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Un normale fine settimana di novembre.

Da Michele Dallapiccola 9 Novembre 2021

“Vuole pranzare? Volentieri signore. Può portare un po’ di pazienza? Potrebbe volerci una mezz’oretta d’attesa. Purtroppo questa è l’ora di punta.” 

Col sorriso sul volto e il fare paziente e professionale, un grazioso ragazzo mi risponde così, nonostante l’evidente fatica che sta provando in quel momento.

Come dargli torto, come non provare la comprensione e al tempo stesso la soddisfazione di osservare il pienone nel locale dove sta lavorando. Tutti ad apprezzare quel loro prezioso servizio di ristorazione.

Non stiamo raccontando di una pizzeria d’estate, in riva al lago, o di un comodo ristorante in centro città. La cosa meravigliosa è che siamo in novembre. C’è il sole, certo, ma anche 20 cm di neve. Siamo a 2000 metri di altitudine. In un rifugio aperto al pubblico e raggiungibile solo dopo una bella camminata in salita. E la soddisfazione di vedere tutte queste persone è tanta. Tantissima.

Chi ha un po’ di dimestichezza coi luoghi trentini, dalle foto avrà riconosciuto il posto. Sto parlando del Rifugio Marchetti. Lo abbiamo raggiunto oltrepassando la cima del Monte Stivo, partendo da Malga Campo nel Comune di Drena.

Un rinnovato turismo alimenta la montagna. 

Un movimento non certo nuovo ma rinnovato sì. Non solo sci ma anche amore per la propria terra, per i sentieri e per la fatica. Tanta. Tutta quella che serve per salire in quota.

Ad agevolare il moderno viaggiatore ci pensa la tecnologia, nei tessuti e negli accessori tecnici. Non di meno nelle previsioni meteo. Sempre più precise grazie anche al meraviglioso sistema provinciale che io consiglio sempre di preferire a qualsiasi altro. A proposito,  QUI IL LINK. Consultiamolo spesso. La montagna non scherza e ci mette un attimo a trasformare una bella giornata in una brutta avventura. Senza scomodare i drammi.

Sono ormai molteplici le offerte invernali alternative allo sci. Le promuovono da tempo e con sempre maggiore professionalità, le società di sistema e le APT locali. 

 

 

Uno dei tanti esempi


Invece, sarà forse un’impressione, ma l’attuale dicastero al turismo trentino, promuove le alternative in maniera apparentemente distratta. Il risultato è che la montagna a piedi, appare defilata rispetto alla regina sportiva dell’inverno: la pratica dello sci. Magari non è così, ma ci sarà un motivo se poi quando la stampa chiede lumi, la risposta che filtra risulta deviata. Ora che la stagione sciistica sembra poter partire, converrete anche tutti voi che il principale problema da affrontare non è certo il… bombardino!

 

Dunque non ci resta che affidarci al marketing, quello vero, facendoci sedurre dall’ampissimo carniere di offerte, abbracciando di tutto un po ‘. 

Perchè, ad una bella sciata, continuo a pensare sia appagante per anima e spirito, poter alternare qualche uscita nei boschi e sui sentieri delle nostre montagne.

9 Novembre 2021 0 Commenti
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Qual è la verità sulle discariche di Monclassico e di Imer?

Da Michele Dallapiccola 8 Novembre 2021

Continuano i dubbi sulle reali intenzioni della Giunta. Perchè a ben vedere, di documenti scritti riguardo a questa cosa, se ne son visti gran pochi.

Veniamo ai fatti

In data 7 settembre 2021 nella seduta del Consiglio Provinciale, ad una interrogazione a risposta immediata sul tema discariche di Monclassico e di Imer, l’Assessore competente dichiarava che a Monclassico conferiranno 46.000 tonnellate annue e a Imer 16.000 tonnellate annue.

In data 20 ottobre 2021 su un quotidiano locale veniva pubblicato questo articolo:


”via libera della Giunta Provinciale su proposta del Presidente e del Vicepresidente e Assessore all’ambiente, e al termine di una nuova serie di incontri (???ndr) con le comunità interessate, alle operazioni necessarie al fine della riattivazione dei conferimenti di rifiuti urbani, nelle discariche di Monclassico, nel Comune di Dimaro, e di Salezzoni, nel Comune di Imer.

