provincia di Trento è un’impresa davvero azzardata.

Vi è poi la grande questione aperta di gestione privata. Va fugato ogni retropensiero che dietro alle due componenti pubblica e privata ci siano atteggiamenti di onestà diversa. L’unica vera questione importante è quella relativa ai controlli. Rigorosi, puntuali, assistiti dalla tecnologia nel massimo grado possibile. E soprattutto in mano all’ente Pubblico. Nel sommo e primario interesse dei cittadini e della loro salute.

18 Giugno 2023 0 Commenti
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Valsugana, questa dimenticata. Tra promesse elettorali mancate e politica inefficace.

Da Michele Dallapiccola 17 Giugno 2023

Non è la prima volta che prendiamo posizione riguardo ai disagi che la Valsugana deve subire a causa dell’incuria amministrativa collegata, sempre ed in qualche modo, al governo provinciale. Certo errori ed inciampi nelle procedure burocratiche sono fatti ricorrenti e assolutamente previsti. Il compito della politica sarebbe però quello di fluidificarli o di mitigarne gli effetti negativi.

Invece la Valsugana, di torti di questo tipo ne ha ricevuti non pochi. Pensiamo al finanziamento per le Terme di Levico, eliso e mai più ripristinato. C’è poi la bonifica di Villa Agnedo: cancellata. Oppure gli impianti della Panarotta: chiusi!

Ad aggiungersi ora le modalità di gestione di lavori pubblici sicuramente utili ed interessanti ma che potevano svolgersi in modalità completamente diversa.

Il mancato impegno politico contestato è quello che avrebbero reso meno impattanti per le attività del territorio le opere in parola. Pensiamo ai lavori di messa in sicurezza della strada che porta al passo del Brocon, già oggetto di proteste ed interrogazioni fin dallo scorso anno.

Ad unirsi al coro delle opposizioni provinciali oggi però ci sono anche i Sindaci della Valsugana. Apprendiamo dalla stampa che hanno incaricato di protestare il Presidente della propria Comunità (ente che Fdi vorrebbe abolire). Questi Primi cittadini fanno bene! Si esprimono in maniera forte in termini di rammarico contro la Provincia per non aver saputo gestire un’alternativa di servizio al binomio treno-bici sull’asse della Valsugana.

Una soluzione va trovata.

Per quanto costosa resta comunque estremamente necessaria. Se si vuole preservare un turismo di qualità i servizi vanno offerti tutti sempre e bene indipendentemente dal fatto che si possono comunque svolgere dei lavori di manutenzione e/o ammodernamento. Perché volenti o nolenti il risultato è che la Valsugana per l’amministrazione leghista finora è questo:

Consorzi Irrigui: finanziamento nuovi impianti all’asciutto

Bonifiche a Villa Agnedo: cancellate

Ammodernamento terme: 5 milioni di euro spariti

Panarotta: chiusa

Strada del Brocon: lavori durante la stagione turistica

Treno+bici: idem, senza bus alternativi.

Per compensare, i leghisti, quelli veri, schietti, genuini e di governo (?) si son fatti tante foto. Social, sagre e feste a man bassa. Hanno girato spesso al mercato di Borgo il mercoledì. E nei bar ci sono andati anche durante la settimana, questo, si dai. Almeno questo.

17 Giugno 2023 0 Commenti
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Tovel a pedaggio? Abbiamo pagato volentieri ma è un giusto obbligo oppure no?

Da Michele Dallapiccola 7 Giugno 2023

Il dibattito sull’over tourism non può finire in un biglietto d’ingresso

Domenica scorsa abbiamo voluto approfittare della giornata uggiosa per osservare una luce diversa sul prezioso specchio d’acqua. Abbigliamento adatto, partenza senza fretta e via. Sapevamo delle limitazioni all’accesso ma l’onnisciente Google non ci era d’aiuto. Le informazioni che forniva erano nebbiose come la giornata. Guadagnato l’abitato di Tuenno però ci siamo imbattuti in un solerte servizio di vigilanza stradale che ci invitava a ritornare sui nostri passi per recuperare il ticket d’ingresso in un gazebo all’uopo attrezzato. Dei sorridenti ragazzi, davvero premurosi ci hanno fornito di pass per i parcheggi del lago, non prima di aver corrisposto il saldo della tariffa richiesta. 13 euro.

