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Coronavirus anche nei bovini? Le passioni per gli allevatori non finiscono mai.

Da Michele Dallapiccola 17 Dicembre 2021

Come ad ogni inverno l’influenza si ripresenta anche nei bovini. E quest’anno, a macchia di leopardo, ha già fatto capolino in qualche Valle del Trentino.

L’influenza delle vacche. Tra addetti ai lavori la chiamano volgarmente così. Ma solitamente, a provocarla non è un virus propriamente influenzale. Molto spesso, e a ben vedere si tratta di una conoscenza ormai diffusa. Udite bene: un Coronavirus. Un cugino diretto del feroce microrganismo che affligge l’umanità in questo frangente temporale. 

La conferma, in diagnosi differenziale rispetto ad altre affezioni stagionali, deve sempre avvenire dal laboratorio. Nel frattempo, l’unica cosa certa sono sintomi e danni. Nei bovini provoca una forma di diarrea anche emorragica con una serie di danni collaterali. Tra tutti, i più temuti dagli allevatori consistono soprattutto nel calo del latte e mortalità neonatale Qualche mese fa una rivista specializzata di settore ne ha predisposto un interessante sintesi che potete leggere a QUESTO LINK. 

Eppure non è l’unico flagello che in questo periodo affligge la zootecnia. Come ben riporta il Presidente della Federazione allevatori, anche l’aumento dei costi delle materie prime influisce sulla remuneratività aziendale.

Ecco perché ha particolarmente stupito durante questa finanziaria il rifiuto da parte della Giunta provinciale di mettere a disposizione risorse supplementari per un settore particolarmente a rischio.

Non sono stati anni particolarmente difficili quelli passati. Ma gli ingredienti per vedere un futuro nero oggi ci sono tutti.

Attendere risultati drammatici per prendere provvedimenti non è assolutamente serio per un’amministrazione che si rispetti.

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Amministrare significa avere visione. Non certo elencare strade da finanziare.

Da Michele Dallapiccola 16 Dicembre 2021

Come ogni lavoro amministrativo anche quello in consiglio provinciale richiede concentrazione e pazienza. Oltre che rispetto.

Dovrebbe essere il luogo dove l’autonomia produce il più elevato livello di pensiero politico. Purtroppo le cose non vanno sempre per il meglio. Tra belati canzonatori ed epiteti, è davvero difficile riuscire a mantenere la calma e con essa il dibattito su un livello alto. Eppure i fatti che squalificano Consiglio e Consiglieri vanno certo rimarcati ma al contempo superati. Per arrivare alla considerazione centrale di questa riflessione. 

Richiamato alla necessità di esprimere una sua visione del Trentino del 2030, il Presidente della Provincia è intervenuto elencando una mera quanto sterile elencazione di cifre. Va precisato che nelle pieghe di un bilancio provinciale da 4 miliardi e mezzo, non è certo particolare merito individuare la disponibilità di alcune decine di milioni di euro. Diverso è prendere l’impegno di utilizzarli per finanziare opere stradali già progettate o addirittura già in parte avviate. 

In effetti, nei tempi necessari per eseguire opere pubbliche di elevato valore, la parte amministrativa e quella operativa coprono il raggio di due o tre legislature. E dunque, niente più del proprio dovere! Questa giunta ha messo a disposizione i fondi presenti in ogni legislatura. Anche per finanziare un progetto davvero molto discutibile.

Il raddoppio della Valsugana nel Comune di Ospedaletto.

Finanziato (Come? Quando?) ma non progettato resta il più misterioso ed aleatorio degli impegni promessi dalla lega in questa Valle. Perché volendola osservare da un punto di vista meramente economico finanziario, lo strano progetto della giunta leghista consiste nell’investire in Valsugana 60 milioni di euro per realizzare una superstrada nel comune di Ospedaletto. 

Se mai fosse possibile interrogare ogni singolo abitante della Valsugana, vien da chiedersi quanti risponderebbero affermativamente ad un quesito:  di fronte a una disponibilità di 60 milioni di euro, quale sarebbe l’investimento del quale la Valle avverte la maggior necessità? La sicurezza è importante ma non certo impiegare mezzo minuto di meno per  transitare da Villa Agnedo a Grigno! 

