Michele Dallapiccola
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Tempo di fine anno, tempo di bilanci anche per il PATT

Da Michele Dallapiccola 24 Dicembre 2021

Sono passati quasi sei mesi da quando abbiamo ripreso a frequentare le sezioni del nostro partito sul territorio dopo lo stop durato più di un’anno e imposto dalla pandemia.

Piu di 30 località visitate a più riprese, 15 mila i chilometri percorsi. È da questi numeri che ripartiremo con un Patt rinnovato. Sarà infatti il partito che per la prima volta dopo tanti anni si ripresenta al pubblico nella sua era post Rossi.

Rispettosi delle norme sanitarie, armati di green pass e di buona volontà, abbiamo messo tanta strada sotto le ruote dei nostri mezzi. Abbiamo battuto il territorio trentino palmo a palmo seguendo colleghi e direttivo del Partito. Gli umori raccolti e le indicazioni dei tesserati e dei simpatizzanti ci serviranno a costruire il congresso del 2022. Quello che ci porterà dritti alle elezioni nazionali e provinciali dell’anno successivo.

Il 2023.

Sarà un anno di programmazione, di cambiamento profondo. Dove il Partito dovrà ricostruire una propria identità dentro ad un quadro più allargato. Con un elettorato polarizzato su destra e sinistra, sarà necessario fare delle scelte. Tanto più ragionate quanto più saremo forti nel formare insieme ad altri un raggruppamento partitico di centro forte. Questo è ciò che emerge dalle persone che ci sostengono.

Aggiungo che per quanto mi riguarda, il percorso di opposizione e controllo della lega al governo del Trentino proseguirà immutato fino alla fine della legislatura. Il poco tempo rimasto a questa maggioranza non potrà certo svelare cambi di rotta o sorprese. Il modo di governare fin qui dimostrato si è, a parer mio, rivelato lontano anni luce dai canoni di buon governo serietà, sincerità, trasparenza, competenza ma soprattutto rispetto dell’Autonomia.

Sono concetti imprescindibili per un Patt che sta per fare le sue scelte ed il suo percorso. A mio modo di vedere in un unica direzione possibile.

24 Dicembre 2021 0 Commenti
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Dallo Stato, una pioggia di milioni sull’irrigazione trentina. Ma la Provincia ha fatto in modo che “bagnassero” bene ovunque?

Da Michele Dallapiccola 22 Dicembre 2021

La nostra interrogazione per far luce sui finanziamenti mancati al sistema irriguo. Mancato coordinamento o competizione tra gli assessori provinciali?

La carta stampata riporta in queste ore una notizia molto interessante. Si tratta della ripartizione di una piccola parte dei finanziamenti disponibili per le Regioni sul PNRR. 

Il dato più interessante di questa notizia, riguarda l’attribuzione di 13,4 milioni di euro al Sistema irriguo provinciale. La notizia si somma a quella che qualche settimana prima riguardava un’ulteriore graduatoria sempre in campo irriguo. Era quella inviata all’attenzie dello Stato attraverso la Banca Dati DANIA

Buone opportunità per il Trentino?

Sono quelle che ad una prima lettura potrebbero venir interpretate per la nostra Provincia. Tuttavia, le informazioni in possesso degli scriventi destano delle perplessità che vanno assolutamente fugate con la richiesta di chiarimenti alla giunta provinciale. Del resto, lo strumento dell’interrogazione è all’uopo attribuito alle forze di controllo in minoranza consiliare. 

Ebbene se abbiamo ben compreso, i 13,4 milioni di euro dei quali parla la stampa, sono il frutto di un’istruttoria inoltrata al MISE da un incaricato speciale della giunta facente capo ad APRIE, referente al Vicepresidente della Giunta provinciale.

La precedente graduatoria, inoltrata attraverso la Banca Dati Nazionale DANIA, era arrivata a Roma, su interessamento a livello locale del Servizio agricoltura in capo al relativo assessorato.

