Michele Dallapiccola
  • BIOGRAFIA
  • IDEE E PROPOSTE
  • ATTI POLITICI
  • CONTATTI
Autore

Michele Dallapiccola

Michele Dallapiccola

L’SVP a Roma (forse anche a Bolzano ) fa accordi col PD. Il Patt a Trento con Progetto Trentino che di PD non vuole nemmeno sentirne parlare. 

Da Michele Dallapiccola 15 Ottobre 2022

La notizia è di quelle passate un po’ in sordina ma durante questa scorsa settimana in senato si è riformato il Gruppo per le Autonomie. Grazie all’accordo PD-SVP, insieme ai due Senatori altoatesini ci sono entrati anche Luigi Spagnolli e Pietro Patton, neo-eletti nelle file del centrosinistra di Bolzano e Trento. 

Potrebbe sembrare poca cosa, ripeto. La notizia è prettamente di cronaca politica e interessa davvero ad un piccolo numero di persone. Inoltre in questa legislatura l’operatività di questo gruppo non potrà risultare roboante. In questa legislatura la differenza di seggi tra maggioranza e minoranza sembra non sia così risicata da rendere determinanti le cinque mani del gruppo coeso. Invece in passato, per approvare o bocciare qualche norma delicata, l’SVP, ha sempre saputo valorizzare l’atletico gesto di braccio, con grande maestria e tattica politica. Tutta a vantaggio della loro terra.. 

Oggi però, l’accordo PD-SVP assume qui anche colore politico locale. Come è noto nella formazione del governo provinciale, l’SVP ha bisogno di allearsi con una forza che completi l’esecutivo secondo quanto previsto dal loro quadro normativo. In questa Giunta Provinciale bolzanina i due assessori italiani sono stati nominati attingendo tra le file della lega. Tra la soddisfazione di quell’ala dell’SVP che da pochi anni ha sdoganato un dogma fino a qualche anno fa apparentemente invalicabile: allearsi con la destra. Eppure le ferite della destra cattiva, quella che italianizzò con la violenza l’Alto Adige e il Trentino, sono ancora vive. Non è stata casuale la manifestazione che 1500 Schützen hanno tenuto qualche giorno fa per testimoniare questo triste ricordo.

Invece, al Segretario dell’SVP l’alleanza a destra per intenderci, a quanto pare non procurerebbe proprio nessun fastidio. Tutto legittimo, tutto ammissibile ma di sicuro in contrasto con quello che invece ha da sempre dichiarato ed apprezzato la nutrita fetta di partito che fa riferimento al Presidente Kompatscher. Quella verso la quale mi sento più affine anch’io.

A livello locale questo stato di cose costituisce una certa importanza. Perché non è mai stato indifferente per il PATT, tenere conto del con chi si allea il vicino partito autonomista altoatesino. 

In questa fase – dove un orientamento sembra essere sempre più preso e preciso – gli autonomisti trentini corrono il rischio di trovarsi di fronte ad un corto circuito. Da una parte sembra sempre più probabile che l’SVP si alleerà col PD anche per le Provinciali dell’autunno venturo. Il PATT invece coltiva un’alleanza con Progetto trentino, bell’e fatta e finita pare anche in ottica 2023 e che afferma che col PD invece non ci vorrà mai andare. 

Forse è per questo che ad Achammer, (stimolato o di sua sponte, poco importa), qualche giorno fa si è affrettato pubblicare un comunicato stampa che suonava più o meno così: “raccomando ai cugini autonomisti trentini di tener presente che alle prossime provinciali potranno allearsi con chi meglio credono e secondo quello che ritengono più opportuno.”

C’è un po’ di strabismo in queste visoni, come c’è un po’ di Frankenstein nell’assemblato politico locale. E il ricorso al mito diventa naturale, anche per tentare di capire come potrà proseguire la vicenda.

