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Problemi con gli insetti? Basta non mangiarli

Da Michele Dallapiccola 8 Febbraio 2023

Ed eccoci qui a parlare della farina di insetti: un argomento che desta tanto scalpore mediatico. 

Attingendo alle mie pur lontane nozioni nel campo dell’ispezione degli alimenti di origine animale, da veterinario vi devo confessare che la cosa mi ha sempre turbato assai poco. Inoltre, i cibi particolarmente sofisticati non mi preoccupano affatto. E in fondo, a questo tipo di cibi abituati siamo in tanti ad essere abituati. Perché tanti artifizi, tanta tecnologia alimentare pur spaventando quando evidenziata, nella maggior parte dei casi passano inosservati e col tempo la pubblica opinione dimentica, tace e consuma. 

Di che cibi stiamo parlando?

Moltissimi preparati abitualmente consumati nei fast food, e poi wurstel, pasticci di carne, mortadelle, surimi, salse, creme, dolci, pani, paste e in senso generale tutto il preconfezionato conservato destinato a durare un lungo periodo specialmente a temperatura ambiente. 

E chi non consuma anche abitualmente qualcuno di questi alimenti scagli la prima pietra. 

Dunque, se oggi arriva la farina di grillo, anche se inifilata dentro a qualche pietanza che problema c’è? Nella nostra società delle istituzioni, della sanità pubblica, dei controlli, delle norme e delle analisi non c’è di che preoccuparsi. Nutre, in quanto controllata è sicuramente salutare e magari è pure divertente assaggiare.

E invece come al solito, pronta ad ogni argomento di valenza socio culturale sotteso tra progresso e conservazione, la politica accondiscende le proprie inclinazioni si è subito schierata tra favorevoli e contrari. E la destra politica italiana si è ritrovata a colpi di post sui social, a far la guerra ai grilli. 

Anche il nostro presidente della Provincia, da piccolo emulo del titolare nazionale del suo partito non ha potuto mancare di unirsi al coro. Commentando una foto super condivisa si è schierato dalla parte dei naturisti a tavola.

Fedele alla tradizione conservatrice della destra. Chissà come farà a gestire il suo rapporto con tutto l’elenco di cibi raccontati qui sopra. Ormai fanno parte della nostra quotidianità e sono praticamente inevitabili. Pena regimi dietetici piuttosto rigorosi.

Per quanto mi riguarda, non c’è cosa che mi dia più soddisfazione della luganega e del formaggio di malga ma se c’è da assaggiare o non c’è altro da mangiare, mi chiedo che problema c’è. E a chi danno fastidio questi cibi, consiglio due cose: evitare di mangiarle innanzitutto. E poi leggere cosa c’è scritto sull’etichetta. Gli ingredienti di un qualsiasi cibo a lunga conservazione abitualmente acquistato e consumato nelle nostre case, spesso hanno dei nomi alquanto inquietanti. Anche se lo stabilimento che li produce si trova, metti caso, in “Padania”. Eppure siamo in tanti a mangiarle, praticamente da sempre.

8 Febbraio 2023 0 Commenti
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Non spegniamo i riflettori sulla Panarotta.

Da Michele Dallapiccola 7 Febbraio 2023

Vogliamo provarci e vogliamo farlo ora. Perché passato l’inverno, la chiusura degli impianti avrà un aspetto meno macabro. Il disagio di sentire una Provincia così lontana dalle comprensibili difficoltà del privato potrebbe venire meno. E questa condizione noi della Valsugana non la possiamo accettare. Non dobbiamo. 

La località deve vivere.

Ora sono in tanti a raccontare la propria idea. Ciascuno di noi ha una diversa idea di sviluppo. E allora, cercheremo di mettere sul tavolo le varie opportunità, senza scartarne nessuna. 

Il mondo ambientalista vorrebbe pensare ad una tabula rasa, è un bene? I pochi operatori economici rimasti raccontano una storia e danno vita e lavoro alla località, con poco. 

Ai genitori dei bambini e dei ragazzi farebbe così piacere avere una località di prossimità dove insegnare ai propri figli a sciare.

E a noi tutta ad avere un luogo di montagna dove praticare l’indirizzo dell’azzeccato claim della Tn Marketing. O la Panarotta non ha diritto di beneficiarne?

L’Alpe di Pergine, la porta sul Lagorai deve vivere!

7 Febbraio 2023 0 Commenti
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Un cortocircuito nel centrodestra? Sembra proprio in arrivo.