Sempre secondo informazioni in nostro possesso, alcuni progetti sarebbero stati presentati su entrambi i bandi. Fatto che avrebbe comportato esclusioni e mancati finanziamenti. 

Da questa concatenazione di notizie avvertiamo la necessità di ottenere alcuni chiarimenti. La giunta provinciale potrà sicuramente rispondere alla serie di domande che provocano le considerazioni di cui sopra.

Per questo abbiamo voluto interrogare la giunta provinciale per sapere se: 

– rispondono innanzitutto al vero le informazioni in nostro possesso. 

– Qualora la risposta fosse affermativa, se vicepresidente, assessora all’agricoltura e relativi funzionari hanno potuto avere dei momenti di coordinamento tra le varie richieste di finanziamento dai territori?

– Quali sono state le interlocuzioni della giunta provinciale con i rispettivi ministeri di competenza? 

 –  Si chiede inoltre che venga fornito per l’ambito irriguo, riguardo ai rapporti con il MISE:

– elenco completo dei progetti presentati su graduatoria Pnrr.

– Elenco progetti approvati.

– Elenco progetti presentati non approvati.

– riguardo alla graduatoria “DANIA” si richiedono le seguenti informazioni:

– elenco completo dei progetti presentati alla provincia attraverso Dania.

– Elenco progetti finanziati.

– Elenco progetti esclusi.

Si richiede infine l’elenco dei progetti presentati su entrambe le graduatorie ed eventuale loro relativo destino in termini di finanziamento.

22 Dicembre 2021 0 Commenti
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Nuova PAC. Il destino dell’agricoltura trentina ancora una volta nelle mani dell’Europa.

Da Michele Dallapiccola 21 Dicembre 2021

E non solo. A Roma, in questi giorni, fervono le trattative per la nuova Politica Agricola Comunitaria. Una sorta di “mercato” dei contributi europei. 

Ogni sette anni gli assessori all’agricoltura d’Italia si incontrano per definire il riparto dei Fondi che l’Europa mette a disposizione per il settore primario degli Stati membri. In questo caso, viene discussa la suddivisione tra le Regioni e le Province Autonome. 

 

Qui l’impegno di Bolzano.

Non annoierò i lettori non addetti al settore entrando nei particolari. 

E’ forse curioso ricordare un termine di paragone. Nella legislatura precedente ad esempio, quella Pac 2007-2013, i nostri predecessori portarono a casa per il Trentino 350 milioni di euro. Salirono a 460 per noi, nella scorsa legislatura. 

Non va trascurato che questo mandato legislativo sarà caratterizzato dalla messa a disposizione di una consistente fetta di finanziamenti europei per l’agricoltura. Il canale sarà nuovo ed avverrà già da subito attraverso i bandi del PNRR. 

Questo non significa che la trattativa che anche il Trentino deve fare, non possa e non debba mantenersi serrata. Su quanto riuscirà a portare a casa la nostra provincia attendiamo informazioni da parte della cronaca. Di certo il settore sta attendendo non senza patema d’animo questo nuovo e tanto atteso flusso finanziario. Soprattutto per un motivo: Pochi piccoli bandi, hanno assegnato contributi a pioggia per cercare di accontentare il maggior numero di richiedenti.

Una scelta politica che condivisibile o meno era comunque ampiamente criticata dalla Lega di minoranza del corso quinquennio.

Abbiamo spesso biasimato anche lo scarso slancio e la scarna visione della lega al governo del Trentino. E’ un atteggiamento che in campo agricolo ha trovato la sua sublimazione.

Le carenze organizzative del Servizio Agricoltura della PAT.

Afflitto dai molti pensionamenti, e dalle poche assunzioni, vede molti ruoli e compiti ancora vacanti. L’alta dignità di questa competenza provinciale è ancora una volta affidata alla buona volontà dei singoli dipendenti. Ma fino a quando sarà sufficiente una pacca sulla spalla da parte di qualche nostalgico soddisfatto utente? Nuove assunzioni e una pesante valorizzazione/riorganizzazione del servizio appaiono sempre più tanto necessarie quanto urgenti.