15 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Opere pubbliche a rischio? Il realismo si mescola alla crisi. Che diventa un ottimo paravento.

Da Michele Dallapiccola 15 Ottobre 2022

Che la lega di governo fosse prodiga di promesse è parso evidente fin da subito a tutti.

“È arrivata la stagione del sì”, tuonava un gongolante Fugatti dagli scranni delle sue prime sedute consiliari da Presidente neoeletto. Ed in effetti in corso legislatura, i suoi sì non li ha mai fatti mancare a nessuno.

A parte alcune manovre populiste sulla solidarietà sociale. Ma questa è un’altra storia.

Ebbene, osservato speciale dai banchi dell’opposizione dove sedevano membri dell’ex giunta, con questo suo prodigo deliberare, ha da sempre procurato un certo stupore.

Chi aveva precedentemente avuto compiti di governo, sapeva, capiva, che quelle promesse non sarebbero state in piedi. E che prima o poi i nodi sarebbero venuti al pettine. Ebbene, il grande dramma della crisi gli offre ora una grande opportunità. Che la Lega-Salvini-Trentino non si fa scappare. Ora si appresta ad attingere a piene mani da quel fato a lei tanto avverso, nel suo periodo di governo, e che per ironia della sorte adesso le viene in aiuto.

Dando la colpa alla crisi, anziché come sarebbe più giusto al realismo e alla capacità di programmazione, nei comunicati stampa di ieri, ad un anno dalle prossime elezioni provinciali, i leghisti provano a tirare il freno a mano. Arrivati in Busa nel loro apprezzato peregrinare, hanno finalmente dovuto prendere atto che il bilancio della Provincia non è scritto su un elastico. Sarà ben colpa degli aumenti dei costi, nessuno lo mette in dubbio, ma un po’ più di prudenza non avrebbe guastato.

Mi chiedo, ad esempio, come possono sentirsi in questo momento gli amministratori di Pinè che hanno puntato tutta la loro credibilità sulla promessa di un’opera da più di 50 milioni di euro. Mancano 3 anni alla kermesse olimpica e c’è ancora tutto da fare. A giudicare da come questa giunta si è comportata di fronte ad una microscopica crisi economica come quella della Panarotta, fossi in un appassionato pattinatore di Piné io, non dormirei sonni tranquilli.

15 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Al Forte, una bella iniziativa degli Schützen di Civezzano.

Da Michele Dallapiccola 13 Ottobre 2022

La storia non è mai stata una mia grande passione, chi mi conosce lo sa. Nonostante sia stata una delle materie che ho portato alla maturità ha suscitato la mia curiosità molto meno delle materie scientifiche. E’ anche per questo che poi nella vita mi sono occupato di altro. Quando però è giunto il tempo di impegnarmi civicamente nell’attività politica non ho potuto esimermi dall’entrare nel merito quantomeno dei principali passaggi storici che hanno caratterizzato la nostra Provincia.

Non è possibile capire appieno il presente se non si conoscono almeno i principali passaggi della storia passata. In politica, questo stato di cose risulta particolarmente evidente. Spesso i disaccordi derivano da antichi rancori mai sopiti che si tramandano per intere generazioni. Una guerra in atto in Europa, in questo momento, ne rappresenta il pieno certificato. 

Uno dei movimenti culturali più significativi della nostra Provincia particolarmente legato anche al mondo autonomista è quello degli Schützen. I protettori delle comunità di un tempo sono oggi protettori del ricordo, della cultura e della storia.

Fa bene sentirli parlare specialmente quando con un piglio moderno alcuni di loro accolgono ben volentieri anche chi come me la storia la masticata meno di altri. 

A Civezzano una mostra fotografica offre la doppia opportunità di conoscere questo mondo e visitare il nostro meraviglioso forte austro-ungarico. Fino a fine mese. Ve la consiglio 

13 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Comunicato Stampa dei Consiglieri Provinciali del PATT Paola Demagri e Michele Dallapiccola.