L’apertura delle due discariche provinciali, non esaurite, e’ quindi in grado di accogliere rifiuti residui per complessive 62.000 tonnellate, è prevista per un periodo ben definito, ovvero fino e non oltre il 31 ottobre 2022. La data segnerà lo stop dei due impianti e dalla quale inizieranno le operazioni volte alla chiusura definitiva delle stesse.”

Anche nella Delibera della PAT numero 1729 del 18 ottobre 2021 viene citato il dato di 62.000 tonnellate di rifiuti residui.


La questione odierna

In data 6 novembre 2021 sul quotidiano l’Adige abbiamo letto le dichiarazioni del commissario della comunità della Val di Sole che elogiava il bel risultato portato a casa in tema rifiuti dichiarando che la discarica di Monclassico grazie all’impegno della Provincia accoglierà circa 25mila tonnellate di rifiuti e rimarrà attiva per un periodo definito che non andrà oltre il 31 ottobre 2022.


In questi giorni, nei luoghi della discordia, si sono viste macchine operatrici in azione. I teli verdi si sono sollevati come i dubbi e le preoccupazioni mai sanate da parte della popolazione residente. 


Perché se una cosa è mancata nel sentire collettivo è la corretta informazione e la trasparenza al punto che nel Primiero, ad esempio, la popolazione si è organizzata in una riunione autogestita.


Ecco il motivo che ha portato il PATT ad interrogare l’assente Giunta Provinciale.

Chiediamo se esista un protocollo tra PAT e Comunità della Val di Sole e Comune di Dimaro Folgarida per determinare il quantitativo di rifiuti da conferire nella discarica di Monclassico. Sarebbe interessante sapere con precisione quanti saranno i rifiuti reali conferiti alla discarica di Monclassico e a Imer. Ma soprattutto: Quando chiuderanno infine e documentalmente le due discariche. 


Perché l’omertà non è ammessa, specie da parte di chi governa.

8 Novembre 2021 0 Commenti
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L’analfabeta istituzionale.

Da Michele Dallapiccola 7 Novembre 2021

Che la politica leghista rimanga a me poco congeniale, penso di non averne mai fatto mistero.

Soprattutto per una questione ideologica. La lega infatti è un partito statalista-nazionalista per antonomasia. Nulla di più distante dal pensiero caratteristico di un Partito Autonomista. Quale il PATT al quale appartengo io, ad esempio.


Eppure forzando il proprio pensiero, qualche piccolo merito, i salvinisti lo hanno avuto. Va loro riconosciuto – almeno in parte – nell’utilizzo dei social. Non li trovate anche voi, una sorta di moderna riproposizione digitale della politica dei gazebo? Quegli strumenti che avevano riportato la politica nelle piazze, accanto alle persone. “Sono come te”, sembra insistere a dire il messaggio leghista. “Mi vesto come te, sono in piazza come te, soffro come te”. E alla gente questo stile, comprensivo dell’invettiva contro i “professoroni”, è piaciuto tanto.


Poco importa se si tratta di una stalla incendiata, di un disastro naturale o del rifacimento di un ponte. I leghisti ci sono. La politica è diventata qualcosa di friendly dove le parole, e forse anche le promesse, hanno contato più dei fatti. Almeno fino ad ora. 


Eh si, perché da un po’ di tempo a questa parte anche l’elettorato leghista comincia ad avere bisogno di qualche risultato. E le foto sui social forbite di relativa attestazione di vicinanza, sembrano non bastare mai. Del resto, questa bulimia mediatica necessità di continue fonti di alimentazione. E le occasioni di aperture o inaugurazioni sono piatti, dai loro social appetibili come una vera ghiottoneria.


Le Istituzioni richiedono rispetto.

La Provincia poi, è continua fonte di ispirazione. Al netto delle azioni che dipendono in senso stretto dal governo, la Mamma di tutti i trentini ha un suo programma di lavori che è come un grande fiume che scorre. Quasi indipendentemente dalla politica, apre e chiude cantieri praticamente ogni giorno. Anche perché non è certo prerogativa di un partito piuttosto che un altro mettere in sicurezza, ad esempio, la nostra viabilità.