Vera innovazione, disegno dell’Agricoltura sostenibile del 2030. 

Nel settore dell’ortofrutta questa condizione è in mano ai diretti interessati del settore e le cose funzionano discretamente.

Ma è il mondo zootecnico a presentarsi in fortissima difficoltà. Non è una questione di soddisfazione dichiarata o meno del singolo o di remuneratività. A certificare l’atavica condizione di asfissia che affligge il mondo allevatoriale è la riduzione del numero di partita IVA. 

Eppure il settore coltiva a prato e a pascolo oltre 120.000 ha che sono il triplo della superficie coltivata a frutta e viticoltura. E le vacche in Trentino sono un terzo delle 130mila allevate nel vicino Alto Adige. Ed è il solito discorso del Trentino coltivato che le imprese turistiche della provincia vendono ai propri ospiti. 

Inteso il valore? 

21 Dicembre 2021 0 Commenti
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Dalla Provincia (promesse di) strade dove non servono

Da Michele Dallapiccola 20 Dicembre 2021

Con i banchi del Consiglio provinciale ancora “caldi” della discussione del bilancio è utile rimarcare delle considerazioni riguardo ad una complicata questione. 

La proposta a matrice leghista di bilancio di previsione della Provincia per il triennio 22-24 si compone di poche cose. Sostanzialmente dispone opere viarie per lo più ereditate dalla precedente amministrazione. 

Dalle intenzioni della Lega, la Valsugana poi, risulta particolarmente “cornuta e mazziata”. E il voto in Consiglio Regionale di qualche settimana fa l’ha smascherata. 

Da un lato – per ora a parole – la Valdastico verrebbe completata connettendo Piovene Rocchette a Rovereto sud. Con tutta evidenza il suo utilizzo da parte del traffico proveniente da nord est sarebbe del tutto disertato. La beffa oltre al danno sta nel fatto che dentro alla proposta di bilancio provinciale c’è il raddoppio della statale della Valsugana. Al tratto corrispondente all’ampiamento nel comune di Ospedaletto sarebbe riservata la mirabolante cifra ammontante a 60 milioni di euro.

Ci siamo chiesti già qualche giorno fa che cosa se ne farebbe davvero la Valsugana con 60 milioni di euro. Non certo un tratto di superstrada. Piuttosto, quei fondi andrebbero destinati al sostegno allo sviluppo dell’imprenditoria locale sostenibile. Agricoltura, turismo di prossimità e valorizzazione del territorio in primis.

Ma è soprattutto al Trentino nel suo complesso che noi dobbiamo offrire un forte sostegno.

A nostro modo di vedere le cose l’A31 dovrebbe innestarsi a Trento sud direttamente dal tunnel sulla tangenziale. Da lì potrebbe guadagnare una rinnovata ROLA  nella zona dell’Interbrennero. 

Solo così, si commetterebbe molto più traffico pesante sottraendolo alla Valsugana.

Per questo la posizione del Partito Autonomista non si sostanzia in un no ideologico a prescindere alla Valdastico! E’ piuttosto un no alla Valdastico a Rovereto sud ed un sì ad una Valdastico funzionale a tutto il territorio trentino. Senza trascurare l’annoso problema del soffocante traffico in Valsugana. 

E’ triste constatare che il governo della Provincia ha superato di lunghezza il suo giro di boa senza un nulla di fatto, specialmente riguardo ad opere stradali di una certa importanza. D’altro canto, l’incapacità operativa della lega un piccolo vantaggio lo ha.

Vivremo la (magra) soddisfazione che insieme a quelle utili non riuscirà a far partire nemmeno quelle inutili, quando non dannose. Raddoppio della Valsugana e Valdastico a Rovereto Sud per prime.

20 Dicembre 2021 0 Commenti
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Un voto (d’astensione) non fa primavera (politica).