In Valsugana, con 60 milioni di euro, si potrebbe attivare un nuovo Patto Territoriale. Si potrebbe stimolare la nascita di nuove piccole attività economiche. Disseminate sull’intero territorio, risulterebbero particolarmente sostenibili. Agritur, nuove Aziende agricole, una miglior valorizzazione del Lagorai e di tutte le risorse turistico naturalistiche della Valle!

Altro che autostrade!

16 Dicembre 2021 0 Commenti
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Bilancio di Previsione PAT ‘22-‘24

Da Michele Dallapiccola 15 Dicembre 2021

Promozione Latte, Tassa di Soggiorno, Comunità di Valle: tre priorità per i lavori del Consiglio Provinciale.

Ed è anche l’occasione per ogni Consigliere di relazionare riguardo alle questioni che gli sono più affini e gli stanno più a cuore. 

Che gli argomenti che riguardano la zootecnia non siano interessanti per questo Consiglio Provinciale, lo dimostra quanto poco si parli di questo settore durante le normali discussioni d’Aula.

Per questo motivo abbiamo voluto raccontare delle preoccupazioni della nuova Politica Agricola Comunitaria. Sulla necessità e l’importanza di un piano di promozione del settore latte abbiamo ritenuto importante depositare uno specifico ordine del giorno . 

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Le preoccupazioni hanno poi riguardato il settore turismo. Qui assistiamo, durante questa quarta ondata di pandemia ad un ulteriore momento di contrazione. E’ a dir poco inconcepibile l’azione, da parte del governo provinciale, che riguarda l’aumento della tassa di soggiorno.

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Chiediamo di sospendere qualsiasi step di suo aumento. Qui l’ordine del giorno depositato.

Infine la raccomandazione ad accelerare la riforma istituzionale al fine di non lasciare sguarnite le Comunità di Valle dai necessari organi amministrativi. Qui il relativo ordine del giorno.

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Ci mancava anche l’influenza aviaria!

Da Michele Dallapiccola 14 Dicembre 2021

Pare sia partita dalla Russia l’influenza del pollame che tanto spaventa i suoi allevatori in questi giorni.

Il Sito dell’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie all’autorevole pagina dedicata che trovate aprendo QUESTO LINK, recita testualmente

A partire dal 19 ottobre 2021 il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle ha confermato diverse positività per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) nel pollame domestico. La maggior parte dei virus sono stati identificati come appartenenti al sottotipo H5N1. Sono stati coinvolti primariamente allevamenti di tipo industriale, soprattutto tacchini da carne situati in provincia di Verona. In tutti gli allevamenti risultati positivi sono state svolte o sono in corso le operazioni di abbattimento, pulizia e disinfezione. Le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e di sorveglianza sono state implementate come previsto dal Regolamento Delegato 2020/687. La durata di tali misure, quando nota, viene indicata nel documento “Focolai in Italia”.

Le misure di contenimento prevedono l’abbattimento di tutti gli animali dell’allevamento dove sia presente un’infezione. Per questo motivo dai primi di novembre in provincia di Verona si sono abbattuti quasi 150 mila tacchini da carne. 

Sgomberiamo il campo dalla preoccupazione.

Questa influenza aviaria non c’entra nulla con quella da coronavirus. E’ causata da un ortomixovirus a RNA cugino stretto del virus normalmente responsabile dell’influenza stagionale nell’uomo. Ne esistono infatti di diversi sottotipi. Tipici delle varie specie e caratterizzati di diversi gradi di contagiosità e patogenicità. Motivo a causa del quale, questo, per ora, passa solo con estrema difficoltà ad altre specie. E’ necessario ricordare infatti che queste forme di influenza sono assai scarsamente contagiose per l’uomo. 

Accade eventualmente e in via del tutto eccezionale, soprattutto nel personale che per motivi di lavoro è a contatto con gli animali. In questi soggetti, in effetti, potrebbero svilupparsi forme di infezione incrociata. Questo perché durante il contatto con animali infetti vivi o morti o feci da loro contaminate potrebbe avvenire la respirazione di pulviscolo recante particelle virali. L’adattamento definitivo interspecifico si definisce SPILLOVER. Necessita di mutazioni continue pesanti e casuali che possono avvenire in luoghi della Terra dove coesistono molteplici cofattori quali scarsa igiene e convivenza di molte specie diverse. E’ una condizione che si sviluppa frequentemente in certe zone poco sviluppate del mondo magari dentro a mercati agricoli o situazioni rurali marginali. Dove sono nati mostri come il COVID.