Per questo mi ha un po’ stupito vedere l’Alberto da Giussano accanto all’Aquila di San Venceslao su un post di una pagina di un consigliere leghista. Denota che a chi sta amministrando quella pagina, mancano le basi: quelle della grammatica istituzionale. Eppure il regolamento è chiaro, l’Aquila è patrimonio dei trentini, non certo di un partito. Sfruttarla per cercare di impreziosire il proprio complimento ad un cantiere stradale, del tutto ordinario, è davvero scadente. Ma evidentemente anche l’analfabetismo istituzionale per qualcuno paga.


Allora questo umile scritto è dedicato a coloro che alle istituzioni e al valore che ancora portano con sé, credono ancora. Per loro, con la Collega Paola Demagri, abbiamo deciso di andare a fondo della questione con un’interrogazione. La trovate qui sotto.


La dobbiamo a chi ritiene che “è uno noi” non può più bastare a qualificare la buona politica.

Chi ha autorizzato l’utilizzo del Simbolo?Download

7 Novembre 2021 0 Commenti
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Un destino verde per l’area San Vincenzo

Da Michele Dallapiccola 6 Novembre 2021

Non c’è pace per l’area attualmente verde posta tra Trento sud e Mattarello. 

L’area trentina dal fine urbanistico più incerto che sia mai esistito, sta per cambiare destino un’altra volta? 

Come sappiamo, in questo momento su quei terreni sono al lavoro le ruspe per organizzare il Concerto di Vasco Rossi. E’ paradossale vedere un ente pubblico che sta lavorando per approntare la struttura a favore di un privato. Eppure lo sapranno spiegare senz’ombra di dubbio le meraviglie di un contratto che i manager dello stimato Cantante modenese ricorderanno per un bel pezzo. Immaginatevi il perchè!


Interrogato in Consiglio sul futuro della zona post evento, il Presidente leghista non ha fatto mistero di vedere di buon occhio una nuova ipotesi di utilizzo dell’area. Secondo i disegni dei rappresentanti di Salvini in Trentino, questo ampissimo lembo di terreno verrebbe utilizzato per realizzare un nuovo stadio di calcio, tutto guarnito di relative strutture commerciali. Da pensare attraverso una nuova collaborazione pubblico-privata.

Forse pochi umani sarebbero stati capaci di mettere dentro, tanti abomini amministrativi, tutti in un sol anelito progettuale. A mio giudizio davvero inaccettabile. 


La finanza di progetto è un metodo di attivazione di opere pubbliche che prevede una collaborazione tra pubblico e privato. Le passate amministrazioni Provinciali avevano cercato di portare avanti questo metodo con il NOT. Un sistema di appalto cosi complesso come si era rivelato aveva portato cammin facendo al tentativo di cambiare strada. Purtroppo l’iter giudiziario che ne è scaturito ha costretto l’amministrazione a tornare sui propri passi.


I tre motivi di contrasto per una scelta discutibile

Ebbene i leghisti trentini, hanno pensato di far meglio. Il tanto atteso nuovo nosocomio, sta cercando di partire da ormai quasi 15 anni. Ebbene, questa maggioranza ha pensato di riproporre so stesso sistema anche per dell’ospedale di Cavalese e pure per lo stadio del Ghiaccio di Pinè!

Ma le storture non si fermano qui. Con tutto il fiorire di grandi strutture commerciali che ci sono in Trentino, a fronte di una popolazione in calo demografico, è davvero il caso di incentivare nuovi Supermercati e Centri Commerciali? “Cui prodest” se non a chi le realizzi?

Terzo ma non ultimo motivo, Siamo davvero sicuri che non sia possibile pensare ad una riqualificazione della zona Briamasco? Sono stati considerati dei progetti alternativi in situ? 


Una proposta alternativa

A Mattarello, siamo di fronte a poco meno di 30 preziosissimi ettari di terreno. Permetterebbero l’insediamento di una quindicina di nuove aziende agricole. Con la fame di terreno agricolo che c’è in Provincia di Trento, perché nessuno vuole mettere sul piatto anche l’ipotesi mai presa in considerazione? Perché San Vincenzo non può diventare un gioiello agricolo alle porte della città?

Sui dubbi che tutta questa operazione provoca, abbiamo deciso di interrogare la Giunta provinciale. Il testo lo potete leggere cliccando sul pulsante DOWNLOAD o qui sotto. 


Dare nuova vita, possibilmente verde, all’area San Vincenzo, è una tipica battaglia autonomista. Come dare trasparenza a tutta la vicenda.

Con la collega Demagri vogliamo portarla avanti con convinzione e con fermezza.