Da Michele Dallapiccola 6 Febbraio 2023

Casa Autonomia.eu, le idee, le ha chiare da mesi. Per questo, da subito, è rimasta schierata nell’alveo politico che gli autonomisti hanno calcato dal lontano 1998: il centrosinistra autonomista, oggi rinnovato nell’Alleanza Democratica per l’Autonomia. 

Dall’altra parte, a disposizione delle scelte politiche dei trentini c’è la Destra. Più o meno moderata ma sempre Destra rimane. 

Ora, noi sappiamo bene che dovremmo evitare di guardare la paglia nell’occhio altrui quando nel nostro c’è una trave. Quella noi, ce la toglieremo a breve. Ma quella finita nell’occhio di Fugatti in queste ore, più che una paglia sembra essere un intero pagliaio. 

Come farà a tenere insieme, due forze politiche che sono come il diavolo e l’acqua santa? 

Uno delle tante schermaglie dei due pretendenti della lega.

Da un lato gli autonomisti storico identitari gli stanno per giurare eterna fedeltà elettorale dall’altra i Fratelli d’Italia attendono tronfi i risultati delle elezioni regionali del prossimo 12-13 febbraio. Pronti, a quanto pare, a far pesare il loro nuovo ulteriore successo. 

Una lega corteggiata, insomma, da due pretendenti che non si possono vedere!

Se rimarranno separati la lega perderà le elezioni, se invece staranno insieme gli autonomisti perderanno tanti voti da toccare un fondo mai visto prima in settant’anni di storia. Azzerando lo sperato effetto booster della loro annessione al Carroccio.

C’è davvero di che esser curiosi aspettando di vedere come andrà a finire. 

6 Febbraio 2023 0 Commenti
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Di Autonomisti a destra? C’è solo l’imbarazzo della scelta.

Da Michele Dallapiccola 5 Febbraio 2023

Il termine Autonomista si attribuisce ad una forza politica che fa della valorizzazione e della tutela dell’autonomia amministrativa il fulcro del proprio programma.

E a modo loro gli autonomisti storici un risultato importante lo hanno raggiunto. Oggi, non c’è forza politica dell’arco costituzionale che non si dichiari autonomista.

In pratica lo sono tutti, dal PD a Fratelli d’Italia (incredibile dictu!). Lo è insomma anche il partito degli statalisti che in questo momento sono al governo dell’Italia. Eppure, sono in molti a dimenticare che i militanti di FDI, resi più miti dal loro recente incarico di guidare la nazione, recano in dote i contenuti storici di certi comizi da far rabbrividire al solo pensiero qualunque trentino che si rispetti. Senza contare che il lupo, si dice, perde il pelo ma il vizio mai. Ma di questo, gli autonomisti storico identitari, non sembrano affatto preoccupati. Forse non ci fanno caso, forse tentano di valorizzare la loro atavica predisposizione di conservatori.

Eppure ci fu un momento in cui le Stelle Alpine provarono a svecchiarsi. A metà degli anni 2000 un entusiasta Segretario Ugo Rossi fece partire un processo che qualche anno più tardi avrebbe portato il Movimento al massimo storico del suo splendore. Come sappiamo, di quella bellissima operazione la cronaca ha poi scritto il recente fallimento. 

In compenso dagli autonomisti storici, ritornati al loro originale status di conservatori, reazionari e destroidi, si sono staccati alcuni petali. Pare siano già tre le liste che ambiscono a presentarsi all’appuntamento elettorale di ottobre. Si distinguono dall’originale soltanto per manifesta antipatia nei confronti dell’uno o dell’altro politico di turno. Un po’ per vocazione un po’ per sperato opportunismo, attendono gli esiti delle elezioni sperando nella (per loro) buona sorte. 

Quasi tutti sono comunque andati poco lontano dall’alveo della destra convinta, quella che tenta di sedurre il maggior numero di persone possibile. Quella Destra che per ora c’è riuscita particolarmente bene nel Comune di Campodenno, dove alleva un vivaio di aspiranti eredi di Almirante. Col placet di una ininfluente Segreteria di Partito.

Veniamo alle buone notizie.

In questo panorama desolante, l’autonomismo progressista, democratico, popolare, non è morto.

Chi crede ancora ai valori della solidarietà ha ancora qualcuno nel quale porre fiducia. Chi ritiene che ad essere in pericolo non sia soltanto la nostra autonomia, ma anche il nostro ambiente e la nostra terra, non può accettare che tutto questo accada seguendo le indicazioni che vengono da Roma. 