Da Michele Dallapiccola 19 Dicembre 2021

A chi segue la cronaca politica locale, non sarà sfuggito che questa passata è stata la settimana di approvazione del Bilancio di previsione della PAT per gli anni ‘22-’24. 

Poteva essere un bilancio significativo poiché il triennio al quale si riferisce supererà la chiusura di questo primo (e mi auguro unico) governo provinciale a trazione leghista. 

Come noto e specie durante la discussione del Bilancio in Consiglio, il ruolo dell’opposizione è quello di controllo e di proposta. Ognuno di noi, ha fatto dunque la propria parte. Aprendo questo link potrete leggere gli ordini del giorno presentati dal sottoscritto.

Luci (poche) e ombre (molte) delle proposte della destra al governo del Trentino.

Nel giudizio generale di questa manovra, mi permetto di segnalare due personali, pesanti considerazioni.

  • La prima è dettata dall’elevata incapacità di questo esecutivo di gestire il dissenso del loro potenziale elettorato. L’amministrazione “on-demand” impedisce spesso di prendere scelte forti. Talvolta porta però a soluzioni giuste e condivisibili. Lo è – ad esempio – l’investimento adottato per risolvere la vertenza contrattuale del pubblico impiego. 
  • La seconda segnalazione riguarda la conferma pressoché integrale dell’intero piano dell’opere pubbliche ereditato dalla precedente amministrazione. Sui più di 800 milioni ai quali ammonta la previsione, oltre 600 milioni di euro provengono da stanziamenti per delle opere programmate e già finanziate dalla precedente Giunta di Centrosinistra. Inoltre nella parte finanziata ora non c’è nessuna novità. Si tratta infatti prevalentemente di opere il cui iter amministrativo era già concluso o in avanzatissima fase di approvazione già all’inizio del loro mandato. Tra tutte gli esempi più importanti sono la variante di Pinzolo e il collegamento funiviario San Martino – Passo Rolle.

Il significato di un voto di astensione.

A seconda del tipo di voto adottato dai vari Consiglieri, verso manovre come questa, si codificano anche i rapporti tra le corrispondenti forze politiche. I voti di astensione possono dunque preludere a forme di accordo o collaborazione a venire che qui non ci sono. 

Il Gruppo Consiliare Patt ha espresso la sua non contrarietà alla manovra. Per quanto riguarda il sottoscritto e la collega Consigliera Paola Demagri, la non totale chiusura è dovuta al fatto che la quasi totalità delle opere pubbliche presentate ripropone quelle della precedente amministrazione. Nelle nostre duplici considerazioni di voto invece, non abbiamo voluto fare sconti a nessuno. Troppi buchi ancora irrisolti, troppe superficialità nell’approccio ai problemi.

Sanità, scuola, sociale e lavoro: sono i settori dove le carenze strutturali provocate da questo Governo si fanno più sentire. Ecco perché non va cercata nessuna espressione di avvicinamento o di indulgenza da parte mia e della collega Demagri, verso i salvinisti locali.

Eppure, nonostante tutto, attraverso la sua Segreteria di partito, la lega ha provato a dare una lettura politica più profonda. Per quanto mi riguarda è assolutamente il caso di smentirla.

Quello del prossimo anno sarà l’ultimo bilancio della giunta più a destra che oltre 70 anni di storia trentina abbiamo mai avuto. E di come si sia distinto questo governo fino ad ora, va lasciata a ciascuno la libertà di stabilirlo. 

Finora, a parer mio e di molte persone intorno a noi, la cifra che l’ha contraddistinto non è stata l’operatività o la competenza dimostrata nelle scelte. 

L’ultima occasione di voto su una manovra politica, si presenterà il prossimo anno. A quel punto sarà difficile poter manifestare ancora una volta indulgenza politica a causa di una serie di opere pubbliche inevase, ereditate dal passato, come invece è stato quest’anno. E il giudizio sarà irreprensibile.

19 Dicembre 2021 0 Commenti
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Le Bande del Trentino. Anche Civezzano dice la sua.