Interrogazione Nuovo stadioDownload

6 Novembre 2021 0 Commenti
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CONCESSIONE A22: RINNOVO VICINO. E’ tutto oro che luccica?

Da Michele Dallapiccola 6 Novembre 2021

È una partita dai risvolti agrodolci quella scritta e poi giocata per l’A22.

Il rinnovo di concessione del “nostrano” tratto autostradale era tutt’altro che scontato. Ora, un emendamento parlamentare lo instrada favorevolmente. E come per tutte le vittorie, a presentarlo, bussano alla porta molti padri.


In effetti c’è un grande merito in questo passaggio. Come la partita degli accordi finanziari con lo stato ha dimostrato che il Trentino, da solo, non va da nessuna parte Se a Roma non ci si presenta insieme a Bolzano si può ottenere davvero poco.

È pur vero che sui nuovi accordi finanziari con lo Stato la lega si è trovata una vettura già “messa in strada”. È stato sufficiente guidare un accordo già scritto con Kompatscher nel 2014. A quel tempo sui sedili riservati al Trentino era seduto Rossi.


L’apparente grande successo che favorirà il rinnovo di concessione dell’A22, a mio modesto avviso porta con sé anche una polpetta avvelenata. La nostra amata Regione dovrà farsi carico di una novità importante. Si innesta su una premessa. Noi Trentini ci respiriamo tutta l’anidride carbonica e chissà cos’altro che produce il Trans Europe Network One, cioè il tratto autostradale più importante d’Europa. Da Borghetto a Roverè della Luna squarcia la nostra Provincia. Ebbene ciò che l’A22 produrrà in termini di utile non andrà a particolare vantaggio compensativo dei Trentini. Il riparto degli utili, ampiamente previsto da pregressi accordi societari, dovrà essere messo a disposizione anche per ulteriori opere. La Campogalliano-Sassuolo, ad esempio, lo è l’emblema di questa imposizione.


Ancora una volta i trentini hanno dovuto piegare la testa. Le logiche nazionali hanno prevalso sull’Autonomia.

I sostenitori di questo governo provinciale diranno: “pazienza poca cosa”, chi vuole considerare i risultati nel proprio insieme invece, aprirà forse le braccia e penserà che è un peccato.


Davvero un peccato.

6 Novembre 2021 0 Commenti
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SULL’INTERRAMENTO DELLA FERROVIA A TRENTO. La provincia esca dal Palazzo e ci metta la faccia

Da Michele Dallapiccola 4 Novembre 2021

L’opera pubblica più importante che sia mai stata pensata per il Trentino è quella relativa al potenziamento dell’asse del Brennero.

Il completamento del Corridoio TEN 1 riveste infatti priorità di profilo europeo. Implica il quadruplicamento della ferrovia, in molte parti interrato, integrandolo con la tecnologia che permetta l’alta velocità.

Su questo fondamentale impianto, nel disegno complessivo di sviluppo della mobilità pensato dalla precedente Giunta Provinciale, si sarebbe innestato anche un potenziamento del sistema di trasferimento delle merci da gomma su rotaia. L’ampliamento della ROLA “Interbrennero”, avrebbe potuto accogliere anche gran parte delle merci provenienti dal sud est nazionale. Il completamento dell’A31, Valdastico, con sbocco a Trento Sud direttamente sulla tangenziale di Trento opportunamente potenziata, avrebbe reso attrattiva questa nuova arteria anche per le merci provenienti dal Veneto attraverso quella secante stradale. L’effetto si sarebbe concretizzato anche in una diminuzione del traffico in Valsugana e grazie alla Rola anche in Valle dell’Adige. 

I fatti odierni

E ’notizia di questi giorni che a seguito della nota del 12 ottobre 2021 con cui RFI ha attivato l’iter per l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico ed economica relativo alla circonvallazione merci di Trento. Il progetto è stato trasmesso al Consiglio superiore dei lavori pubblici e alla presidente della Commissione nazionale per il dibattito pubblico, il Ptfe (progetto di fattibilità della grande galleria sotto la Marzola. La partenza è dallo scalo Filzi di Trento Nord fino all’Acquaviva, passando sotto San Martino, Muralta, Povo, Villazzano, Mattarello)

E qui il tema è delicato. I contadini temono l’occupazione parziale per la difficoltà successiva a tornare alla coltivazione vedi articolo quotidiano l’Adige 2 novembre 2021. Ecco perché la fase del confronto è così necessaria. 