Chi ritiene che la sanità sia allo sbando, che le paghe specialmente dei nostri ragazzi siano inadeguate, chi ha paura che invecchiando non troverà la sperata e meritata assistenza, ecco a tutte queste persone consigliamo di tenere in considerazione la nostra lista civica. Un simbolo tutto giallo, facile da ricordare: Casa Autonomia.eu.

L’unico movimento autonomista leale alla formazione dell’Alleanza popolare per l’Autonomia. Tutti gli altri, direttamente o indirettamente sono espressioni politiche che collaboreranno convintamente con la destra statalista e nazionalista che a livello nazionale dovrà fare i conti col duo Salvini/Meloni. Chi li volesse votare ne avrà certo il diritto ma tenga presente chi finirà per sostenere.

5 Febbraio 2023 0 Commenti
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Il Giallo in Tour. Oltre 800, le presenze registrate agli incontri pubblici del Movimento più giallo che ci sia. 

Da Michele Dallapiccola 4 Febbraio 2023

Casa Autonomia.eu è partita l’8 novembre U.S. con la sua serata fondativa. Da lì, attivando numerosi incontri abbiamo sviluppato una serie di serate informative. I contenuti presentati più che di natura politica sono prevalentemente di tipo tecnico amministrativo. Come fin dal 2012, che forse alcuni ricorderanno, dove avviammo questo tipo di presentazioni insieme all’allora Assessore Rossi. Si trattava di una serie di serate dedicate all’Autonomia letta dal punto di vista pragmatico del bilancio provinciale. 

Proseguii gli incontri pubblici anche in veste di Assessore provinciale dove però presentavo dati relativi ai sistemi provinciali agricolo e turistico. 

Nei primi anni di questa legislatura infine, si era un po’ persa questa abitudine, frenata ad onor del vero dell’indisponibilità del nostro ex partito a promuovere questo tipo di attività. Del resto con la collega Paola Demagri, abbiamo sempre lavorato come consiglieri di opposizione contrastando le attività delle lega al governo del Trentino. E questo fatto alla dirigenza delle stelle alpine non è mai andato a genio. Oggi se ne comprendono finalmente le (tristi) ragioni benché ormai questa sia diventata una condizione che non ci riguarda più. 

Ci riguarda invece il fatto che alle nostre serate si fa sempre il pienone. Fino ad ora abbiamo praticamente sempre infilato il tutto esaurito. Serate a tema, come quelle sulla sanità, la gestione dei grandi carnivori, le mutazioni della nostra società. Oppure semplicemente quelle che trattano, di nuovo ed ancora una volta, della situazione demografica, sociale ed economica del Trentino. Certo, ne parliamo a grandissime linee, tuttavia con dati numerici e relative fonti. Contestualizziamo tutto con le macro cifre del bilancio provinciale di previsione 2023, per ragionare insieme sul senso di alcuni stanziamenti rispetto ad altri. 

Sono più di 800 le persone che abbiamo contattato fino ad oggi. Le prossime tappe? Sanzeno, (in collaborazione coi nostri amici di Campobase), Mori e Tione. Presto sarà la volta di Pergine e Castel Tesino.

E non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Portò bene nel 2013 dove, anche allora, il contatto con le tante persone incontrate ci accreditò sui trentini. Ci permise di dimostrare quello spessore amministrativo necessario per potersi proporre al governo della nostra Provincia. 

Con tutta l’umiltà del caso ci proveremo ancora. Uniti con l’Alleanza per l’Autonomia, forti dell’aiuto di tutti, ma soprattutto di chi si rifiuta di pensare di mettere il Trentino nelle mani di Fratelli d’Italia o ritiene possibile lasciar governare ancora il Trentino alla squadra di Salvini.

Noi ci siamo, la risposta del pubblico anche, tra breve arriverà anche l’ufficializzazione del nostro candidato Presidente. Manca soltanto quella, perché sulla composizione e sull’unità della squadra fortunatamente non c’è dubbio alcuno.

4 Febbraio 2023 0 Commenti
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Il lupo a Rabbi. Una presenza piena di implicazioni

Da Michele Dallapiccola 3 Febbraio 2023

Ne abbiamo parlato ieri sera. Con Paola Demagri e il supporto tecnico del collega medico veterinario Sandro De Guelmi. La sala era di quelle affollate con una settantina di persone presenti ad ascoltare e ad interagire con numerose domande. Del patrocinio si sono fatti carico i rappresentanti locali di Casa Autonomia, Norma Zeni e Gianluca Zambelli. Co-organizzatore il Movimento Campobase.