Da Michele Dallapiccola 12 Ottobre 2022

Chi vi parla è la maggioranza del gruppo consiliare Patt. Con responsabilità e pacatezza, vogliamo richiamare il Partito Autonomista ad un confronto anche con i suoi amministratori in seno al Consiglio provinciale..

A nostro umile avviso, dopo il Congresso, non vi è stato un adeguato prosieguo del dibattito. Dentro gli organi di partito si sarebbe dovuto elaborare quanto era stato ampiamente percepito all’unanimità dal dibattito collettivo: creare un’alternativa all’attuale maggioranza di governo. 

Sin dall’inizio del mandato il Gruppo Consiliare Provinciale ha continuato a svolgere il suo lavoro istituzionale. Il Mandato prevedeva l’attività di controllo e opposizione. Risponde ad una chiara indicazione degli elettori e degli stessi organi di partito. 

Consapevoli che questa posizione ci permette un ruolo privilegiato di confronto e ascolto con i cittadini, abbiamo da loro raccolto la necessità che anche il partito Autonomista si attivi quanto prima per avviare un percorso. L’obiettivo è quello di raggiungere una funzione di Governo nel prossimo ottobre del ‘23. Rispondendo agli indirizzi di cui sopra, a nostro modesto avviso, il punto di approdo non può che essere una Coalizione di Governo diversa e alternativa a quella attuale. 

Nell’immediato post voto abbiamo quindi stimolato il Partito a riunirsi per un confronto interno. Con noi, un gruppo di una cinquantina tra iscritti e amministratori che sentono il bisogno di esprimersi in dibattito, approfondimento, confronto e decisione rispetto all’indirizzo politico che il Partito dovrà intraprendere. Essendo quest’ultimo una prerogativa degli organi di partito, a corredo della richiesta di convocazione di Consiglio abbiamo rispettosamente allegato una proposta di mozione. 

Con il documento depositato

abbiamo chiesto all’Assemblea del Partito di riprendere il dialogo con Campo Base, UAL, Azione e tutti i partiti di centro disponibili ad un successivo dialogo con le forze democratiche. Da lì si costruisca insieme un’alternativa a tutte le forze che compongono la coalizione dell’attuale esecutivo provinciale.

E’ cronaca del Consiglio, che dopo la presentazione e discussione della mozione , il Presidente abbia rimesso al Consiglio di Partito la decisione di ammettere o meno il documento al voto. Il tutto superando anche una proposta di emendamento giudicata addirittura inammissibile. Eppure, raccoglieva un suggerimento tecnico della segreteria del partito teso a restringere l’ipotesi di alleanza alle sole forze politiche che fanno riferimento all’attuale maggioranza di governo nazionale. 

Nei rari momenti di confronto nel dopo congresso della dirigenza del partito con noi consiglieri provinciali ci è parso di capire l’intendimento della segreteria di costruire un’alleanza di governo al centro. Non è mai stato chiarito dettagliatamente con quali forze politiche. 

La tesi congressuale votata all’unanimità spinge a pensare fuori dagli schemi. Al di là delle sensazioni personali che ciascun partecipante si è portato via dal Congresso, dobbiamo prendere atto che dall’aprile scorso, il quadro politico complessivo è profondamente cambiato. E’ difficile pensare insomma che una coalizione possa manifestare velleità di governo escludendo entrambe le forze che hanno ottenuto il maggior consenso anche a livello Provinciale vale a dire Fratelli d’Italia e PD. Ed è deliberato consiliare quello di non andare da soli e mai con Fratelli d’Italia. L’impressione è dunque che per rispondere a questi due atti di indirizzo sia possibile dar seguito ad un unica opzione tecnica praticabile. 