Percorsa la strada, in parola di un’importante miglioria (si parla di un investimento di 12 milioni di€) abbiamo raggiunto dei parcheggi ben segnalati benché mal pavimentati. Ma si sa, la sostenibilità va di cattivo accordo con l’asfalto. Dopodiché ci sarebbe tutto da discutere se rispetto a questo sono meglio le svariate tonnellate di legante che ogni anno vengono riportate in quota nei nostri boschi per sistemare le strade forestali. Tornando a noi, per il lago e la recettività nei dintorni si possono spendere solo parole belle. Ospitalità locale è cordiale, elegante e discreta. Anche l’ambiente lacustre andava oltre le aspettative. L’atmosfera “britannica” aveva tutto il suo perché. Il grigio del cielo ha forse ancor più enfatizzato l’azzurro del lago. Da vedere. Ce ne siamo andati in pace, soddisfatti per quello che avevamo visto (e fotografato).

Tuttavia con qualche dubbio su un paio di questioni.

Una l’hanno sollevata delle persone incontrate in loco. Hanno riferito che gli amministratori locali e provinciali narrano di lavori di realizzazione del tunnel verso Tovel come in dirittura di arrivo.

Entro pochi mesi partiranno frese, ruspe e cementi vari. L’accesso alla valle verrebbe precluso? Una soluzione ponte sarà elaborata di sicuro ma nel frattempo tra le persone incontrate, l’incertezza regna sovrana. Insomma oltre agli annunci dell’opera, bene farebbero le amministrazioni interessate a spiegare come hanno intenzioni di gestire gli accessi durante i lavori. Sempre che questi si realizzino davvero.

Vorrei però mantenere attenzione sul secondo punto di questo breve scritto.

Dell’assenza delle informazioni digitali per accedere alla zona, non c’è da far drammi. Dimenticanza, distrazione? Ritardo? Sono sicuro che gli aggiornamenti del sito sono già in corso. C’è però una questione di ben altro rilievo. Il lago di Tovel è una perla ambientale preziosa non solo per il Trentino ma per le Alpi tutte. Un luogo iconico che si presta benissimo a testimonial di un fenomeno che da poco tempo sta cominciando farsi sentire anche in altri luoghi della Regione.

Sono sempre più numerosi i momenti di discussione intorno all’over tourism e alle soluzioni che possono risultare utili a limitarlo. In questi giorni ad esempio, abbiamo assistito al dibattito piuttosto ricco di contrapposizioni intorno all’opportunità di emettere un ticket di accesso alla Strada della Ponale. E un Presidente di Apt (tra l’altro vicina a questi luoghi) non si è risparmiato uno slancio tutto suo (piuttosto dozzinale a dire il vero). Per migliorare l’offerta turistica del suo territorio vanno alzati i prezzi. Nel caso di Tuenno la tariffa è del tutto comprensibile. Ma se fosse applicata in maniera metodica a tutti i bei luoghi del Trentino? Finirebbe per diventare un problema, almeno per parecchie famiglie.

Per questo pensare di assoggettare a biglietto d’ingresso anche molti altri luoghi iconici locali, finirebbe per provocare una serie di implicazioni, e di pro e contro ancora tutte da sviscerare, ancora tutte da discutere. Soprattutto in sede politica.

Sono questioni spinose piuttosto difficili da affrontare che questa giunta in fase di fine legislatura non da proprio l’idea di voler toccare. Si pensi a tutte le opere pubbliche che rimarranno irrisolte sul tappeto: dall’ospedale di Cavalese, all’inceneritore, alla questione grandi carnivori solo per citare le più eclatanti dal punto di vista mediatico.

Era partito come governo del cambiamento finirà come governo dello status quo.

7 Giugno 2023 0 Commenti
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Calavino e Pinè: due comunità, due destini diversi. Li separa la lega delle disparità

Da Michele Dallapiccola 4 Giugno 2023

Che l’Altopiano di Piné avesse diritto a coltivare il suo sogno olimpico non si discute. E che per un’amministrazione locale sia un grande merito aver portato a casa fondi di compensazione, ancor di meno.

