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AL DISTRIBUTORE? DIECI EURO A PIENO IN PIU’. 

Da Michele Dallapiccola 3 Gennaio 2023

E li sentiremo tutti. Sono gli effetti della mancata riduzione delle accise sul carburante decisa dal governo nella manovra di fine anno. Il CODACONS fa una previsione di un paio di pieni al mese come media di consumo familiare. La notizia ripresa da diversi media nazionali, ipotizza dunque un valore di esborso complessivo di circa 220 €. Coi poveri gestori delle pompe costretti a fare da esattori e sentirsele di tutti i colori dai cittadini arrabbiati senza avere ne colpa né utile.

La misura è a pioggia e colpirà tutti. Da chi gira in Ferrari a chi con un mezzo di fortuna. 

Beffarda è la norma che trova ampio sarcasmo sul web, che non dimentica e non perdona. E nella realtà i populisti non hanno mai scampo. 

Nel primo caso girano un sacco di clip video di quando la Meloni era all’opposizione e  protestava contro le accise e vi potete divertire a vedere cosa diceva solo poco tempo fa per farsi votare guardando il video qui sotto.

Nel secondo caso la beffa vien da un Governo tutto di destra, qui e a Roma. Infatti, in Trentino, colpisce con una marcia in più. La mano provinciale ha recentemente distribuito a pioggia 180€ a tutti (o quasi) come misura anticrisi. Ecco, non saranno nemmeno sufficienti a pareggiare quelli che invece la mano nazionale metterà nelle nostre tasche. Una specie di partita di giro. 

Al Governo provinciale mandiamo subito un suggerimento.

L’aumento delle accise rimpinguerà le casse nazionali. Col giro dei nove decimi dovuti all’autonomia ciò che dalle accise tornerà in più al Trentino, si impegni fin da subito per delle azioni sociali di respiro locale.

Sarebbe una bella dimostrazione del saper fare il buon uso dell’autonomia, molto più di valore che il ricordare a tutti delle tessere di partito dei nonni.

Nelle prossime ore depositeremo un ordine del giorno che impegni la giunta a tal proposito.

Nella foto di copertina, un ricordo di fine anno. Bei tempi.

3 Gennaio 2023 0 Commenti
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Ciclo dei rifiuti in Trentino. Fonte di indecisione politica o sorgente di nuova energia e interessanti opportunità? 

Da Michele Dallapiccola 2 Gennaio 2023

Anche il nuovo anno per la Giunta provinciale parte con le solite gatte da pelare. Forse perché anche in quello appena trascorso ha fatto poco per risolverle.

Del resto, la matassa dello smaltimento dei rifiuti in provincia di Trento è piuttosto ingarbugliata e parte da lontano. L’eredità raccolta dalla lega di governo però le è esplosa tra le mani. Non si può negare che tutto parta dal non aver considerato fin dall’insediamento i pericoli di una potenziale previsione errata. Così la Giunta ha ammesso pubblicamente che la discarica di Ischia Podetti era finita in crisi quando era ormai troppo tardi. QUI UNO DEI TANTI ARTICOLI DI PROTESTA

Ricorderemo poi le soluzioni tampone della riapertura delle discariche di Imer e Monclassico. E i lunghi silenzi in  proposito da parte della giunta provinciale. 

Da qualche giorno però la Giunta pare aver deciso qualcosa di più concreto. Il ciclo dei rifiuti terminerà in Trentino. Alias: si troverà il modo di trasformarli in energia anziché smaltirli fuori provincia e/o depositarli per sempre chissà dove. 

Del resto l’inceneritore è un attrezzo di destra! E il machismo del dover dire “io lo faccio”, pure. Solo che questa giunta populista di coraggio o di schiena dritta davanti alle rogne non ha mai dimostrato di averne in abbondanza. Morale ha pensato bene di risolvere la questione scaricando sui Comuni interessati. Una specie di cosa che suona più o meno così. “Io provincia ho detto che si fa! Arrangiatevi poi voi cari miei sindaci a dirci poi dove”.

Qualcosa mi fa pensare – ma magari sono io a vedere solo malizia – che tutto serve per consegnare la discussione alla gogna mediatica mentre arriva il momento di votare previsto per l’ormai prossimo mese di ottobre. Poi, passato quello si vedrà. Intanto populismo e annunci possono essere più che sufficienti, casomai basta ritoccare le tariffe. Ah, anche quelle a fine anno, state pur tranquilli.