L’organo deputato a prendere queste decisioni è il Consiglio di partito. Rispettosamente al suo interno, a nome dei firmatari della precedente mozione e dei numerosi tesserati che ci hanno pregato di farci i portatori del loro pensiero, favoriremo una nuova è più ampia discussione riguardo alle questioni sopra denunciate.

12 Ottobre 2022 0 Commenti
1 FacebookTwitterLinkedin

Spavento bollette. La ripida la strada degli aiuti alle famiglie.

Da Michele Dallapiccola 12 Ottobre 2022

Andiamo incontro all’inverno tutti afflitti da una grande preoccupazione. Ci sarà gas a sufficienza? Il solo pensiero del livello che raggiungeranno le bollette dell’energia elettrica è abbastanza per togliere il sonno.

E mentre lo Stato sta tentando di attivare la propria squadra di ministri, l’Europa è afflitta dal nuovo acuirsi della guerra. Per questo fa fatica  a risultare credibile nel suo progetto di attivazione di un tetto massimo al prezzo del gas. 

Da noi, in Provincia, l’eco di queste preoccupazioni comincia a farsi sentire sempre più forte.

Nelle valli del Trentino il ripiego alla biomassa, anche banalissima legna da ardere, è un parziale lenitivo naturale ad almeno una delle tante preoccupazioni ma sul resto? E nelle città?

Ieri abbiamo voluto interrogare la Giunta Provinciale sulle risposte che intende mettere in campo rispetto alle cifre letteralmente mostruose che si renderanno necessarie per pagare le utenze del prossimo inverno. 200 milioni € in più. Una cifra analoga, l’ha pronunciata anche la Provincia di Bolzano. In una conferenza stampa che racconta del disegno provinciale di dove andare a reperire i fondi.

Il disegno trentino invece non è ancora stato abbozzato. Assai irritualmente (fatto mai visto prima) il Presidente Fugatti ha chiesto ieri la convocazione straordinaria di un Consiglio provinciale per discutere delle misure da mettere in campo per sostenere le imprese. Attendiamo fiduciosi che arrivi un provvedimento anche solo minimale purché in aiuto alle famiglie, almeno a partire dalle fasce economicamente più deboli. Sarebbe il miglior modo per valorizzare le scarse risorse ancora disponibili a livello provinciale.

Capisco che promettere tangenziali e stadi del ghiaccio olimpionici porta lustro e forse voti all’Esecutivo che li annuncia. Ma le bollette vanno pagate e forse la sopravvivenza di molti è davanti alla soddisfazione del trofeo politico di qualche opera pubblica in più. Una soddisfazione per pochi, troppo pochi.

12 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Festival del Trentodoc e LATTE IN FESTA. Due pesi e due misure.

Da Michele Dallapiccola 10 Ottobre 2022

Questo fine settimana ultimo scorso si è conclusa la robusta kermesse cultural-commerciale a celebrazione delle bollicine di montagna. Quelle del Trentodoc. 

I commenti entusiastici di Stampa e Provincia parlano di risultati sorprendenti. 

Di certo anche gli attori del comparto avranno gradito scelte, sicuramente condivise con l’esecutivo. E con loro siamo in tanti ad esser contenti. 

Qualche voce critica c’è stata comunque. Il fuori coro ha riguardato soprattutto i budget in gioco. Sono stati davvero fondi investiti bene? Si potevano ottenere risultati più interessanti con le stesse cifre spese però in altra maniera? 

La questione della quale è opportuno parlare oggi non riguarda i dubbi di qui sopra ma un impietoso confronto con un altro settore che fa riferimento al Trentino agricolo: quello della produzione del latte.

Come è noto, la scorsa legislatura aveva avviato un ampio programma promozionale del comparto lattiero caseario. Tra le tante iniziative in connubio col settore turistico era stata avviata anche la serie di manifestazioni dal titolo “Latte in festa”. Una serie di iniziative sparse sul territorio. 

L’attuale amministrazione provinciale, ben prima che ci si mettesse anche il C0V!D, aveva pensato bene di ridurne numero e promozione. 