Non c’è invece alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carne o uova che rimangono rigorosamente sicure dal punto di vista alimentare.

In Trentino è un tipo di allevamento assai scarsamente diffuso.

Si tratta di bravissimi imprenditori che curano con maniacale precisione un’impresa dalla marginalità sempre più scarsa. Il ricambio generazionale arriva con difficoltà tanto che spesso le nuove generazioni cercano soddisfazione altrove cambiando completamente lavoro. Chi rimane arriva ad investire nella diversificazione.

Le gestioni di malghe come fonte di Premi Pascolo Europei, ad esempio, possono sembrare poco coerenti con l’allevamento avicolo. Ma lecite e dunque – ad esempio – praticabili.

Sdrammatizzare può essere utile. In un prossimo futuro arriveremmo a vedere il MALGA-llo e le MALGA-lline?

14 Dicembre 2021 0 Commenti
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Un inverno da lupi, con un tempo da lupi

Da Michele Dallapiccola 13 Dicembre 2021

E non sono casuali le espressioni qui sopra. L’astuto carnivoro, del cattivo tempo, si fa forte quando non vittima.

Sarà per questo motivo che in questa stagione molto più che in altre, la cronaca riporta notizie di predazioni in prossimità delle abitazioni. Questo è dovuto semplicemente al fatto che questi animali sono in cerca di cibo. Nelle alte quote afflitte dalla neve, la caccia richiederebbe eccessivo sforzo. Non è la stessa cosa insomma rincorrere un cervo o un capriolo dalle lunghe zampe in un metro di neve che farlo nel bosco o nel fondovalle.

Spariti dalla cronaca e dalla vista invece rispetto a un tempo sono i gazebo della Lega.  Quelli che allestivano in protesta per la presenza di grandi carnivori per intenderci. Ora che sono passati al governo ci spiegano che è colpa del Ministro, dello Stato, dell’Europa e di tutto quello che non c’entra con loro.

Comunque sia, da tempo giunta e componenti di maggioranza varia si sono trincerati dietro ad un serafico silenzio.  La cronaca invece continua a funzionare e la brutta figura è dietro l’angolo. 

Non c’è nessun piano straordinario di investimenti a livello Provinciale: né per protezioni supplementari né per aiuti sulla guardiania. 

L’occasione di accompagnare Alberto Pattini nella presentazione del suo nuovo libro sulla transumanza in questi giorni, ci permette di toccare con mano lo scoramento. E questa sfiducia che parte della Pastorizia innanzitutto, non si ferma a questa ristretta cerchia di imprenditori. Sono persone che suscitano sempre più empatia e portano in dote una nutrita schiera di persone alle quali l’allevamento della pecora risulta sempre più simpatico. 

Difficile dire come evolverà una situazione che si presenta in aggravamento. L’unico dato certo sul tavolo oggi è l’insuccesso della Lega. 

Tanto dal punto di vista giuridico amministrativo che da quello dell’implemento e del miglioramento delle opere di protezione siamo poco lontani dal nulla di fatto. 

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Valdastico e trilinguismo. Il senso (sbagliato) di due scelte ideologiche

Da Michele Dallapiccola 13 Dicembre 2021

Le interviste al Presidente della Giunta provinciale vanno sempre lette con attenzione e curiosità. Anche se sempre di più, stanno diventando argomento da addetti ai lavori. 

Ebbene, anche ieri, un quotidiano locale riportava le opinioni del capo dell’esecutivo provinciale. Impegnato innanzitutto in una sorta di strenua autodifesa dello strampalato progetto Valdastico a Rovereto.

Effettivamente dove la vogliono i salvinisti in Trentino, pare che la Valdastico non la voglia nessun’altro. L’unica ipotesi che può rendere accettabile quest’opera è che sia funzionale alla soluzione dei problemi di traffico della Valsugana, cosa che la proposta leghista non fa. Non spiega nemmeno la differenza costi/benefici tra le due ipotesi per ora sul tavolo.