Ecco perché è altrettanto importante che la Provincia ci possa mettere faccia, scienza e coscienza. Altrimenti si assisterà ad un paradossale effetto mediatico.

Al netto del vero risultato finale, la Provincia sta cercando di prendersi tutti i teorici meriti per aver portato Vasco Rossi in concerto a Trento senza coinvolgere il Comune di Trento che lo ospita.

Eppure dove invece ci sono criticità da esporre per un progetto provinciale di respiro Europeo, nasconde la testa sotto la sabbia e manda avanti il Sindaco!

Con la Collega Paola Demagri abbiamo voluto portare in Consiglio Provinciale una RISOLUZIONE. E’ un atto che impegna la Giunta ad uscire dal Palazzo e a metterci la faccia. Trovate il testo completo premendo sul pulsante nero sotto DOWNLOAD

Risoluzione-Circonvallazione-ferroviaria-Trento-Download

In pratica chiediamo ai Consiglieri che spingano per un’opera che cambierà radicalmente lo scenario sia nella città di Trento che in Villamarina, ad una collaborazione più concreta tra la Provincia e il Comune di Trento. 

E che vengano intraprese azioni informative di respiro comunale e provinciale che sappiano mettere in luce vantaggi ed opportunità di un’opera di così grande portata.

4 Novembre 2021 0 Commenti
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LA FALCONERIA: UN’INCREDIBILE PRIORITA’ PER LA PROVINCIA.

Da Michele Dallapiccola 3 Novembre 2021

Ai più, sarà sfuggita l’infornata di mozioni che sono passate nella recente tornata di Consiglio provinciale. 

Alcune, invero, sono state di cruciale importanza perché riguardanti argomenti come la sanità o le opere pubbliche. Altre più localistiche hanno enfatizzato alcuni interessi di nicchia.


A tal proposito, tra queste, va menzionata una specifica proposta. Si è distinta per apparente innocuità, celando però aspetti a dir poco drammatici. Pensate: la lega, si è approvata una mozione per promuovere la pratica della falconeria.


Approvata la mozione per favorire la pratica della Falconeria

Avete capito bene. Nel post covid, nello stesso giorno in cui fuori dal consiglio centinaia di persone protestavano per il mancato rinnovo dei propri contratti di lavoro, in aula, i leghisti sperticavano elogi per un’arte antichissima. 


Per carità, in senso storico e antropologico, nulla da dire. Ma dal punto di vista dell’attuale cultura civica? Quale tipo di approccio alle politiche ambientali pensa di portare avanti la lega?


Tra l’altro avviene in un momento storico cruciale per il nostro pianeta, in un tempo in cui nazioni evolute come la Francia stanno per vietare l’utilizzo degli animali nei circhi. A QUESTO LINK QUALCHE INFO IN PIU’.


E da noi? Cos’ha intenzione di fare il Trentino? Promuove un hobby che prevede falchi e gufi in gabbia! 

Evidentemente, questa maggioranza si deve essere trovata così bene a farlo con gli orsi. A seguito dei tanti complimenti ricevuti, è forse questo il motivo a causa del quale questa brutale maggioranza ha deciso che va bene farlo anche coi rapaci. 


Invece, l’unico riparo che una Nazione o un Provincia evoluta può e deve prevedere è quello di un’organizzazione ambientalista come quelle presenti anche a livello provinciale. Quelle si, si occupano di mantenere la biodiversità e salvano i selvatici. Qualsiasi altra forma di cultura è invece destinata a far rimanere i loro nidi come quello della foto sotto. Vuoto!


E le spiegazioni che provavano a dare in Consiglio, durante la discussione, vi garantisco che sapevano davvero del tipico arrampicarsi sugli specchi di chi cerca di trattenersi con le unghie non certo di rapace!

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Ripartiamo dai Civici!

Da Michele Dallapiccola 2 Novembre 2021

Quante volte questa frase! E quanto spesso ne abusa la politica, specie locale? 

Ne abbiamo già parlato anche dalle pagine di questo blog. Se aprite QUESTO LINK, ci troverete un pensiero al riguardo di non molto tempo fa. E’ ancora attuale. 