Durante la serata abbiamo cercato di farci carico di portare dati e informazioni. Forti della nostra esperienza, fatta di passi in avanti ma anche di errori, nel campo la gestione del lupo e dell’orso. 

Recinti, ripari, cani, indennizzi e leggi. Questi sono solo alcuni dei tanti ingredienti che possono dare sollievo a chi la convivenza deve viverla in prima linea. Proprietari di animali in primis. 

L’impegno della politica deve essere quello di minimizzare l’impatto dei grandi carnivori con l’uomo e con le sue produzioni zootecniche. Solo così si potrà pensare che l’impegno per la salvaguardia della specie diventerà socialmente e universalmente accettato.

La modalità di applicazione di questo principio alla realtà è piuttosto impegnativa 

Dobbiamo dimostrare di essere all’avanguardia nella protezione nella salvaguardia dei grandi carnivori e della loro convivenza con l’uomo. 

Soltanto quando saremo da esempio in Italia nell’uso di tutte le azioni raccomandate (ripari per pastori, recinti, formazione/informazione, High tech nel monitoraggio) saremo anche autorizzati a dar seguito ai principi della legge provinciale 9/2018. 

Come Provincia Autonoma dobbiamo ambire a diventare il primo luogo in Italia dove applicare un progetto pilota di gestione completa della specie lupo.

La responsabilità politica implica rispondere delle proprie azioni e dei propri comportamenti, rendendone ragione e subendone le conseguenze.

Quelle di questo governo provinciale sono state quelle di tradire ogni loro impegno elettorale e avere lasciato trascorrere la legislatura facendosi superare da Veneto e Lombardia per soluzioni innovative di gestione.

3 Febbraio 2023 0 Commenti
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Autonomia? Battuti dal Veneto anche nella gestione dei grandi carnivori.

Da Michele Dallapiccola 1 Febbraio 2023

La notizia di per sé può sembrare di quelle poco significative: “Leonardo sta bene”. https://www.ildolomiti.it/ambiente/2023/il-lupo-leonardo-sta-bene-ed-e-tornato-dal-suo-branco-video-i-dati-del-suo-radiocollare-saranno-studiati-per-evitare-le-predazioni-su-animali-domestici

! Farà sicuramente sorridere scoprire che in realtà si tratta di un lupo. Ma non uno qualsiasi. Uno degli otto che la Regione Veneto ha già radiocollarato. Si tratta di un’operazione di assoluto rilievo per quanto riguarda lo studio della specie ma soprattutto per le prospettive di gestione futura che contempla.Le stesse per le quali ci battiamo noi da anni forti della nostra pregressa esperienza di governo. In quella fase creammo un primo passo giuridico: la legge 9 del 2018. Il percorso a proseguire sarebbe stato proprio quello che sta compiendo attualmente il Veneto.

In pratica le Regioni o le Province Autonome non possono pensare di ottenere una gestione completa della specie lupo se non sono in grado di dimostrare la loro capacità di salvaguardia della specie. E il Trentino avrebbe tutte le carte in regola per porsi scientificamente all’avanguardia anche in questo campo. Con quali azioni?

Tutte e anche qualcuna in più che una Regione Ordinaria come Veneto sta dimostrando di essere capace di fare. Leggete qui: https://www.ildolomiti.it/montagna/2023/radiocollari-e-gps-per-evitare-le-predazioni-catturato-lottavo-lupo-lo-abbiamo-chiamato-leonardo-come-il-giovane-appassionato-che-ci-ha-aiutato

Invece perché mai un Governo per altro centralista dovrebbe offrire la possibilità di abbattere lupi una provincetta speciale che è confinante ad una regione ordinaria che invece è più brava a salvarli.

Non si tratta di una contraddizione in termini perché la gestione cruenta è l’atto ultimo che potrebbe essere applicato soltanto ai soggetti particolarmente pericolosi o dannosi. Solo il combinato disposto di gestione eccellente e salvaguardia di specie conviventi potrebbe mitigare il dissenso che l’autorizzazione all’abbattimento provocherebbe. Diversamente è assai difficile pensare che il governo Meloni metta in campo qualcosa.