Nella foto di copertina due momenti di dissenso a Monclassico e ad Imer

2 Gennaio 2023 0 Commenti
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Ecco il 2023! In men che non si dica, è arrivato anche l’anno nuovo. 

Da Michele Dallapiccola 1 Gennaio 2023

E’ sempre molto difficile fare auguri, propositi o bilanci perché ciascuno di noi vive questo intenso momento a modo suo.

Col suo carico di ricordi, di esperienze, emozioni e aspettative. Che arrivano dalla storia di ciascuno di noi. C’è chi ha avuto fortuna, chi ha pianto, chi si ricorderà per sempre dell’anno trascorso. Magari perchè non vede l’ora che se ne vada ed arrivi l’anno nuovo!

Ecco perché è giusto lasciare a ciascuno il proprio sentire e la propria storia. Per questo nel pensiero di apertura dell’anno nuovo lascerò perdere consigli e opinioni e parlerò di una cosa che mi riguarda molto da vicino: il mio ambito lavorativo.

Il 2023 è infatti l’anno in cui scadrà questo mandato amministrativo per la Lega al governo del Trentino. E mentre la destra scalda i motori alla ricerca della riconferma, tutti i partiti di Centro e di tutta l’area Democratica, si stanno organizzando per allearsi ed individuare un proprio candidato presidente.

Un confronto dall’esito per nulla scontato. 

O meglio lo sarà molto meno del 2018, anno in cui l’allora centrosinistra litiga, consegnando ai seguaci di Salvini la Provincia su un piatto d’argento. Questa volta tutto fa pensare che la contesa rimarrà aperta fino alla fine e l’esito attenderà fino all’ultimo voto. 

Per me, per noi, per la nostra squadra, la sfida sarà però ancora più avvincente. Perché noi di Casa Autonomia.eu, percorreremo quella strada dentro al nostro nuovo schieramento civico. Collaborando con l’Alleanza Democratica per l’Autonomia.

Sono tante le persone a pensarla come noi. La loro compagnia, la loro collaborazione rende l’impegno libero da sentimenti negativi e pieno di entusiasmo e di fiducia verso il futuro. 

Al nostro vecchio, ormai ex partito auguriamo comunque di trovare serenità. E speranza auguriamo anche a quei Trentini che mai avrebbero voluto vederlo a fianco di Fratelli d’Italia, a fianco dei discendenti di Alleanza Nazionale o di qualcosa di più scuro ancora. 

A loro, a quegli Autonomisti e ai trentini ai quali non piace la politica oscura, a chi cerca un po’ di luce e di colore, offriremo il giallo del nostro nuovo Movimento.

Politicamente, noi stiamo lavorando dove siamo stati negli ultimi 25 anni, a fianco del centrosinistra e nell’alveo naturale dei discendenti di quell’Alcide Degasperi, padre che fu della nostra Autonomia. 

L’avventura è ambiziosa ma la squadra è forte. Anche perchè nel panorama politico provinciale rappresentiamo una simpatica novità. L’autonomismo non è protetto da copyright, ma noi interpretiamo comunque quello che rifugge lo statalismo e il nazionalismo. E il nostro team, le nostre squadre stanno crescendo sempre più, socio dopo socio. Gennaio, si aprirà con una serie di incontri sul territorio, molto interessanti.

Vi aspettiamo fiduciosi del fatto che sapremo reciprocamente non deluderci. Buon anno!

1 Gennaio 2023 0 Commenti
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Un fine anno in giro ai due laghi. E qualche caffè con gli operatori dell’Altopiano.

Da Michele Dallapiccola 30 Dicembre 2022

Tanto è bastato per ascoltare scoramento, opinioni ma anche coraggio e fiducia per quanto sta accadendo in queste ore quassù. 

Si parte dalle critiche alla riforma del turismo. Mai davvero digerita dai territori cd “minori”. E come non essere d’accordo su qualcosa che ha rinforzato i grandi caroselli del turismo trentino lasciando irrisolti tutti i problemi che gravavano sui territori più in difficoltà. 