Poi è tutta da vedere sul come e quando si riusciranno a spendere tutti quei soldi. (Tra Piné e Mocheni la lega ha programmato 70 – diconsi settanta – milioni di investimenti).

Tanto per cominciare ad esempio, nella viabilità, tutti si sono incaponiti per realizzare “l’autostrada dei Cialini“. Potrebbero arrivare a 15, i milioni di euro a opera finita (tutta da vedere) per sistemare un tratto stradale che avrebbe avuto tutt’altra priorità rispetto all’altro accesso all’altopiano. La stretta di Nogarè. Ben altri flussi di traffico, ben altri disagi. E dove, per non farsi mancare nulla sul piano dell’inefficienza, dopo un timido accenno di cantiere per eliminare almeno una piccola fonte di pericolo, non si sa più nulla. Via reti arancioni, via impegni, via tutto.

Nel frattempo a Calavino, un altro bel borgo del Trentino, dalle promesse sì è passati alle certezze. Quelle relative all’apertura del cementificio. Anche qui medaglia a due facce. Benedetta fonte di occupazione e di lavoro, croce per ambiente, abitanti e biodistretto in testa.

Eppure qui, delle compensazioni che si potrebbero mettere in campo, dalla Pat si sa poco o nulla. Parole fumose come quelle delle emissioni della ciminiera del forno.

Come sempre la lega divisiva, quella del bianco o del nero alla ricerca del consenso dove sia facile raccoglierlo, rifugge dai problemi.

Perché affrontare nodi complicati in mezzo al popolo furente, è tutt’altra cosa che promettere tutto ciò che vuol sentirsi dire il furor di popolo. Con la legislatura agli sgoccioli, di promesse se ne son sentite tante, di fatti se ne sono visti davvero pochi.

4 Giugno 2023 0 Commenti
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La destra che si affida al nuovo che “avanza”.

Da Michele Dallapiccola 3 Giugno 2023

Il termine “avanza” lo potete proprio intendere come volete. Cioè sia come qualcosa che viene avanti, sia come ciò che rimane dopo esser stato consumato.

In ogni caso è ciò che rappresenta la scena politica della destra del cambiamento. In queste ore finisce per franare sempre più nelle mani di alcuni déjà vu.

Ci sono un Carlo Daldoss con Giacomo Bezzi, bramosi di ritornare sugli scranni provinciali. E ci sono un Mario Tonina e un Walter Kaswalder completamente impadroniti di quel che resta del vecchio partito autonomista.

Insomma, nel complesso non parliamo certo di facce nuove o di persone che si siano distinte per linearità di percorso politico o valoriale. Traditori di linea politica, di presunti amici, di liste, di partito e coalizione, lì dentro c’è di tutto.

Ed in effetti i quattro personaggi hanno in comune un paio di aspetti di non poco rilievo. Intanto sono tutti surfisti dell’arco costituzionale. Alleati nel tempo tanto con la destra che con sinistra a seconda delle occasioni, senza nessun ritegno.

In secondo luogo, son tutte persone in “zona cesarini” rispetto al pensionamento.

Eppure, è così che i vecchi autonomisti hanno scelto tra un paio di questi, per rinnovarsi. Dopo aver tanto promosso il rigore del partito, che passa tutto dal rispetto del limite dei mandati. Per far posto ai giovani?

Fatto sta che adesso i trentini, stanno ancora una volta assistendo al ritorno del vecchio, o meglio, che il vecchio decida in che modo organizzarsi.

Forse, è per questo che CasaAutonomia.eu ha così tanto successo. Certo li dentro ci sono figure senior come il sottoscritto, ma la parte preponderante è fatta di giovani, novità e freschezza di proposte.

I trentini sceglieranno ma per ora lo spettacolo indecente dell’indecisione lo sta offrendo la destra. Chiunque tra loro vinca sarà qualcosa di già visto con tante belle figure che scelgono la strada di ricandidarsi rispetto al pensionamento.

Viva i giovani.

3 Giugno 2023 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
il mondo cambia e allora ti vien voglia di dire la tua!

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