E nel caso non sarà certo l’Autonomia a permetterci di essere i primi a poterla ottenere Sarà piuttosto una semplice autorizzazione di risulta che arriva al Trentino come a tutte le altre regioni.Anche questo fatto ci aiuta ad aprire gli occhi riguardo alla grande bufala della narrazione leghista di quando stava all’opposizione sotto il gazebo. Sembrava che una volta al governo avrebbe sterminato tutti i lupi del Trentino, dando degli incompetenti rispetto lupo ai quali oggi è riuscita a fare peggio.

1 Febbraio 2023 0 Commenti
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Crisi della zootecnia: che cosa possiamo fare?

Da Michele Dallapiccola 31 Gennaio 2023

Un giorno di parecchi anni fa ebbi l’occasione di dialogare con un assessore Provinciale all’agricoltura.  Tra le altre cose gli chiesi quale fosse stato il suo più grande rammarico tra i mancati risultati del suo amministrare. Mi confessò che ciò che gli era più dispiaciuto era stato vedere il mondo zootecnico contrarsi sempre più nonostante i suoi disumani sforzi per impedirlo. 

Eravamo agli inizi degli anni novanta, gli ultimi dove tante piccole stalle costellavano le nostre vallate. Ne ho un nitido ricordo anch’io, perchè in Alta Valsugana iniziavo la mia carriera di Medico Veterinario che mi avrebbe poi accompagnato per il ventennio successivo. 

E’ un passato che non tornerà più. Cercando di capire il perché ne parlammo anche qualche mese fa. A questo link.

QUAL È LA GIUSTA DIMENSIONE DI UNA STALLA IN TRENTINO?

Il settore non è stato strappato al suo triste destino nemmeno dai successivi dicasteri all’agricoltura (compreso il mio). Nessuno è riuscito a fermare l’emorragia di impiegati in bovinicoltura. E abbiamo provato a capire il perchè già in passato, anche a questo link.

ZOOTECNIA: NEI NUMERI, LA LETTURA DEL SUO FUTURO

Tutto questo non ci ha impedito di insistere provando a stimolare la lega, attuale partito al governo del Trentino, agricoltura compresa. Le considerazioni che intendevamo trasferire contenevano il valore intrinseco dell’esperienza positiva ma figlia anche dei nostri errori

QUALE, LA VISIONE DELLA POLITICA, PER LA ZOOTECNIA DEL 2030?

E’ un lavoro che abbiamo cercato di portare avanti con tenacia ed onestà ma parlare con quest’amministrazione provinciale, più che difficile, è stato assolutamente inutile. 

Ha sempre preferito sbagliare da sé.  Qui sotto uno dei numerosi esempi

LA PROVINCIA AIUTA I GIOVANI AGRICOLTORI. MA DAVVERO TUTTI?

Come si dice, per costruire bene la propria abitazione bisognerebbe edificarne almeno un paio. Probabilmente è così anche per la costruzione di un vitale apparato zootecnico provinciale. 

Si possono attivare tutti i PSR del mondo ma fin quando non si offrirà ai giovani che si cimentano in questo delicatissimo settore un paio di “cosucce” le cose saranno destinate a solo a peggiorare

Un vero solidissimo strumento finanziario universale ancora non c’è, specialmente per chi vuole partire o finisce in uno stato di difficoltà.

Ma soprattutto manca la soluzione delle soluzioni: la possibilità di gestire uno stile di vita socialmente non dico simile ma nemmeno troppo lontano dalla vita dei propri coetanei. La zootecnia soffre del calo di natalità infinitamente più di qualsiasi  altro settore della nostra società.

31 Gennaio 2023 0 Commenti
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Panarotta Vs Pinè: un match impietoso dove a perdere sono soltanto i cittadini.

Da Michele Dallapiccola 30 Gennaio 2023

Conto alla rovescia per le elezioni provinciali. E il tempo dei bilanci è sempre più vicino, con le disparità di trattamento di territori sempre più evidenti. 

Quante volte dai banchi della minoranza, abbiamo accusato la giunta provinciale di non avere visione. Consapevoli che molti tra quelli che ci hanno ascoltano, hanno spesso finito col non capire. Del resto, la frase può prestarsi ad accezioni infelici. Infatti, di solito è usata da chi non sa cosa dire. Allora, per spiegare questo concetto astratto utilizzeremo il migliore dei metodi: quello degli esempi. E di questi, in Alta Valsugana ne abbiamo uno grande come una casa. 