Sono rimaste in piedi soltanto alcune delle tappe che la “Carovana Bianca” era solita tenere. Dove a crederci sono state le Aziende di promozione locale.

I differenti bisogni di latte e bollicine.

Chissà se un’intensificazione delle attività di promozione fin da prima della crisi della zootecnia, avrebbe potuto mitigare gli effetti di questo devastante momento per il settore latte&derivati. Non lo sapremo mai.

Di sicuro sappiamo che di “Feste del latte”, settore che soffre, non se ne fanno più. Si è invece inventato il Festival del Trentodoc, che a detta degli stessi produttori è un asset del Mondo vitivinicolo trentino che funziona piuttosto bene. 

Ed è piaciuto pure alla giunta provinciale, che si è ritrovata tutta col vestito buono delle feste a roteare bicchieri di bollicine di montagna. Sorridenti come mai visto prima. 

Di sicuro, a quel tipo di feste, puzza da stalla, i vestiti non ne prendono e le scarpe rimangono pulite. 

10 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Chiusura Panarotta. E’ solo la punta dell’iceberg?

Da Michele Dallapiccola 9 Ottobre 2022

Il serafico commento della Giunta provinciale alla vicenda ha lasciato di ghiaccio più di una persona. L’esecutivo ha dichiarato che della situazione della Panarotta non ne sapeva nulla. Nessuno mette in dubbio la parola delle persone, almeno fino a prova contraria. In questo caso però, verità o bugia quale fosse, si è in ogni caso trattato di una brutta figura per il Trentino. 

Innanzitutto ci ha messo alla berlina della stampa nazionale. In secondo ma non secondario ordine certifica che ci sono delle sacche di problemi e di difficoltà rispetto alle quali la Giunta Provinciale si dichiara all’oscuro. 

Allora vien da chiedersi: quali sono le altre problematiche delle quali la Giunta non sa ancora nulla?  Considerate le dichiarazioni del competente assessore è la prima domanda che ciascuno di noi sente il bisogno di porsi.

Non sono bastate le noie del comparto sanitario, le difficoltà sociali del post Covid, la profonda recessione nella quale è incappato l’intero comparto zootecnico 

Oggi tocca al sistema turismo. Ed è impossibile pensare che la giunta si rifiuti di rivedere i propri piani. Soprattutto alla luce di quanto pianificato in vista del 2023. Quanto previsto dalle indicazioni degli Stati Generali della montagna è praticamente preistoria. Invece, questi amministratori provinciali si sono impegnati a testa bassa nel promettere varianti, funivie e tangenziali in ogni luogo e in ogni dove. Il giustificativo arriva proprio dalla kermesse consultiva di inizio mandato. E’ da lì che Fugatti fa partire la propria difesa. Interrogato in Consiglio risponde che è dagli amministratori locali che arriva questa fenomenale richiesta di nuove arterie stradali. 

Tolte alcune, nella maggior parte dei casi rimanenti, si tratta di opere attese da decenni che richiederanno almeno uno o due lustri per pensare di trasformarsi in un vero e proprio cantiere. 

Le alterazioni dei mercati perdureranno ancora per tutto il corso del prossimo anno. Con il settore del turismo che potrebbe incappare entro breve in una condizione simile a quella che vive la zootecnia ormai da un anno abbondante. Inflazione e stagnazione colpiscono come un’onda lunga. In questa estate appena trascorsa gli effetti dei rincari per le famiglie e per la  situazione in generale non hanno fatto in tempo a mostrarsi in tutta la loro gravità. Lo faranno prossimamente.

Bene farebbe allora la giunta Provinciale a ripensare l’impiego delle proprie risorse cogliendo l’occasione del prossimo bilancio di previsione, come stiamo suggerendo già da un pò. 