La sua e quella sulla carta. La concessione della Serenissima è stata prorogata sulla base dell’impegno di prolungare l’A31 fino a Trento Sud.

L’intervista procede incalzando il premier. Messo alle corde contrattacca! Secondo la massima carica politica leghista locale, il Trentino pagherà uno scotto a causa di un PIL inferiore del 10% rispetto all’Alto Adige. Cercando in questo fatto economico la ragione dei vari disagi di livello locale. A parte il fatto che è difficile capire il nesso tra le due questioni, in uno scritto di qualche tempo fa ne abbiamo spiegato bene le ragioni.

TURISMO: perchè tanta differenza tra TRENTINO e ALTOADIGE?


In realtà, i trentini possono dormire sonni tranquilli. Le due economie sono paragonabili solo in parte. Così come le due amministrazioni. Del resto, le cose andrebbero davvero male se le spese fossero le stesse. Invece durante lo scorso triennio la precedente giunta ha fortemente ridotto l’indebitamento provinciale. Da 1,9 miliardi di Euro a 1,2 miliardi di Euro circa. Questo fatto oggi permette ai leghisti di contrarre nuovo debito. Sono i 300 milioni di Euro dei quali parla la maggioranza in questi giorni.  Ma questo nell’intervista, la Giunta si guarda bene dal dirlo, come si guarda bene dal ricordare quanti soldi siano arrivati dallo Stato. O quanto pochi fondi provinciali abbiano voluto stanziare a ristoro di questa crisi.

O come mai sul loro fondo di riserva giacciano inutilizzati quasi 200 milioni di euro?

Se Fugatti volesse davvero permettere al Trenino di recuperare il gap con l’Alto Adige dovrebbe cominciare innanzitutto a fare gli stessi investimenti che fa Kompatscher per i suoi concittadini. 

E se le risorse vengono dalle tasse che pagano le imprese, metterle nelle stesse condizioni di lavoro dei nostri cugini a nord. 

Qualche consiglio?

A che cosa pensava servisse quel piano trilinguismo che la lega appena insediata al governo ha cancellato? Se L’Alto Adige è partito prima di noi o vive un più florido commercio con Austria e Germania è perché le persone parlano tedesco e pure inglese. Meglio di noi e da sempre.

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Siamo una strana società. Vorremmo la nostra merce venduta nel mondo ma i muri e i fili spinati ai confini.

Da Michele Dallapiccola 11 Dicembre 2021

Stridono le notizie di questi giorni. Per le loro contraddizioni sulla carta stampata. 

È pur vero che ciò del quale parleremo riguarda lo Stato in un caso, la Provincia in un altro. Come potremo ragionare insieme, in questo seguente breve pensiero, sono però più legate di quanto possa sembrare. 

La prima riflessione riguarda un fatto nazionale che ha a che fare con la moglie di un uomo di fiducia di Salvini. Il nesso vero riguarda lo sfruttamento e di converso l’affrontare l’enorme difficoltà di gestire e reperire manodopera non specializzata.

In questo oceano tempestoso di noie, l’agricoltura è la punta di un iceberg dalle proporzioni inimmaginabili. 

La difficoltà a reperire manodopera

Di relato ne soffre anche la nostra Provincia. Come ben ricorderete, la sua neo insediata Amministrazione pensava di risolvere i propri problemi scalzando quelli che chiamava con una discreta strafottenza gli scalda divani!

Quanto ridicola appaia oggi quell’affermazione lo testimonia la cronaca. E ciò che abbiamo ricordato sopra non verrà liquidato con un semplice “ve l’avevamo detto”. Questa frase la riserviamo alla gestione dei rifugiati in Trentino. Si viveva una stagione difficile quando lo Stato inviava al centro di Marco interi pullman di persone. E son passati solo pochi anni. E come vi ricordate, si tentò di integrare quella che sarebbe stata anche una potenziale forza lavoro sul territorio.

Quella lega, che allora protestava, nell’illusione data dall’esperienza di bastare a se stessa, salita al governo del Territorio ha distrutto tutto. 

Ma il lavoro non si ferma

Nel frattempo l’economia e le imprese non si sono certo fermate. Rispondendo al richiamo nazionale del valore della qualità, del brand Made in Italy e mi si conceda anche il piccolo atto di vanità, di quello Trentino.