E questo a mio modesto avviso è accaduto a causa dell’imperizia politica di questa amministrazione provinciale. In più di un’occasione ci siamo permessi di segnalare che il comportamento scenografico di questa giunta è molto utile a raccogliere consenso spicciolo. Invece dedicarsi con cura alle piccole cose richiede tempo e impegno. Dentro ad un ufficio o accanto a chi gli atti li deve predisporre. Sono i luoghi lontani dalla ribalta dei social e della stampa. Ma sono quelli dove davvero si portano a casa i risultati.

Non sapremo mai quanto la vicenda dell’eventuale “scippo” dello stadio del ghiaccio sia legata a incapacità gestionale amministrativa o a sfortuna. Il risultato è che più passano le ore, più questa opportunità per l’altipiano sembra lontana.

E il pensiero vola allora sul piatto delle mancate occasioni. Non più solo per l’Altipiano ma per un’intera Comunità.

Cosa rimarrà alla zona della Valsugana dell’amministrazione leghista.

Al collegio elettorale che consacrò un rampante Fugatti alla gloria della politica nazionale? E all’unico consigliere di maggioranza? Quello onnipresente ad ogni taglio di nastro, coppa o targa che sia bell’e pronta da consegnare?

A partire dal basso della Valle ricorderei una bella promessa di asfalto. Tanto, tantissimo. Trenta e passa milioni di asfalto utile a migliorare di un paio di minuti il tempo di percorrenza dei veneti che devono attraversare il Trentino. Ma non si farà subito, si è scelto il chissà quando (e a mio avviso meno male). Ma di bonifiche agricole e recupero di terreno abbandonato nemmeno l’ombra.

A risalire il Brenta lungo la valle vengono in mente soltanto opere incagliate. Via la ristrutturazione delle Terme di Levico. Per non parlare del rilancio del Grand Hotel Imperial.  A rischio la riapertura di quelle di Vetriolo. E per la stazione sciistica della Panarotta,? La lega aveva aperto la legislatura con la promessa di un bacino di innevamento e l’ha terminata assistendo alla sua chiusura! E ad arrivare in Pinè? Quattro anni di promesse in trepidante attesa del Grande Oval. E nel frattempo – di chi sia la colpa non si sa – il rifugio Tonini è andato metaforicamente in fumo per una seconda volta.

Fortunatamente quegli alcuni operatori che ho incontrato ieri non sembravano rassegnati. Vogliono bene alla propria terra e ci credono. Rilanciavano raccontandomi di che cosa secondo loro ha veramente ancora bisogno questa bella località. Estetica urbanistica, abbellimento urbano, servizi ai turisti, alle famiglie e a chi sceglie la località per il senso di pace che trasmette. Attraverso una infrastrutturazione leggera ma diffusa del territorio.

Ci sono ancora fermate di trasporto pubblico che scaricano le persone al buio sul filo di una statale senza protezioni. Mancano marciapiedi, attraversamenti pedonali, qualche spiaggia in più, qualche divieto in meno. Percorsi pedonali, per le bici, per l’equitazione.

Secondo OIPA al 4 febbraio 2022 risultano iscritti nelle Anagrafi regionali degli animali d’affezione 13.209.745 cani.

E poi la mai nata e sviluppata connessione alla montagna selvaggia del Lagorai sul quale Pinè e Bedollo hanno una finestra aperta. Con prodotti turistici dedicati quali pacchetti turistici, infrastrutturazione leggera dedicata e adeguata promozione. 

A questo punto, (benché queste considerazioni cominciano a serpeggiare anche in loco) le cose piccanti dal punto di vista politico le dico io, pur con grande rammarico. Dalle Giudicarie, in questa zona sono arrivati assessori a raccogliere consenso e adesioni. Poi però soldi e opere sono andati lì (tra quelle poche realizzate pensiamo ai 6 milioni – pur ben spesi – per l’impianto scuola di sci di Bolbeno). 

Stridono al paragone del nulla di fatto, nella zona dove hanno tesserato entusiasti sostenitori e colpevolmente assistito a desolanti chiusure o mancati risultati.

30 Dicembre 2022 0 Commenti
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Tutti pazzi per i formaggi. Tra tradizione e manierismo.

Da Michele Dallapiccola 29 Dicembre 2022

Che siano della tradizione che di ispirazione, lavorati imitando qualche altra tipicità, a me i formaggi piacciono davvero proprio tutti. Oddio a pensarci bene col “casu marzu” forse avrei qualche difficoltà, ma nella generalità dei casi lo trovo un alimento delizioso. 