Da Michele Dallapiccola 19 Dicembre 2021

Sono praticamente in ogni Comune del Trentino, e tengono viva tradizione e cultura. Sono le Bande Sociali delle nostre Comunità.

Anche la Borgata di Civezzano non fa eccezione. Qui l’Associazione tra l’altro, si è insediata da anni nell’ex Caseificio (sempre) Sociale del paese. Da sociale a sociale insomma, in un sostentamento delle persone che un tempo fu la collaborazione a trasformate latte in formaggio per permettere alle persone di vivere. Oggi, è la collaborazione nel campo della cultura che permettere all’identità del paese di sopravvivere.

Eh, sì, è proprio questo il senso di un associazione di questo tipo, in questo inizio del terzo millennio. Ma gli effetti positivi non si fermano qui. Oltre all’indubbio effetto ludico ricreativo, l’aspetto di maggior valore  che va loro riconosciuto è quello educativo.

Avvicina i suoi componenti alla Conoscenza della musica, intesa come espressione umanistica di arte assai popolare. Stimola la mente attraverso un approccio aperto ed interattivo, nutrendo memoria e velocità mentale.

Infine, soprattutto educa. Fin da giovani: al volontariato e al rispetto dei propri impegni, al rigore nei rapporti tra le persone allo spirito di squadra. 

Alla comunità costa davvero poco. E in cambio, ogni località può beneficiare dello straordinario accompagnamento in rappresentanza di un gruppo di persone che parlano attraverso la musica. Non c’è atmosfera più incisiva nel pathos che deve trasmettere di quella adornata dal suono delicato di una banda sociale. 

Non sono tradizioni che si perderanno tanto facilmente queste. Specie in Trentino dove il volontariato le tiene vive e in movimento. E sono decine e decine i genitori che, compreso il valore di questa opportunità, accompagnano o stimolano i propri figli a partecipare a queste attività. Perchè un loro intermezzo musicale nutre cuore e mente. Anche nei periodi difficili come questo storico. 

Forse è per questo che quest’anno aveva più significato, il Concerto di Natale della Banda. La Sociale di Civezzano.

19 Dicembre 2021 0 Commenti
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Coronavirus anche nei bovini? Le passioni per gli allevatori non finiscono mai.

Da Michele Dallapiccola 17 Dicembre 2021

Come ad ogni inverno l’influenza si ripresenta anche nei bovini. E quest’anno, a macchia di leopardo, ha già fatto capolino in qualche Valle del Trentino.

L’influenza delle vacche. Tra addetti ai lavori la chiamano volgarmente così. Ma solitamente, a provocarla non è un virus propriamente influenzale. Molto spesso, e a ben vedere si tratta di una conoscenza ormai diffusa. Udite bene: un Coronavirus. Un cugino diretto del feroce microrganismo che affligge l’umanità in questo frangente temporale. 

La conferma, in diagnosi differenziale rispetto ad altre affezioni stagionali, deve sempre avvenire dal laboratorio. Nel frattempo, l’unica cosa certa sono sintomi e danni. Nei bovini provoca una forma di diarrea anche emorragica con una serie di danni collaterali. Tra tutti, i più temuti dagli allevatori consistono soprattutto nel calo del latte e mortalità neonatale Qualche mese fa una rivista specializzata di settore ne ha predisposto un interessante sintesi che potete leggere a QUESTO LINK. 

Eppure non è l’unico flagello che in questo periodo affligge la zootecnia. Come ben riporta il Presidente della Federazione allevatori, anche l’aumento dei costi delle materie prime influisce sulla remuneratività aziendale.

Ecco perché ha particolarmente stupito durante questa finanziaria il rifiuto da parte della Giunta provinciale di mettere a disposizione risorse supplementari per un settore particolarmente a rischio.

Non sono stati anni particolarmente difficili quelli passati. Ma gli ingredienti per vedere un futuro nero oggi ci sono tutti.

Attendere risultati drammatici per prendere provvedimenti non è assolutamente serio per un’amministrazione che si rispetti.