Poco influirebbe sulla qualità di vita conosciuta dai cittadini riprogrammare il piano delle opere stradali procrastinando nel tempo gli impegni presi. 

La vera emergenza di oggi per tutti è riuscire a pagare le bollette. 

Diversamente, il caso Panarotta rischia di non rimanere isolato.

9 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Il nuovo Capitano Achab del Trentino rincorre una mitologica balena bianca farcita di Autonomia. Finirà come nel romanzo?

Da Michele Dallapiccola 8 Ottobre 2022

C’è una domanda alla quale il PATT non risponde da mesi: con o contro la lega di Fugatti? Ne avevamo già parlato qualche settimana fa. Ed in effetti l’ancestrale dubbio giace inevaso fin da dopo il Congresso di aprile. 

Adesso però, nel post elezioni nazionali, dibattito e quesito si sono riaccesi. Complice la sirena di Fratelli d’Italia che a più riprese ha chiamato il Patt a schiantarsi sugli scogli di una improbabile alleanza.

Non sono mancate però nemmeno le spinte interne al partito. Sono quelle eguali e contrarie e che chiedono chiarezza.

Con chi si alleerà il PATT in vista del 2023, (posto che il quadrumvirato di governo del partito giura e spergiura: mai da soli, mai con FDI)? Altre discussioni anche in altri organi di partito fino ad ora non ce ne sono state. Nemmeno recentemente, dove non ha certo aiutato la premura di organizzare la corsa in solitaria alle elezioni nazionali.

Ora però è giunto il momento di riprendere il filo di un discorso interrotto qualche mese fa, subito dopo il Congresso. Il movente lo fornisce il Segretario. Nell’esposizione della sua tesi congressuale narra che ora è giunto il tempo delle scelte. 

Che queste urne abbiano consegnato un’Italia politicamente polarizzata mi sembra piuttosto chiaro. Lo hanno fatto anche in Trentino dove però, soprattutto grazie ai risultati dell’Alleanza democratica per l’Autonomia, si è potuto toccare con mano che il prossimo governo della Provincia è contendibile. Per questo motivo e per le poche cose finora deliberate dal Partito, agli autonomisti rimangono soltanto due scelte. Con la lega o con chiunque abbia la volontà di costruire un’alleanza alternativa.

E un Partito di centro, moderato, che si ispira alla dottrina sociale della chiesa non può che star lontano da questa destra provincial-nazionale. Nel suo discorso d’apertura al congresso lo ha ricordato molto bene anche il presidente onorario del PATT. Al termine, ha riscosso una standing ovation di alcuni minuti. E ha fortemente influenzato l’orientamento percepito da chi ha partecipato al congresso. Nonostante la Direzione del partito insista nel dire che non si è deciso nulla, dal Congresso eravamo tutti usciti con l’idea che si sarebbe cominciato a costruire un’alternativa all’attuale governo provinciale. Invece, da qualche tempo, la Segreteria parla di un non meglio precisato progetto territoriale. Una “cosa nuova”, della quale avere fiducia.

In occasione delle elezioni nazionali però, il PATT ha manifestato il suo processo di fusione con Progetto Trentino. Oltre ad aver svelato che la cosa è partita riservatamente qualche mese fa, trapela che entro breve potrebbe procedere anche con l’incorporazione degli Autonomisti Popolari. Entrambi, sono schieramenti che per loro voce aborrono le forze democratiche. 

La segreteria inoltre ha più volte citato un costante dialogo con La Civica. Una forza che a sua volta ha fatto sapere alla stampa che il presidente Fugatti non è in discussione. Diventando a questo punto ineludibile.

A questo punto, due considerazioni aggiuntive. 

E’ ormai di dominio pubblico che Fugatti nutra il sogno di resuscitare la Grande vecchia Balena bianca.