Prendete il caso dei fondi promessi all’altopiano di Pinè per lo sviluppo della comunità in cambio della figuraccia delle mancate Olimpiadi. Penso che gli abitanti di Pinè siano tutti molto felici. Quella montagna di soldi, (quando arriverà) farà la fortuna dell’Altopiano. Mai, si era vista nella storia della Provincia (la promessa di) una tale montagna di finanziamenti in una quantità simile, ad un’unica zona. Almeno io non ricordo nulla del genere nemmeno attualizzando cifre importanti distribuite nel passato. E su questo, non possiamo che unirci alla soddisfazione dei pinetani. Le idee ci sono, la speranza pure, con la fede in un favoloso protocollo sulla carta, il quadro spirituale è praticamente perfetto. Tanto serve per arrivare ad ottobre con la vita terrena. Passate le elezioni si vedrà. 

Ma se prendiamo la strada per Pergine e cerchiamo altre iniziative dal simile tenore, passato il Riposo, non troviamo più nulla! 

La terza Città del Trentino insieme agli altri Comuni del vecchio C4 che circondano la Panarotta, per lo sviluppo della loro Alpe, hanno ricevuto un bel nulla! 

“Colpa della Società!” Si vocifera dai corridoi di palazzo Europa; “colpa dei Comuni”, gli fa eco piazza Dante! Fatto sta che con la colpa che è sempre degli altri, quest’improvvida amministrazione provinciale, tra i tanti si è conquistata anche questo primato negativo. E’ stata la prima a non impedire la chiusura di una stazioncina sciistica di così interessanti prerogative. 

Il meccanismo di gestione finanziaria pubblica/privata avrebbe permesso svariate opzioni.

Nonostante in Trentino siano stati firmati protocolli ovunque, pur di promettere qualsiasi fandonia e fantasia milionaria, qui la politica ha abdicato alle proprie responsabilità. Qui che realisticamente con poche centinaia di migliaia di euro si sarebbe potuto fare tutto. Qui che si è lasciato andare tutto a remengo. 

Cosa ci voleva a mettere insieme l’assessorato agli Enti locali, garantire le risorse ai Comuni, chiamare il dicastero al turismo a fare da “notaio” e la Comunità di valle a coordinare le operazioni. Ora la nostra cara stazioncina sarebbe aperta e funzionante. 

Invece sabato, quando ho accompagnato in Panarotta un ospite illustre che veniva a trovarci dalla Capitale, mi sono vergognato. Gli ho dovuto mostrare una situazione spettrale. Sembrava di trovarsi in quell’Italia malata di clima che cambia e amministrazioni pubbliche incapaci di sostenere adeguatamente l’impresa privata. 

Esattamente come è successo in Panarotta, in barba all’Autonomia delle scelte locali.

30 Gennaio 2023 0 Commenti
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PROSPETTIVE DI SVILUPPO SOSTENIBILE PER I SERVIZI SANITARI

Da Michele Dallapiccola 29 Gennaio 2023

Ieri, abbiamo trascorso una serata tecnica per provare a raccontare la sanità del domani.

Con due docenti universitari di spicco. C’erano 5 politici e una settantina di persone tra medici infermieri primari e figure sanitarie ad ascoltare con estrema attenzione.

Abbiamo compreso che c’è tanta consapevolezza riguardo ai punti di forza e di debolezza che affliggono il sistema sanitario pubblico. A breve ne daremo anche un estratto tecnico.

Politicamente invece, la questione più immediata e sostanziale che è emersa ieri è stata la grande consapevolezza di quanto la sanità trentina abbia perso in questi anni.

Per questo ci siamo chiesti se davvero, grazie alla nostra autonomia, non si possa tornare ad avere quella reputazione che il Trentino ha sempre avuto. Tanta determinazione e tanta competenza saranno gli elementi essenziali che ci guideranno alla costituzione di un programma di recupero del valore della sanità Trentino. Le elezioni provinciali del prossimo autunno potrebbero essere un’ottima opportunità di cambio di passo e di direzione anche per questo fondamentale settore della nostra società.

I relatori erano:

Gianfranco Damiani: Professore di Igiene generale ed applicata Università Cattolica del Sacro Cuore

Giandomenico Nollo: Professore Dipartimento di Ingegneria Industriale UniTN, Vice Presidente SIHT

29 Gennaio 2023 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
il mondo cambia e allora ti vien voglia di dire la tua!

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