Eppure la “lega salvini Trentino” questo fine settimana ci è caduta di nuovo. Non le è bastato l’esempio di un tanto rampante quanto precocemente decadente Daldoss. Quello che nel 2018 tentò di inaugurare un movimento dei Civici per la Provincia. Come ricorderete, franò precocemente anche perché tentava di radunare l’impossibile. 


Ebbene, dimostrando una memoria piuttosto corta, l’attuale partito di maggioranza provinciale, nel tentativo di ampliare un ipotetico assetto per le prossime provinciali chiama a sé il movimento dei Civici. Un movimento di persone ancora non definito, non organizzato che parte in ogni caso da una base assai eterogenea. Sembra quasi un tentativo di “OPA politica” sui sindaci che potenzialmente vorranno candidarsi.


I Sindaci sono innanzitutto persone. 

E in quanto tali hanno proprie idee, propria identità e dunque esprimono un proprio orientamento politico. Certo, a brani, celano la rappresentazione della fetta di popolazione da loro amministrata. Ma il fatto che dalla loro compagine non arrivi opposizione serrata, non corrisponde certo a vicinanza o sostegno alla lega. Semplicemente non è loro compito criticare chi governa la Provincia. 


C’è una condizione certa, però. In corrispondenza delle tornate elettorali anche gli amministratori dei Comuni svestono la giacca del mandato politico e diventano innanzitutto elettori. In qualche caso anche dei candidati di prim’ordine senza che nessuno abdichi alla propria dignità. Parliamo di persone, sarete tutti d’accordo, immagino. Tra loro dunque, convivono in proporzionata composizione, anime democratiche e inclinazioni liberali. Più o meno estreme ma in ogni caso schierate.


L’esperienza personale

Nel 2008 quando meditai di candidare dovetti scegliere da che parte stare. Optai per il Partito Autonomista, diretto discendente del PPTT-UE: il partito che ante litteram inseriva l’anelito allo spirito europeista nell’acronimo del proprio nome. Era un partito che parlava di Autonomia, di responsabilità e di autogestione. Lo è tuttora e lo rimarrà specie se, a mio fermo convincimento, saprà rimanere lontano dai sovranisti e dallo statalismo.

Riuscite a percepire quanto sia ancora attuale questo messaggio?

E’ davvero scontato il destino politico del Trentino?

Direi di no. Immaginatevi ora un ipotetico scenario: quello della primavera 2023. Immaginiamoci anche (ma nulla è scontato) che Salvini e Meloni governino l’Italia. Se si replica il format che si è visto ad ogni campagna elettorale locale o nazionale che dir si voglia vista finora, li avremo sui palchi da Piazza Dante fino a tutto il Trentino. “Tireranno” la campagna elettorale ai loro affiliati locali come fecero nel 2018. Stavolta il dinamico duo nazionale, da Roma e da Milano, interverrà per dirci che in fin dei conti i leghisti locali, in questo quinquennio, non sono stati poi così male. 

A questo punto mi chiedo: quale amministratore locale, quale sindaco, se non appassionato di quella politica per inclinazione personale, potrebbe arrivare ad accettare un’umiliazione di quel tipo?


E’ pur vero che al voto noi trentini, in fondo, seguiamo dinamiche nazionali. Voglio credere però che tutti consideriamo la nostra Autonomia ancora un grandissimo valore. E i primi Cittadini, di questo spirito sono completamente impregnati. 


Liberi di scegliere, a ridosso delle candidature, senza problemi da dover affrontare nelle discussioni con la giunta reggente, siamo proprio sicuri che si faranno condizionare in maniera così massiccia dalla lega?

2 Novembre 2021 0 Commenti
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LA VITA VISTA DA “SOPRA IN GIU’”.

Da Michele Dallapiccola 1 Novembre 2021

Ci guardano da quando veniamo al mondo, le nostre cime. E noi guardiamo loro. E così, se salute e buona sorte ci assistono, andarle a trovarle nella vita di noi trentini è quasi un obbligo. Quasi la risposta ad un richiamo.

Così, è capitato a me un paio di giorni fa. Perchè il Frate e la Madonnina mi salutano ogni giorno quando vado in città. E ho osservato per anni, tornando a casa dal mio lavoro veterinario in Valsugana, il maestoso svettare delle cenge che custodiscono il Bivacco. E poi, si scrutano pure dalla Vallagarina, dal Fravort e dalla Valle dell’Adige scendendo verso Trento.