Si dice che il primo ad attribuire il soprannome “balena bianca” alla Democrazia Cristiana fu il giornalista Giampaolo Pansa. «Balena» perché prendeva molti voti e «bianca» in riferimento al suo colore politico. I più maligni facevano riferimento alla voracità di Moby Dick. Ma l’appellativo non dispiaceva ai vertici democristiani: fu realizzato negli anni 80 uno spot per le elezioni europee con protagonista una balena. Lo slogan era “La balena bianca è grande, mansueta e non inquina”.

Da novello capitano Achab, vive anch’egli il proprio grande sogno di catturarla. Col Patt, governerebbe tagliando le ali, di destra e di sinistra. 

In effetti la Dirigenza degli autonomisti ha sempre respinto ogni ipotesi di alleanza a Fratelli d’Italia, senza mai nominare i presuli di Pontida in terra trentina. Ma per molti di noi, Lega o Fratelli d’Italia cambiano poco. Se non è zuppa è pan bagnato. Ne parleremo nel Parlamentino di partito previsto questo martedì sera prossimo. Poi, si vedrà.

Per immaginare come andrà in Provincia invece, raccogliamo in metafora l’insegnamento dal grande classico della letteratura di Melville citato qui sopra. Nella caparbietà di ricorrere il candido cetaceo, il Capitano Achab fece una brutta fine.

8 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Palestre per lo sci. La Provincia sembra dire: “i milioni a Bolbeno, in Panarotta… faremo”.

Da Michele Dallapiccola 7 Ottobre 2022

Chissà se la crisi energetico-finanziaria avesse coinvolto un impianto di risalita nelle Giudicarie, se la giunta Provinciale si sarebbe comportata alla stessa maniera. 

Insomma nulla da eccepire rispetto al gradimento locale della stazione giudicariese ma l’impressione che da lì alla Panarotta, siano stati utilizzati due pesi e due misure è palese. QUI L’ARTICOLO DE IL DOLOMITI.

Lo sappiamo che ci sono difficoltà oggettive ed effettivamente la polemica politica che sto mettendo in campo è assolutamente strumentale. Ma sono stato assessore anch’io e ho la perfetta cognizione di causa che l’autonomia trentina permette una moltitudine di strumenti a servizio di amministrazione ed imprese. Se solo la giunta avesse voluto. 

Ma il loro impegno di fermarsi in ufficio a ragionare sembra quasi aver preso la strada dei festival e delle manifestazioni. Ed è difficile poi, che le soluzioni si trovino dentro ad un calice di spumante. 

Uno stile di amministrazione un po’ troppo “italiano”, al quale eravamo poco abituati.

Per questo esecutivo, ogni occasione è buona per rivendicare promesse ed intenti. Adesso siamo arrivati agli annunci di indizione di appalto.

Fateci caso. E se qualcuno di voi ha davvero parecchio tempo da perdere si prenda il tempo di aprire i social del Presidente. Siamo arrivati agli annunci dei tempi del ventennio. Si presenta la foto del politico accanto al sito  dove – teoricamente – si realizzerà l’opera prevista dalla gara d’appalto oggetto del comunicato. E’ davvero di gusto assai dubbio, da tutti i punti di vista.

Una Valle dimenticata.

Il sopruso che subisce la Valsugana con la chiusura della sua stazione sciistica di prossimità nel prossimo inverno è solo l’ultimo degli incidenti occorsi alla nostra Valle.

Recentemente sono andati in fumo e 5 milioni che erano dedicati alla ristrutturazione delle Terme. QUI IL LINK DEL COMUNICATO-DENUNCIA. 

Lì, se l’è data a gambe anche l’emissario della giunta inviato per cercare di mettere le cose a posto. Ma evidentemente anche per lui è molto più comodo condurre trasmissioni televisive che amministrare un’impresa oggettivamente piuttosto difficile da gestire. 

Ora la promessa sul piatto è quella del nuovo bacino idrico. Lo mettiamo lì, insieme a tutti i milioni promessi per strade e piani territoriali. Mentre la crisi morde, le stalle chiudono e le persone faticano ad arrivare a fine mese. 