Nel quadro sopra, luganega su giallissimo nostrano di malga.
Blue Stilton? No, squisito Erborinato a pasta dura locale.

D’estate le malghe sono un’ottima fonte di approvvigionamento. Se poi si ha la fortuna di avere il contatto giusto che li stagiona nel locale adatto allora la festa di fine anno è proprio una vera festa. 

Che sia in antipasto che come fine pasto, che sia a pasta dura che nella forma più dolce ed amabile della pasta molle questo antichissimo prodotto non smette mai di affascinarci. Sfamò, nutrì, allevò, salvò generazioni intere nei secoli bui della fame. 

Oggi unisce, incuriosisce, richiama, invoglia, profuma e avvicina tutti. Da solo o accompagnato da mostarde, pere, mieli, melate e marmellate; vino dolce o passito, pietanza o ingrediente che sia: ci piace. Piace a tutti…(o quasi). 

Per produrlo, manco a dirlo, ci vuole il latte. E per produrre quello, ci vuole mestiere. E dedizione. C’è tutto un mondo che si alza quando è ancora buio per produrre con amore la materia prima necessaria. 

Stalla fissa di Grigie alpine. A Riposo dal pascolo.
Stalla libera di frisone

Domani sulle nostre tavole a Dio piacendo sarà festa. E saremo in molti a fare una spesa speciale. Non sarà davvero tale se non ci compreremo un sacrosanto pezzo di formaggio.

Badiamoci, pasta molle o dura che sia, ma che venga dalla nostra terra. Sarà un atto d’amore verso noi stessi e verso il cuore del nostro Trentino.

29 Dicembre 2022 0 Commenti
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Comano Terme e la promessa dei 67 milioni.

Da Michele Dallapiccola 28 Dicembre 2022

Quando si parla di lavori e opere pubbliche, generalmente, è un fatto positivo. In questo caso però la Provincia corre il rischio di effettuare quell’operazione chirurgica che magari andrà anche bene ma ad un paziente che nel frattempo, purtroppo, sarà deceduto. 

Stiamo parlando del rilancio della qualità di vita per l’abitato di Ponte Arche secondo il modo di intendere del locale membro di giunta provinciale. Lo stile è quello di casa (politica) sua: l’impegno e la promessa di farlo. E con cosa se non attraverso l’ennesima variante stradale? La scusa è quella solita buona per tutte le località: “ce lo chiedono i territori”. Dicono che lo hanno chiesto gli Stati Generali della Montagna. Chilometri e chilometri di asfalto per strade, ponti, gallerie, varianti e bretelline. Un po ovunque in tutto il Trentino. 

Che le richieste siano vere, nessuno lo mette in dubbio. Ma qualcuno ha provato a chiedersi invece di che cosa hanno davvero urgente bisogno questi territori? Magari, per cominciare, qui alle Terme di Comano sarebbe utilissima una semplice mano in campo amministrativo. Un aiuto insomma, per provare a trasformare in cantiere, i venti milioni di € assegnati dalla precedente amministrazione. Erano destinati all’ammodernamento del compendio, fino ad ora non ancora partito

Eppure, Comano Terme sarebbe una località che in campo turistico potrebbe valorizzare una complessità come poche. 

Termalismo, cultura tra siti palafitticoli e bei borghi rurali, natura di facile frequentazione, agroalimentare manifesto di grande spessore nella biodiversità.

Nel frattempo, il settore della ricettività e di conseguenza di una potenziale opportunità di impiego in valle, langue, soprattutto nella sua espressione di impresa. In una sua recentissima intervista il nerboruto politico in questione ascrive delle responsabilità alle imprese private del posto. Ne avranno di sicuro, ma c’è anche da dire che si tratta comunque di persone che hanno il merito di aver provato a farcela da sole; senza la cooperazione. Fatto, che da queste parti è un atto rivoluzionario, quasi da eroi! 

Con molti meno soldi, ma spesi oggi anziché promessi domani, si potrebbe forse preparare un serissimo piano di rilancio. Andrebbe affiancato al grandissimo entusiasmo manifestato dalla locale APT, attualmente guidata direttamente dalla sede di Riva del Garda. Darebbe sicuramente una mano a scaricare a terra le tante idee finora emerse.

E chissà che a quel punto non si potesse cominciare a vedere qualcosa di concreto. Prima che il metaforico paziente sia deceduto definitivamente.  