L’export ha regalato ottime soddisfazioni ed i nostri prodotti hanno invaso il mercato mondiale. Lo stesso che come noi, di quella manodopera ha un bisogno sostanziale.

La società non inclusiva, che rifiuta, che alza muri e fili spinati è destinata a scomparire. Chi sa accogliere, chi sa gestire, distinguendo le mele buone dalle mele marce (nei locali e negli immigrati) vince. 

O pensiamo forse – ad esempio – che America e Germania siano diventate locomotiva economica di Mondo ed Europa alzando fili spinati come ha fatto la lega nazionale o quella provinciale in via Fersina?

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Proiezioni di voto. Sta cambiando il clima (per la lega)?

Da Michele Dallapiccola 10 Dicembre 2021

Che stia cambiando il clima planetario è una tragedia certa. Ma ora sta accadendo anche in politica. Come è normale che sia.

Le conseguenze non sono ovviamente tragiche ma comunque utili da conoscere. Previsioni, sondaggi, studi di serie storiche di esiti elettorali coadiuvano la politologia.

Sono gli strumenti scientifici che la politica si trova a disposizione per immaginare il futuro dei suoi schieramenti.

La cronaca di questi giorni riporta un nuovo sondaggio, a mia opinione assai interessante. Dopo parecchi mesi, fissa in pole position, la lega vede quello che con ogni probabilità sarà l’inizio del suo riposizionamento al ribasso.

Anche per il panorama partitico provinciale, arrivano le prime simulazioni di cambio ad opera di un’agenzia specializzata.

Il ridimensionamento non riguarda solo i seguaci del Giussano. Se per lungo tempo e fino ad ora abbiamo constatato che  sondaggi erano ad esclusivo favore del centrodestra, oggi sta cambiando  qualcosa.

A QUESTO LINK L’ARTICOLO COMPLETO.

Come avrete letto, sono state presentate 3 simulazioni. Nella maggior parte dei casi sondati, la lega manifesta sofferenza. Comunque segna il passo rispetto a solo un anno fa, dove specie nei sondaggi, il partito di Salvini sembrava invincibile.

La sicumera scricchiola. Ed è normale che sia così. Le ripercussioni dei salvinisti nazionali, si manifesteranno in maniera piuttosto diffusa, trentino compreso, dove il Matteo nazionale dal 2018, ha aperto una filiale.

E’ solo questione di tempo, poi alle ipotesi dei sondaggi si sostituirà la realtà. Anzi, anche da noi c’è già un capolino. Qualche consigliere provinciale se n’è già andato, per migrare ancora più a destra.

Nel frattempo è mia personale e ferma opinione che con pazienza vada preparata una giusta alternativa. Come può il Trentino gradire a lungo partiti gerarchizzati, italianizzati, verticistici, statistici? Va preparata l’alternativa seria, che per colpa degli stessi attori di oggi nel 2018 non c’era.

La lezione è capita, la buona volontà non manca, i sondaggi vanno a favore. Manca ormai poco più di un’anno e mezzo. Non resta che lavorare con il giusto team.

E l’impressione è che troveremo buona compagnia.

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Giovani, innovazione e montagna.

Da Michele Dallapiccola 9 Dicembre 2021

Porta al avvicinarsi al mondo del turismo, la propensione allo sviluppo dei territori. Si avverte particolarmente forte in quelle valli che fino ad ora, nel paniere “offerta vacanza i n Trentino” non avevano occupato posizione centrale.

Se c’è una caratteristica che accomuna alcune APT del Trentino è la capacità di saper promuovere bene, le caratteristiche “green” del proprio territorio di competenza.

Il paradosso delle infrastrutture

Potrà sembrare strano ma è un lavoro tanto più facile quanto meno grave è il livello di infrastrutturazione del territorio. Condizione che non corrisponde affatto ad uno stato di mancata organizzazione, anzi. Un territorio può avere pochissime infrastrutture ma presentare piuttosto caratteristiche di naturalità e storicità fuori dal comune. Promosse offerte e rese fruibili come prodotto turistico secondo un’organizzazione territoriale definita. 

Si tratta di conoscere – bene – le peculiarità del proprio territorio e saper comunicare – meglio – come fruirne. Segnaletica, attività digitale, informazioni puntuali, ma anche piccoli punti di ristoro e convivio. Tutto spiegato off, ma soprattutto on-line: un canale imprescindibile.