17 Dicembre 2021 0 Commenti
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Amministrare significa avere visione. Non certo elencare strade da finanziare.

Da Michele Dallapiccola 16 Dicembre 2021

Come ogni lavoro amministrativo anche quello in consiglio provinciale richiede concentrazione e pazienza. Oltre che rispetto.

Dovrebbe essere il luogo dove l’autonomia produce il più elevato livello di pensiero politico. Purtroppo le cose non vanno sempre per il meglio. Tra belati canzonatori ed epiteti, è davvero difficile riuscire a mantenere la calma e con essa il dibattito su un livello alto. Eppure i fatti che squalificano Consiglio e Consiglieri vanno certo rimarcati ma al contempo superati. Per arrivare alla considerazione centrale di questa riflessione. 

Richiamato alla necessità di esprimere una sua visione del Trentino del 2030, il Presidente della Provincia è intervenuto elencando una mera quanto sterile elencazione di cifre. Va precisato che nelle pieghe di un bilancio provinciale da 4 miliardi e mezzo, non è certo particolare merito individuare la disponibilità di alcune decine di milioni di euro. Diverso è prendere l’impegno di utilizzarli per finanziare opere stradali già progettate o addirittura già in parte avviate. 

In effetti, nei tempi necessari per eseguire opere pubbliche di elevato valore, la parte amministrativa e quella operativa coprono il raggio di due o tre legislature. E dunque, niente più del proprio dovere! Questa giunta ha messo a disposizione i fondi presenti in ogni legislatura. Anche per finanziare un progetto davvero molto discutibile.

Il raddoppio della Valsugana nel Comune di Ospedaletto.

Finanziato (Come? Quando?) ma non progettato resta il più misterioso ed aleatorio degli impegni promessi dalla lega in questa Valle. Perché volendola osservare da un punto di vista meramente economico finanziario, lo strano progetto della giunta leghista consiste nell’investire in Valsugana 60 milioni di euro per realizzare una superstrada nel comune di Ospedaletto. 

Se mai fosse possibile interrogare ogni singolo abitante della Valsugana, vien da chiedersi quanti risponderebbero affermativamente ad un quesito:  di fronte a una disponibilità di 60 milioni di euro, quale sarebbe l’investimento del quale la Valle avverte la maggior necessità? La sicurezza è importante ma non certo impiegare mezzo minuto di meno per  transitare da Villa Agnedo a Grigno! 

In Valsugana, con 60 milioni di euro, si potrebbe attivare un nuovo Patto Territoriale. Si potrebbe stimolare la nascita di nuove piccole attività economiche. Disseminate sull’intero territorio, risulterebbero particolarmente sostenibili. Agritur, nuove Aziende agricole, una miglior valorizzazione del Lagorai e di tutte le risorse turistico naturalistiche della Valle!

Altro che autostrade!

16 Dicembre 2021 0 Commenti
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Bilancio di Previsione PAT ‘22-‘24

Da Michele Dallapiccola 15 Dicembre 2021

Promozione Latte, Tassa di Soggiorno, Comunità di Valle: tre priorità per i lavori del Consiglio Provinciale.

Ed è anche l’occasione per ogni Consigliere di relazionare riguardo alle questioni che gli sono più affini e gli stanno più a cuore. 

Che gli argomenti che riguardano la zootecnia non siano interessanti per questo Consiglio Provinciale, lo dimostra quanto poco si parli di questo settore durante le normali discussioni d’Aula.

Per questo motivo abbiamo voluto raccontare delle preoccupazioni della nuova Politica Agricola Comunitaria. Sulla necessità e l’importanza di un piano di promozione del settore latte abbiamo ritenuto importante depositare uno specifico ordine del giorno . 

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Le preoccupazioni hanno poi riguardato il settore turismo. Qui assistiamo, durante questa quarta ondata di pandemia ad un ulteriore momento di contrazione. E’ a dir poco inconcepibile l’azione, da parte del governo provinciale, che riguarda l’aumento della tassa di soggiorno.