28 Dicembre 2022 0 Commenti
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Panarotta doppio black-out. Nel silenzio assordante tra le colpe di nessuno?

Da Michele Dallapiccola 27 Dicembre 2022

So di risultare pedante, ma l’occasione di attraversare il Rigolor, passando dalla Val dei Mocheni verso la Panarotta è stata per me una pugnalata al cuore. Vedere gli impianti (si badi bene di proprietà della Provincia) smontati con la neve sotto, è stata una scena che grida vendetta. Per questo voglio parlarne ancora.

Sappiamo perfettamente delle responsabilità nella vicenda degli Enti locali e dei privati, ma piaccia o no, la Provincia in qualche maniera c’entra sempre. Ne volete un’esemplificazione? Allora immaginatevi che la crisi avesse colpito la gestione dell’impianto di Bolbeno nelle Giudicarie. Ecco, avreste visto i tre Assessori e la consigliera giudicariesi a correre per strapparsi dalle mani le redini della trattativa e i meriti della soluzione. Perché una via di uscita, con la solita trovata finanziaria, l’avrebbero trovata sicuramente. 

E trasposta alla Val dei Mocheni, dove la crisi è invece realtà, la vicenda stride ancora di più. Sono infatti moltissimi i personaggi di area leghista&affini che sono andati a strapparsi il consenso in valle. 

Finora lassù però, ci sono andati a farsi tante foto (anche al cimitero), a cenare nelle caneve, a giocare alle carte, o a far incetta di tessere di partito. Di risultati concreti – finora – ne son partiti gran pochi se non l’adesione in massa al movimento civico giudicariese. Che ha promosso l’assegnazione di 6 milioni di € all’impianto di Bolbeno ma ha assistito in tombale silenzio alla vicenda della Panarotta. 

Certo, prima o poi arriveranno i 20 milioni di euro assegnati dallo Stato dei quali nessuno dubita dell’assegnazione. Questa massa così travolgente di contributi però non sfiorerà nemmeno di striscio il problema della chiusura della stazione sciistica locale. E questo genera una grossa contraddizione, non solo qui. 

A livello di Comunità di Valle infatti, langue pure il problema delle terme con la messa in forse dell’apertura di quelle di Vetriolo. Ciò potrebbe dunque aprire un buco anche nell’attrazione estiva dopo quello demoralizzante di quella invernale. 

La grande fortuna della località è affidata alla tenacia e alla bravura della ricettività locale. Per fortuna, gli alberghi e i ristoranti della zona, meritano da soli il viaggio. E panorama e passeggiate facili o selvagge a seconda delle proprie capacità completano il quadro che permette di godersi questa montagna a chi la conosce e la ama. 

Ma per il grande pubblico e per una sua promozione più ampia? Quali sono le opportunità locali di intrattenimento ora come ora? 

E non è finita qui. 

Al culmine delle contraddizioni per la prossima primavera è previsto il passaggio del Giro d’Italia proprio in località Compet. Ben venga la pubblicità (tutto aiuta, ci mancherebbe), ma se si promuove una località è perché poi si spera che qualcuno che l’ha vista in TV, ci torni. A fare che cosa, mi chiedo, se poi è tutto chiuso? 

Ecco vedendo tutti i buchi che la località ha collezionato durante il governo della lega in Trentino vien proprio da chiederselo.

27 Dicembre 2022 0 Commenti
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Idroelettrico scippato. Ora la Provincia faccia retromarcia e ascolti i Comuni e chi l’aveva detto.

Da Michele Dallapiccola 26 Dicembre 2022

Non tutti ricorderanno una lunga discussione che occupò le aule del Consiglio provinciale qualche mese fa. Riguardava il rinnovo di assegnazione delle concessioni delle piccole e medie derivazioni idroelettriche. Un procedimento che come consiglieri provinciali di opposizione avevamo fortemente apostrofato. Soprattutto attraverso dei pesanti atti politici. Riteniamo che la decisione – si badi bene – presa come unici in Italia di aderire alle indicazioni della direttiva Bolkenstein al riguardo sia letteralmente scandalosa. Soprattutto per chi ha cuore l’Autonomia. Anche lo stesso Consorzio dei Comuni si era unito alle considerazioni che in sede istituzionale tutti i partiti di opposizione avevano sollevato. 

La questione è molto semplice. 