E’ un massiccio imponente quello della Vigolana. E’ raggiungibile con almeno 2 o 3 ore di pazienza e un po’ di allenamento. 1000 metri di dislivello in poco più di 3 km. E’ una montagna aspra, di rocce, selvaggia di mughi ma non per questo disertata.

Da Vattaro si va su, verso il Bivacco, posto a 2030 metri di altitudine, su un poggio roccioso, si sale a dominare il Trentino. Se poi si ha la fortuna di arrivarci presto e trovare qualche posto libero, passarci la notte è ancor più affascinante.

Il Rifugio Casarota poi, a scendere verso Centa, è un’isola di comfort e di piacere per palato e cuore. Da non mancare.

E’ davvero indescrivibile la soddisfazione che la fatica regala a salire in quota osservando dall’alto i luoghi del proprio quotidiano. Un piccola fatica per i più allenati, una grande soddisfazione per i meno abili che rende questo sforzo ancora più appagante. 

Intanto là sotto, tutto appare più semplice e per un attimo si possono dimenticare i problemi che ci riserva la vita quotidiana. 

1 Novembre 2021 0 Commenti
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La carenza di medici che preoccupa tutti.

Da Michele Dallapiccola 31 Ottobre 2021

Anche se va riconosciuto che il problema è diffuso a livello nazionale, qui in Trentino si compone di qualche colpa in più.

Forte di una campagna elettorale denigratoria rispetto al precedente governo provinciale, la lega è andata al governo promettendo qualsiasi cosa le venisse chiesta. Punti nascite, nuovi ospedali e guardie mediche per tutti. Peccato per noi trentini che il loro esordio nel 2019 abbia imposto un risparmio di 120 milioni€ proprio sulla sanità. Che non trova in questo il principale dei suoi problemi. Dopo il Covid, nuovi grattacapi: vediamo insieme quali.


Con la sanità non si scherza.

La RIDUZIONE delle guardie mediche da questa maggioranza è stata risolta con l’ASSENZA di guardie mediche. Ora, in estremo ritardo e dopo numerose (anche nostre) sollecitazioni, sta tentando di ampliare la medicina di territorio coinvolgendo nuove figure professionali. 


L’opzione Università di Medicina.

L’apparentemente semplice panacea di tutti i mali, darà risultati chissà quando e chissà come. Gli addetti ai lavori denunciano come molto più impellente la necessità di ampliare l’offerta delle scuole di specializzazione e dare maggiore dignità salariale ai medici specializzandi. 


Gli effetti delle promesse non mantenute

La risposta è una situazione molto più drammatica di quella di partenza. Le lamentele ed i disagi non si contano nemmeno più. Il quotidiano “IL DOLOMITI” fa un’ottima panoramica della situazione A QUESTO LINK


Un tema quanto mai sentito soprattutto nelle valli dove, in alcuni casi, i cittadini sono costretti a fare chilometri e chilometri per riuscire a raggiungere un ambulatorio e farsi visitare. Numerosi anziani si trovano in difficoltà e fino ad oggi non si è riusciti a trovare alcuna soluzione.

In particolare c’è grossa preoccupazione in Primiero, visto che a causa della carenza di medici non sarà possibile, se non per gli anziani tramite il medico di famiglia, nemmeno fare il vaccino anti-influenzale. Il Cup risponde che non ci sono date disponibili per vaccinarsi e non c’è in previsione alcuna soluzione.


Anche a Mori ci sono problemi, dove la Guardia medica nel mese di novembre sarà attiva solamente il sabato e la domenica dalle 8 alle 20, mentre negli altri orari e per i giorni infrasettimanali non sarà attivo il servizio.


Situazioni critiche ci sono in Val di Ledro e in tante altre zone del Trentino. Proprio nelle scorse settimane l’Ordine è stato costretto a sospendere 5 medici di base perché non si erano vaccinati. Sospensioni, previste per legge, che vanno ad impattare su una situazione già difficile.

Come Consiglieri Provinciali di un Partito Autonomista non possiamo accettare silenti una situazione così drammatica. Per questo condivido la sintesi della collega Demagri tradotta in una nostra specifica MOZIONE.


La denuncia delle difficoltà del settore attraverso una mozione non può morire sotto i colpi del silenzio

31 Ottobre 2021 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
il mondo cambia e allora ti vien voglia di dire la tua!

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