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Chiediamo di sospendere qualsiasi step di suo aumento. Qui l’ordine del giorno depositato.

Infine la raccomandazione ad accelerare la riforma istituzionale al fine di non lasciare sguarnite le Comunità di Valle dai necessari organi amministrativi. Qui il relativo ordine del giorno.

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Ci mancava anche l’influenza aviaria!

Da Michele Dallapiccola 14 Dicembre 2021

Pare sia partita dalla Russia l’influenza del pollame che tanto spaventa i suoi allevatori in questi giorni.

Il Sito dell’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie all’autorevole pagina dedicata che trovate aprendo QUESTO LINK, recita testualmente

A partire dal 19 ottobre 2021 il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle ha confermato diverse positività per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) nel pollame domestico. La maggior parte dei virus sono stati identificati come appartenenti al sottotipo H5N1. Sono stati coinvolti primariamente allevamenti di tipo industriale, soprattutto tacchini da carne situati in provincia di Verona. In tutti gli allevamenti risultati positivi sono state svolte o sono in corso le operazioni di abbattimento, pulizia e disinfezione. Le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e di sorveglianza sono state implementate come previsto dal Regolamento Delegato 2020/687. La durata di tali misure, quando nota, viene indicata nel documento “Focolai in Italia”.

Le misure di contenimento prevedono l’abbattimento di tutti gli animali dell’allevamento dove sia presente un’infezione. Per questo motivo dai primi di novembre in provincia di Verona si sono abbattuti quasi 150 mila tacchini da carne. 

Sgomberiamo il campo dalla preoccupazione.

Questa influenza aviaria non c’entra nulla con quella da coronavirus. E’ causata da un ortomixovirus a RNA cugino stretto del virus normalmente responsabile dell’influenza stagionale nell’uomo. Ne esistono infatti di diversi sottotipi. Tipici delle varie specie e caratterizzati di diversi gradi di contagiosità e patogenicità. Motivo a causa del quale, questo, per ora, passa solo con estrema difficoltà ad altre specie. E’ necessario ricordare infatti che queste forme di influenza sono assai scarsamente contagiose per l’uomo. 

Accade eventualmente e in via del tutto eccezionale, soprattutto nel personale che per motivi di lavoro è a contatto con gli animali. In questi soggetti, in effetti, potrebbero svilupparsi forme di infezione incrociata. Questo perché durante il contatto con animali infetti vivi o morti o feci da loro contaminate potrebbe avvenire la respirazione di pulviscolo recante particelle virali. L’adattamento definitivo interspecifico si definisce SPILLOVER. Necessita di mutazioni continue pesanti e casuali che possono avvenire in luoghi della Terra dove coesistono molteplici cofattori quali scarsa igiene e convivenza di molte specie diverse. E’ una condizione che si sviluppa frequentemente in certe zone poco sviluppate del mondo magari dentro a mercati agricoli o situazioni rurali marginali. Dove sono nati mostri come il COVID.

Non c’è invece alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carne o uova che rimangono rigorosamente sicure dal punto di vista alimentare.

In Trentino è un tipo di allevamento assai scarsamente diffuso.

Si tratta di bravissimi imprenditori che curano con maniacale precisione un’impresa dalla marginalità sempre più scarsa. Il ricambio generazionale arriva con difficoltà tanto che spesso le nuove generazioni cercano soddisfazione altrove cambiando completamente lavoro. Chi rimane arriva ad investire nella diversificazione.

Le gestioni di malghe come fonte di Premi Pascolo Europei, ad esempio, possono sembrare poco coerenti con l’allevamento avicolo. Ma lecite e dunque – ad esempio – praticabili.

Sdrammatizzare può essere utile. In un prossimo futuro arriveremmo a vedere il MALGA-llo e le MALGA-lline?

14 Dicembre 2021 0 Commenti
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Dopo un po' nella vita, ti accorgi che intorno
il mondo cambia e allora ti vien voglia di dire la tua!

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