Prendi il Lagorai, ad esempio. Viverlo come un “local”.

Malghe, storia, cultura del territorio? Perché non trovare il modo di allargare nel massimo grado possibile la loro conoscenza? Perché non costruire l’opportunità di farlo vivere a tutti? E così nel claim “vivere come un local” sta tutta la voglia di carpire le attenzioni dei nuovi più smaliziati turisti del prossimo futuro.

L’iniziativa che ha visto premiare alcuni giovani studenti proprio in Valsugana. 

Trend di mercato, indagini conoscitive di magazine, agenzie e istituti di ricerca dedicati, indicano questa come strada già tracciata.

Così, come abbiamo detto molte volte, ciò che un tempo furono le occasione mancante oggi sono opportunità. I grandi caroselli funiviari portarono e danno ancora fortuna e ricchezza a molti. Laddove mancano però, oggi si possono attivare iniziative sostenibili per davvero. Malghe, storia e territorio selvaggio – come la catena del Lagorai sono elementi preziosi per questa economia in via definizione.

Attenzione, l’incanto non è per tutti. Come l’opportunità di lavoro. Sono a disposizione soltanto di chi le sa cogliere.

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Non solo grazie al Volontariato del Trentino.

Da Michele Dallapiccola 8 Dicembre 2021

Nella società dei diritti e della fretta, sono merce rara, l’educata attesa e la sincera gratitudine verso chi dona il proprio tempo al suo prossimo.

Quanto sterminati siano gli ambiti dei quali si occupa il volontariato, è cosa nota a tutti. Specialmente ai trentini. Sarà perchè è tipico delle genti di montagna questo mettersi a disposizione, fatto sta che è davvero difficile pensare ad un giornata dove non ci sia occasione di incrociare l’azione di questa nutrita, quanto silenziosa coorte di persone. Alle quali, di apparire, importa davvero poco. Eppure nel Trentino che lavora e si diverte, alcuni occupano posti chiave legati anche al funzionamento della nostra società.

Pensate ai Corpi dei Vigili del Fuoco, sparsi nella nostra Provincia, tanto per citare un autorevole esempio. Proprio loro che in questi giorni hanno festeggiato la patrona della loro protettrice, Santa Barbara. 

Oppure, i Volontari del 118, con il loro prestigioso oltre che provvidenziale servizio, alle prese – niente di meno che – con la salvezza della nostra vita. A QUESTO LINK l’articolo completo del bellissimo esempio della Croce Bianca Alto Garda

E poi, l’economia, specie quella turistica dove attraverso associazioni, pro-loco e attività di contesto varie, si garantisce l’animazione presso le più disparate manifestazioni. Stupefacente a simbolo di tantissime altre, la macchina dei Mercatini laddove gestiti da un’associazione locale. Un dedalo di amicizie lega queste persone, attraverso la gioia di spendersi per il prossimo, gratificate spesso solo da uno sguardo o da una parola. 

Grazie. 

E’ quello che certe volte ci dimentichiamo di dire. Voglio pensare che valga anche da chi lavora in politica dunque afflitto dallo stereotipo del grazie a prescindere; financo al punto da risultare fine a sé stesso. Per questo il semplice grazie deve andare oltre.

Deve piuttosto contribuire ad una riflessione un po ‘più profonda che ciascuno di noi deve fare. Questi prossimi giorni saranno afflitti da code ed attese oltre il dovuto. Staremo in fila per motivi sanitari, per festeggiamenti natalizi e servizi vari. Ebbene, molti di questi sono coadiuvati dal volontariato. E’ importante tenerlo presente. Così, un grazie sincero, pur non richiesto, sarà il più bell’accompagnamento ad una responsabile dose di pazienza e di rispetto verso il prossimo. Non credo serva scomodare Sant’Agostino per rimarcare certi concetti. Certo leggere DE CIVITATE DEI a qualche persona dai modi troppo spicci, ogni tanto, farebbe proprio bene!

Ma si sa, nella società dei diritti e della fretta, l’educata attesa e la sincera gratitudine verso chi dona il suo tempo al proprio prossimo, sono merce rara.

8 Dicembre 2021 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
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