Da ultimo non possono mancare le parole di solidarietà per gli amministratori locali e i gestori della graziosa stazione. Ora lo sforzo andrà tutto concentrato sulla prossima stagione tenendo conto che tenere aperto, per una comunità, non certo per il gestore, è sempre meno costoso che tenere chiuso.

7 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Emergenze sociali: sanità e ambiente. Perché la Minoranza ha convocato la Lega in Consiglio provinciale a rispondere delle proprie responsabilità?

Da Michele Dallapiccola 6 Ottobre 2022

Nonostante il risultato elettorale abbia sovvertito i rapporti politici nella maggioranza, l’attuale governo provinciale rimane ancora a principale trazione leghista. Con tutte le responsabilità del caso. Per questo, abbiamo voluto richiamare la giunta provinciale ad assolvere ai propri compiti nel migliore dei modi. 

Così abbiamo fatto anche noi consiglieri di minoranza attraverso il nostro compito parallelo a quello di governo e cioè il suo controllo. Per questo chiameremo la Giunta provinciale a rispondere sul proprio operato in almeno due occasioni straordinarie.

Lo abbiamo fatto, uniti, perché consideriamo insoddisfacenti le motivazioni e le risposte diffuse dall’esecutivo. Lo convochiamo per chiarire il perché di alcuni incresciosi problemi di estrema attualità. 

L’emergenza nel personale della sanità.

Si tratta di una richiesta di aggiornamento sulla carenza di risorse umane in Azienda sanitaria in particolare chiediamo di conoscere la situazione riguardo a dimissioni volontarie del personale sanitario amministrativo. Vogliamo anche conoscere lo status quo delle richieste di trasferimento inevase tra i vari istituti sanitari. Vogliamo conoscere il trend di pensionamento da qui ai prossimi 5 anni nelle varie professioni sanitarie. E sapere dell’attuale tasso di copertura delle varie piante organiche nelle diverse professioni e il trend nei cinque anni passati. 

E’ un malessere diffuso quello del personale sanitario. Certifica che la carenza di informazioni e di programmazione non è qualcosa che trapela soltanto a livello politico ma anche in tutti quelli operativo-amministrativi. 

Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani.

La seconda richiesta inoltrata alla Giunta riguarda la richiesta di convocazione straordinaria di un vero e proprio Consiglio provinciale.  Per noi consiglieri risulta fondamentale potersi confrontare sul quinto aggiornamento del Piano provinciale per la gestione dei rifiuti. 

Che tecnologia, che collocazione potrebbe avere il loro previsto impianto di trattamento ?

Ma soprattutto qual è la situazione relativa alle discariche e che prospettive ci sono per la raccolta di rifiuti ingombranti. 

Così mentre le varie forze politiche specialmente nel centro e nella destra, si arrovellano su quali nuove o diverse alleanze intessere in vista del 2023, le istituzioni consiliari continuano comunque ad esercitare il proprio ruolo e a svolgere il loro lavoro. Lasciando intuire che l’ottica per le prossime provinciali potrebbe cambiare completamente.

6 Ottobre 2022 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin
Post più recenti
Post meno recenti

Michele dallapiccola

Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
il mondo cambia e allora ti vien voglia di dire la tua!

PAGINE

BIOGRAFIA

IDEE E PROPOSTE

ATTI POLITICI

CONTATTI

micheledallapiccola@consiglio.provincia.tn.it

dallapiccolam@gmail.com

+39 335 1522884

Social

Facebook Twitter Instagram Linkedin Youtube Whatsapp

@2025 - Tutti i diritti riservati. Progettato e sviluppato da JLB Books sas

Michele Dallapiccola
  • BIOGRAFIA
  • IDEE E PROPOSTE
  • ATTI POLITICI
  • CONTATTI