Moltissime centrali idroelettriche di media e piccola derivazione, attraverso i proventi derivanti dalla loro produzione di energia idroelettrica, alimentano i bilanci dei Comuni sui quali sussistono. Obbedire alla Direttiva europea citata qui sopra, mettendo a gara le concessioni, significherebbe mettere in ginocchio i bilanci dei comuni interessati. QUI IL LINK. Potrebbero far gola a qualche multinazionale dell’energia, tanto per intenderci.

L’intero di una turbina a rischio “scippo”

Eppure, in quell’occasione il vicepresidente della giunta Provinciale, titolare della competenza al riguardo, in maniera estremamente caparbia, non aveva voluto sentire ragione.

Ora, c’è una sentenza della Corte Costituzionale che dirime un contenzioso tra Governo e Regione Friuli Venezia Giulia collocando il senso della Direttiva “galeotta” nel verso più favorevole ai Comuni trentini. QUI IL LINK DELLA NOTIZIA

Di certo, per il Governo provinciale sarà necessario ingranare una sorta di retromarcia normativa. Per cercare di venire incontro alle fortissime richieste dei Comuni. 

In questo senso potrebbero intervenire favorevolmente due fattori.

Innanzitutto l’elevato taglio populista di questo governo provinciale che da sempre ha cercato di venire incontro – almeno a parole – ad ogni richiesta arrivata sui suoi tavoli. 

In secondo ordine, alla soluzione favorevole della vicenda, potrebbe correre in aiuto il nuovo assetto politico-partitico in vista del 2023.

Pare infatti che il vicepresidente della giunta provinciale si appresti a transitare nel trentin tirolese partito. Sembra che entro i giorni della merla il suo segretario politico si sia impegnato ad un definitivo coming out. Tutto fa pensare che verrà definitivamente consacrata la loro alleanza con la destra. In tal caso, al rinforzo autonomista potrebbe venire in soccorso anche il Presidente del Consiglio Provinciale. Da sempre sedicente nostalgico autonomista, è da tempo lontano dalle scene della politica attiva a causa del suo intenso impegno alla guida del Parlamento del Trentino. 

Al di là di questo gossip di normale vita di transumanza politica, i fatti potrebbero influire positivamente sulla vicenda di questo pensiero. Quando lo scorso anno la lega volle approvare in aula l’improvvida norma, gli autonomisti (per voce di Dallapiccola e Demagri) si dichiararono, estremamente contrari all’adozione del provvedimento. E le critiche anche della società civile furono ferocissime QUI IL LINK

Ora con la potenziale, teorica entrata del Vicepresidente nel loro schieramento potrebbero influenzarlo positivamente in una retromarcia nonostante la sua riconosciuta caparbietà e portarlo a miti consigli per tenere conto delle istanze dei Comuni. 

O sarà lui a influenzare chi lo accoglie?

26 Dicembre 2022 0 Commenti
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Quella parte di mondo che non si ferma mai.

Da Michele Dallapiccola 25 Dicembre 2022

Ci sono professioni che non si fermano. Lo ricordo bene perché nella mia famiglia di origine era così, con gli animali mica si poteva fermarsi. Poi intrapresi un ventennio di lavoro veterinario le cose cambiarono poco anche lì.

Forse è per questo che i giorni di festa ora li apprezzo così tanto. Li vivo come un vero lusso. E ammiro e stimo chi senza badare al calendario, si dedica a tutti noi. I servizi essenziali sono facili da percepire, li vediamo tutti. E alcuni hanno un’importanza straordinaria

Oltre a loro ci sono anche lavori poco diffusi ai quali si pensa raramente. Allevare animali: costa fatica e dedizione ma serve per darci il cibo sulle nostre tavole. I giorni di festa e quelli normali. E a me piace ricordarlo e farci sempre caso.

25 Dicembre 2022 0 Commenti
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BUON NATALE!

Da Michele Dallapiccola 25 Dicembre 2022

Oggi non scrivo… lo dedicheremo ai nostri cari o a noi stessi. Da soli o in compagnia, al lavoro o attorno ad un tavolo. Come si può, il Natale nell’anno resta sempre un piccolo traguardo. Da superare nel migliore dei modi.

E anche quest’anno è arrivato così per ciascuno di noi.

Vi spero tutti soddisfatti almeno quanto me. BUON NATALE!

25 Dicembre 2022 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
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